lunedì 3 dicembre 2012

L'IMPREVEDIBILE VIAGGIO DI HAROLD FRY - Rachel Joyce

Quando viene a sapere che una sua vecchia amica sta morendo in un paesino ai confini con la Scozia, Harold Fry, tranquillo pensionato inglese, esce di casa per spedirle una lettera. E invece, arrivato alla prima buca, spinto da un impulso improvviso, comincia a camminare. Forse perché ha con la sua amica un antico debito di riconoscenza, forse perché ultimamente la vita non è stata gentile con lui e con sua moglie Maureen, Harold cammina e cammina, incurante della stanchezza e delle scarpe troppo leggere. Ha deciso: finché lui camminerà, la sua amica continuerà a vivere. Inizia così per Harold un imprevedibile viaggio dal sud al nord dell'Inghilterra, ma anche dentro se stesso: mille chilometri di cammino e di incontri con tante persone, che Harold illuminerà con la sua saggezza e la forza del suo ottimismo. Harold Fry è - a suo modo - un eroe inconsapevole, proprio come Forrest Gump: un uomo speciale capace di insegnarci a credere che tutto è possibile, se lo vogliamo davvero.

Avete presente i giorni prima di un evento importante? Quando si accumulano ansie e aspettative, e da un lato non si vede l'ora che arrivi il giorno X mentre dall'altro ci si gode, seppur forse inconsciamente, quell'attesa che tende a rendere un evento speciale ancor più speciale. Ecco, questa è più o meno l'emozione che mi ha suscitato "L'imprevedibile viaggio di Harold Fry". Volevo leggerlo dal primo momento in cui l'ho visto sullo scaffale delle novità in libreria. Ho provato invano a vincerlo in un simpatico concorso organizzato dalla casa editrice Sperling & Kupfer su Facebook. L'ho preso in mano, riposato, ripreso in mano, riposato almeno una decina di volte un pomeriggio in un centro commerciale, combattuta tra la mia incredibile voglia di leggerlo e la mia tirchieria acuta (per me, spendere più di 15 € per un libro è un po' un furto, anche se la storia li valesse veramente). E poi alla fine il mio ragazzo, un po' impietosito e un po' (tanto) stanco dei miei conflitti interiori me l'ha regalato.
Le prime pagine sono state difficili. Non perché il libro non sia scritto bene, sia chiaro, ma semplicemente perché le aspettative, oltre a rendere più grande un evento, a volte hanno il terribile vizio di tentare di rovinarlo, per la paura di essere disattese. E se avessi atteso tanto per un libro che alla fine non valeva pena?
Poi però a un certo punto Harold mi ha presa per mano e mi sono lasciata andare, anzi, accompagnare tra le sue pagine e il suo viaggio, per poi riuscire a staccarmene solo alla fine, con estrema riluttanza e solo perché è stato lui stesso a chiedermelo.

Harlod Fry è un tranquillo pensionato che vive con la moglie Maureen in una cittadina nel sud dell'Inghilterra. Il rapporto con la donna non è dei migliori ormai da molti anni a causa di alcuni avvenimenti del passato che la donna non riesce a perdonare all'uomo. Una mattina Harold riceve una lettera: Queenie, una sua vecchia collega di lavoro licenziata in tronco dall'azienda tanti anni prima, sta morendo di cancro in una casa di cura ai confini con la Scozia, e gli ha scritto per congedarsi. Questa notizia turba molto l'uomo che, uscendo di casa per andare a spedire un'insulsa lettera di risposta, inizia a camminare e si rende subito conto di quale sarà la sua meta. Deve andare dalla donna, convinto che finché lui camminerà lei vivrà e che una volta giunto a destinazione lei sarà completamente guarita. Poco importa se non indossa gli abiti e le scarpe adatte, se non ha avvisato nessuno prima di partire e se tra la sua città e quella della donna ci sono circa 1000 km.  E' una cosa che sente di dover fare. Lungo il cammino incontrerà tante persone diverse tra loro, che in un modo o nell'altro cercano di aiutarlo nel portare a termine il suo viaggio: chi con del cibo, chi con un riparo, chi offrendogli dei cerotti, chi semplicemente raccontandogli una storia, per fargli capire che per quanto assurdo sia quello che sta facendo, le persone sono con lui. Certo, incontrerà anche qualche disadattato, qualcuno che deciderà di seguirlo nel suo viaggio per poi vendere la storia a giornali e televisioni, arrivando addirittura a cercare di prendere il suo posto. Ma Harold continua imperterrito. Anche quando non ce la fa più, anche quando vorrebbe solo tornare a casa, riabbracciare sua moglie, che a poco a poco si è resa conto di quanto male si sono fatti negli ultimi anni e di quanto lei sia stata ingiusta, e suo figlio. 
Ma poi alla fine arriva alla meta. E succede l'unica cosa che può succedere.

E' un libro incantevole, pervaso da una nota di buonismo reale, mai eccessivo o sopra le righe, che davvero si può incontrare tra le persone. Il personaggio di Harold Fry è assolutamente ben riuscito, dolce, garbato, gentile e desideroso di riparare un torto compiuto nel passato, per cercare così di far fronte a tutto il dolore degli ultimi anni. E' impossibile non affezionarsi, non provare tenerezza, simpatia e non ritrovarsi a sperare che davvero ce la faccia, che non si arrenda e che alla fine del viaggio possa ritrovare la serenità che in tutti questi anni lo ha abbandonato.

La trama è costruita davvero bene: attorno al viaggio di Fry ruota tutto il resto. Il rapporto con la moglie e con il passato, e la presa di coscienza di quest'ultima su quanto ami quell'uomo sebbene negli ultimi anni non gliel'abbia mai dimostrato. Le difficoltà nel crescere i figli e il senso di impotenza quando si fallisce. Una velata critica alla società della tv e delle persone che si approfittano dell'uomo per i propri scopi personali, snaturando un po' il senso del viaggio. E il finale che ti insegna ad andare avanti, un passo dopo l'altro, per quanto male facciano i piedi, per quanto il dolore sia una tortura, perché ci sarà sempre qualcuno che ti aspetta, che ti tende la mano o che ritorna dopo essersi perso per strada.

Credo sia inutile dire che è stato decisamente all'altezza delle mie aspettative... merita davvero!

Nota alla traduzione: c'è qualche calco, ma a parte questo direi ben fatta!

Titolo: L'imprevedibile viaggio di Harold Fry
Autore: Rachel Joyce
Traduttore: M Bartocci, C. Brovelli
Pagine: 310
Anno di pubblicazione: 2012
Editore: Sperling & Kupfer
ISBN: 978-8820052706
Prezzo di copertina: 17,90 €
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formato brossura: L'imprevedibile viaggio di Harold Fry

4 commenti:

  1. Tiziana♥ (perchedirvelo)4 dicembre 2012 alle ore 18:50

    Sono contenta ^-^
    Anche a me è piaciuto tantissimo, era da un po' che non avevo un riscontro così positivo con i libri che mi passavano tra le mani.
    Se fossi brava come te con le parole, direi quel che hai detto tu.
    Essendo una frana, mi limito al banalissimo "quoto in toto" ^-^

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  2. L'avevo adocchiato quando uscì in originale. In effetti, non pensavo che sarebbe approdato così presto da noi, o che sarebbe arrivato punto.
    Penso che gli darò una chance, a tempo debito.

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  3. In realtà è uno di quei libri che è impossibile che non piacciano (nel senso, non è magari un capolavoro, ma si fa leggere benissimo ed è facile che venga apprezzato anche per i sentimenti che "emana") e che quindi non mi stupisce più di tanto che sia arrivato presto qui da noi.
    Una chance secondo me se la merita :)

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