India, fine anni Sessanta: Amnu, figlia di un alto funzionario, lascia il marito, alcolizzato e violento, per tornarsene a casa con i suoi due bambini. Ma, secondo la tradizione indiana, una donna divorziata è priva di qualsiasi posizione riconosciuta. Se poi questa donna commette l'inaccettabile errore di innamorarsi di un paria, un intoccabile, per lei non vi sarà più comprensione, né perdono. Attraverso gli occhi dei due bambini, Estha e Rahel, il libro ci racconta una grande storia d'amore che entra in conflitto con le convenzioni.
Vi capita mai di sapere che state leggendo qualcosa di grandioso eppure di non riuscire ad apprezzarlo come vorreste? Di sapere che nel libro che state leggendo c'è qualcosa di profondo, di toccante e allo stesso tempo di duro e difficile da digerire, eppure di faticare nella lettura, come se il libro proprio non ne volesse sapere di farsi leggere da te. Con "Il dio delle piccole cose" mi è successo proprio questo: riflettendoci a freddo mi rendo conto che si tratti davvero di un bel libro, eppure ho faticato tanto, tantissimo, per arrivare alla fine. Certo, forse leggerlo nel periodo pre-natalizio, molto frenetico, non è stata la migliore delle idee... questo libro necessità della massima attenzione, di tempo e di calma, e non si presta assolutamente a una lettura sporadica e disattenta. Fatto sta che non so dirvi se mi sia piaciuto o meno.
La storia, narrata con uno stile particolare in cui passato e presente si alternano e si mischiano in continuazione, è decisamente forte. Ambientata in India alla fine degli anni Sessanta, racconta la vita di Ammu e dei suoi due gemelli, Rahel ed Esthe, ma anche quella dell'intera famiglia: lo zio Chacko, divorziato da una donna inglese e padre di Sophie Mol; di Mammachi, madre di Ammu e Chacko, che veniva picchiata dal marito ma da cui non si è mai separata per via delle convenzioni; della zitella Baby Kochamma, invidiosa di tutto e di tutti. E di Vellutha, un paria, un Intoccabile, amico di famiglia nonostante le differenze. Amico dei due bambini e, soprattutto, grande amore di Ammu. Il fulcro della vicenda è l'arrivo di Sophie Mol e di sua madre in India, per riprendersi dalla morte di Joe, l'uomo con cui si è sposata la donna dopo aver divorziato da Chacki. L'arrivo in India, e la morte per annegamento della bambina, una notte in cui i due gemelli erano scappati di casa per fuggire dalla rabbia e dal risentimento che la madre, frustrata dalla sua situazione di inferiorità per via del suo divorzio, ha per un momento provato nei loro confronti.
Un incidente, terribile, che condizionerà per sempre le vite di tutti.
La storia, come si diceva già in precedenza, è molto intensa. Parla principalmente di amore, di ogni forma e dimensione. Quello imposto e accettato, come quello di Mammachi per il marito nonostante venisse picchiata. Quello di Chacki per la moglie e per la figlia praticamente sconosciuta. Quello di Ammu per Velutha, un amore tanto forte quanto impossibile, vissuto giorno per giorno, di "domani" e di piccole cose, le uniche a cui ci si può aggrappare quando un futuro non c'è. E' quello forte, indissolubile, tra Estha e Rahel, gli unici che sanno cosa sia davvero successo quella notte e che si porteranno dietro gli strascichi delle loro azioni per sempre.
Sullo sfondo c'è l'India degli anni '60 e '70, quando le differenze di classe erano più vive e forti che mai, quando mettere a tacere uno scandalo era più importante della felicità e dell'amore.
Lo stile della narrazione è molto particolare e non sempre facile da seguire, visti i continui sbalzi di tempi e l'inserimento di parti un po' mistiche. Ho iniziato ad abituarmici e ad apprezzarlo solo oltre la metà, quando ogni tassello e ogni personaggio ha iniziato a collocarsi al suo posto e ad avere un ruolo ben preciso all'interno della storia.
Non è sicuramente un libro leggero, perché richiede molta attenzione e molto coinvolgimento perché possa essere apprezzato. E io non sono riuscita a dargli nessuna delle due cose. Ma ci riproverò in futuro, perché sento che si merita una seconda possibilità.
Nota alla traduzione: traduzione spesso macchinosa e difficile da seguire, non so se perché altrettanto difficile anche l'originale o perché non si è riuscito a trovare soluzioni migliori. A mio avviso, sarebbe da rivedere.
Autore: Arundhati Roy
Traduttore: Chiara Gabutti
Pagine: 360
Anno di pubblicazione: 1997
Editore: Guanda
ISBN: 978-8877469588
Prezzo di copertina: 16,00 €
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formato brossura: Il dio delle piccole cose
Questo libro è uno dei miei preferiti, ma ammetto che sia di difficile lettura e vada affrontato a mente fresca. Magari tra qualche tempo prova a riprenderlo in mano, ti colpirà come una poesia dolcissima.
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