giovedì 29 ottobre 2009

AGNES BROWNE RAGAZZA- Brendan O'Carrol

Prima di essere mamma, prima di mettere al mondo dei marmocchi e prima che i marmocchi la rendessero nonna, Agnes Browne era Agnes Reddin, esile e indisponente ragazzina del Jarro, figlia di Connie Parker-Wills, contabile della fonderia Parker-Wills, e di Bosco Reddin, malandato eroe della Fratellanza repubblicana irlandese. Agnes è venuta al mondo il 6 Dicembre del 1936 nel Jarro, una zona popolare a nord di Dublino piena zeppa di operai e di disoccupati con le loro famiglie numerose. Negli anni '40, su strade sporche e buie, avvolte in un sudario di fumo per via delle migliaia di fuochi di torba o carbonella accessa nelle case, Agnes sgambettava insieme alla sua amica del cuore Marion Delany.

Da qui comincia la saga di Agnes Brown. E ci voleva proprio un libro per spiegare le origini di questo buffo, schietto, sfacciato e divertente personaggio, di cui ho amato molto le avventure. E questo secondo me è il migliore dei quattro, perchè, sebbene tutti siano molto belli e poetici, e Agnes sia sempre strepitosa con i suoi modi pratici e diretti, qui c'è qualcosa in più, che non avevo colto così intensamente negli altri libri, un filo conduttore sottile che inizia con il matrimonio dei genitori di Agnes e finisce con quello della stessa Agnes, in un finale estremamente commuovente.
Assolutamente da leggere!
Nota alla traduzione: non ho notato nessun problema particolare!

domenica 25 ottobre 2009

IL CLUB DEI FILOSOFI DILETTANTI- Alexander McCall Smith

Durante una prima all'opera al teatro di Edimburgo, il giovane manager Mark Fraser muore cadendo in platea dalla balconata: sembra una morte assolutamente accidentale, ma a Isabel Dalhousie, donna single di gusto e di cultura, fondatrice del Club dei filosofi dilettanti e assidua frequentatrice di mostre e concerti, non tutto pare così semplice. E si sente quasi moralmente obbligata a improvvisarsi detective, seguendo i fili di un'indagine che McCall Smith descrive con prosa lieve e divertita, seguendo gli incontri e le conversazioni della sua curiosa protagonista.

Finalmente ho letto la serie completa. Al contrario però.... e questo effettivamene non mi ha permesso di apprezzare la storia nel suo insieme. Questo è l'unico in cui ci sia un omicidio vero è proprio, l'unico con un po' più di suspance. Mi ha lasciato un po' perplessa il finale, ma forse la scelta fatta dall'autore è l'unica coerente con le caratteristiche del libro e della sua protagonista-investigatrice. Lo stile rimane sempre "leggero", un po' filosofico ma una di una filosofia "terra-terra".
Consiglio di leggerli, ma sicuramente nell'ordine giusto!

Nota alla Traduzione: c'è la traduzione di un proverbio che mi lascia molto perplessa. In italiano è "Se le crepe si aprono, l'orso ti piglia". Non sono ancora riuscita a trovare di quale proverbio sia la traduzione (dovrebbe essere scozzese più che inglese), però secondo me la scelta italiana non ha nessun significato :S Per il resto va abbastanza bene.

sabato 24 ottobre 2009

FORSE UNA STORIA D'AMORE- Martin Page

Virgile, trentenne parigino impiegato in un'agenzia pubblicitaria, è abituato a essere lasciato dalle donne che ama. Ormai è una certezza, più sicura di un teorema matematico e più provata della legge di gravitazione universale. Ma questa volta c'è qualcosa di diverso: il messaggio in segreteria telefonica che lo accoglie una sera di ritorno dal lavoro. A parlare è Clara, che gli annuncia che ha deciso di chiudere la loro relazione. Non ci sarebbe nulla di strano, vista la fortuna che Virgile ha in amore, ma il problema è che il giovane non è mai stato con una donna di nome Clara. Ma allora chi è lei? Come può sapere il suo nome e il suo numero di telefono? Oppure è Virgile che non si ricorda nulla? Il primo pensiero, tipico del suo carattere ipocondriaco, è di soffrire di una grave forma di amnesia, ma tutti gli esami a cui si sottopone lo escludono categoricamente. Forse potrebbe essergli d'aiuto la magia, ma nemmeno le carte della sua grande amica maga, Armelle, riescono a fornirgli indicazioni utili. E più passano i giorni, più Virgile sente inspiegabilmente la mancanza di Clara. Per una volta deve prendere una decisione, e non gli resta che una strada. Trovare la misteriosa Clara e riconquistarla...

Mi viene il dubbio che l'autore non si sia accorto delle potenzialità del suo romanzo. L'idea è semplicemente strepitosa e Virgile, il protagonista, è un personaggio ben caratterizzato, a cui è difficile non affezionarsi talmente è buffo e sfigata. Eppure, a un certo punto, l'autore decide di buttare via la storia, inserendo un finale che non è un finale, molto deludente dopo tutte le aspettative che aveva creato e che centra poco con la storia.
Sorge spontaneo chiedersi cosa lo abbia portato a questa scelta. Forse l'incapacità di trovare un finale degno del resto libro?La paura di calcare troppo la mano su sto povero protagonista? Non saprei dirlo.
Peccatò però.

Nota alla traduzione: non c'è male!

IL FANTE DI CUORI E LA DAMA DI PICCHE- Joanne Harris

Effie, moglie del pittore Henry Chester, era solo una bambina quando lui l'ha scelta come suo soggetto preferito e ha iniziato a plasmarla ed educarla. Ora sembra la sposa ideale ma, spesso malata, lenisce le sue sofferenze con il laudano e stringe amicizia con Fanny, maîtresse di una casa di appuntamenti presentatale dall'amante. Dieci anni prima la figlia di Fanny, Marta, era stata uccisa proprio il giorno della visita settimanale di Henry Chester al bordello. Insieme, Fanny e Effie decideranno di vendicarsi, di far valere i propri diritti senza risparmiare il ricorso allo spiritismo

E' un libro molto bello... fino a metà circa. Un ritratto fedele e ben descritto della Londra vittoriana ( che a un certo punto mi ha portato a chiedermi se Faber non abbia preso qualche spunto per il suo Petalo Cremisi), con personaggi forti e ben caratterizzati. A un certo punto però l'autrice si lascia un po' prendere la mano dall'aspetto spiritico della stori, rendendo il finale, il momento di massima suspance, molto difficile da seguire, rovinando secondo me quanto aveva scritto in precendenza e sprecando le potenzialità del romanzo. Peccato.

Nota alla traduzione: sarebbe stata una buona traduzione, se la traduttrice non avesse inserito una N.d.T del tutto pedante, in cui spiega cose che al massimo avrebbe dovuto spiegare l'autrice e non lei.

AMICI AMANTI CIOCCOLATO Alexander McCall Smith

Isabel Dalhousie è una dilettante di filosofia, una detective a tempo perso, una cultrice di belle arti e di teatro. Ma è anche una donna, senza dubbio. E in certe occasioni sente chiaramente che tutto il suo universo morale, così faticosamente costruito, potrebbe crollare sotto i semplici colpi del fascino maschile. Quando, per esempio, incontra l'uomo che avrebbe dovuto sposare sua nipote Cat, anche lei, che pure ha appena finito di stroncare in una recensione un po' stizzita un "Elogio del peccato", cede davanti alla sua bellezza e si trova in una situazione di imprevista e conturbante difficoltà. Ma altre ben più inquietanti prove attendono la simpatica Isabel: l'incontro con un uomo che ha appena subito un trapianto di cuore e che le confida di essere da quel momento tormentato da ricordi inspiegabili, che sicuramente non gli appartengono, rendono la vicenda davvero complicata e intrigante. E Isabel, come al solito, non si tira indietro: accompagnata dalla fedele Grace, percorre le strade e i salotti più curiosi di una Edimburgo quasi magica, addentrandosi in un'indagine pericolosa e imprevedibile, in cui emergono di nuovo tutta la sua umanità e simpatia, insieme alla capacità di riflettere con semplicità sugli ingredienti essenziali della vita, l'amore, l'amicizia e naturalmente anche la tentazione, che non sempre si presenta sotto forma di cioccolata...

Il fatto di aver letto prima il terzo e poi questo (mi manca ancora il primo), sicuramente non mi sta aiutando ad apprezzarli come meriterebbero. McCall Smith scrive veramente bene, in un modo "leggero", "delicato". Le storie che racconta in realtà non sono niente di che, ma la cosa bella è il modo in cui li affronta la protagonista, il modo in cui si lascia coinvolgere come dovere morale.
Li consiglio comunque, magari letti nell'ordine giusto :P

Nota alla traduzione: ho apprezzato molto un punto, dove il traduttore ha fatto una scelta che potrebbe sembrare azzardata ma non lo è. Si fa riferimento allo scioglilingua "The rain in spain stays mainly in the plain", reso famoso dal film My Fair Lady. E il traduttore ha fatto effettivamente l'unica scelta possibile, ovvero prendere la traduzione italiana. (La rana in spagna gracida in campagna). Scelta scontata forse, ma ho apprezzato.

IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE- John Boyne

Leggere questo libro significa fare un viaggio. Prendere per mano, o meglio farsi prendere per mano da Bruno, un bambino di nove anni, e cominciare a camminare. Presto o tardi si arriverà davanti a un recinto. Uno di quei recinti che esistono in tutto il mondo, uno di quelli che ci si augura di non dover mai varcare. Siamo nel 1942 e il padre di Bruno è il comandante di un campo di sterminio. Non sarà dunque difficile comprendere che cosa sia questo recinto di rete metallica, oltre il quale si vede una costruzione in mattoni rossi sormontata da un altissimo camino. Ma sarà amaro e doloroso, com'è doloroso e necessario accompagnare Bruno fino a quel recinto, fino alla sua amicizia con Shmuel, un bambino polacco che sta dall'altro lato della rete, nel recinto, prigioniero. John Boyne ci consegna una storia che dimostra meglio di qualsiasi spiegazione teorica come in una guerra tutti sono vittime, e tra loro quelli a cui viene sempre negata la parola sono proprio i bambini.

Di libri che parlano di campi di concentramento e degli orrori di quel periodo ce ne sono molti. Il punto di vista di questo libro però è diverso dal solito. Il campo di concentramento visto dai bambini, il figlio del Comandante del campo da un lato e un bambino con il pigiama a righe dall'altro. Un libro per bambini nello stile e nell'impaginazione ma che poi tanto per bambini non è, che parla di un'amicizia che riesce a superare il filo spinato, ma che parla anche dell''impossibilità di capire da parte dei bambini, di capire qualcosa che in realtà nemmeno un adulto può capire. Il finale è semplicemente sconvolgente.

nota alla traduzione: ben fatta!

CHI E' MORTO ALZI LA MANO- Fred Vargas

È possibile che un enorme albero compaia dal nulla in una sola notte? E se, dopo qualche giorno, sparisce la proprietaria del terreno in cui è spuntato il faggio clandestino? Per risolvere il mistero non basta un solo detective: ce ne vogliono quattro, gli stessi improbabili investigatori di "Io sono il tenebroso" dell'archeologa e medievalista francese Fred Vargas.

STREPITOSO! Un giallo vecchio stile, avvolto di mistero, prove depistanti e quella buona dose di ansia nel finale che tanto aiuta. Se poi a risolverlo ci sono tre trentacinquenni che vanno a vivere insieme perchè tutti e tre "nella merda" e senza soldi, con a capo "il padrino", un ex poliziotto corrotto, il giallo diventa anche divertente. La Vargas scrive molto bene, con uno stile che ti fa leggere il libro tutto di un fiato, ed riesce alla perfezione a mischiare il serio e il comico nello stessa storia. La trovata iniziale del faggio spuntato per caso è semplicemente geniale. Unica pecca: poco dopo la metà, avevo già intuito chi potesse essere l'assassino ed effettivamente ci aveva preso. Non avevo però immaginato il movente. Se vi piacciono i gialli, dovete assulutamente leggerlo.

Nota alla traduzione: direi una buona traduzione! Forse avrei cercato una soluzione migliore per il titolo. L'originale è Debout les morts, che per quel poco che ne so di francese rispecchia maggiormente la trama del libro (l'ambiente dei teatri è una parte fondamentale di questo giallo).

IL PIACERE SOTTILE DELLA PIOGGIA- Alexander McCall Smith

La chiave della felicità è ottenere il meglio da ciò che si ha a disposizione. Saggio proposito che però Isabel Dalhousie, filosofa colta e raffinata, cultrice di belle arti e di teatro e detective a tempo perso, proprio non riesce a mettere in pratica. La sua vita al momento è troppo affollata di pensieri: trovare un appartamento per la fedele governante Grace, evitare alla giovane nipote Cat nuove delusioni d'amore, conservare l'amicizia con Jamie, l'ex fidanzato della nipote, nonostante il fatto che si sia irrimediabilmente innamorata di lui e le riesca davvero difficile mantenere le distanze. Ma soprattutto Isabel si annoia. Nelle sue giornate manca l'azione. Finché all'improvviso all'orizzonte compare un colto e gentile milionario americano, impegnato in un rapporto di coppia avvilente che potrebbe addirittura metterne a repentaglio la vita, e la filosofa Isabel Dalhousie si ritroverà presto coinvolta in un sorprendente giallo dei sentimenti.

Se devo essere sincera mi aspettavo completamente un altro libro. Traviata forse dalle parole riportate in copertina " Miss Marple si è reincarnata in Isabel Dalhousie" che un qualche critico ha pubblicato su Vanity Fair, mi aspettavo proprio un giallo alla Agatha Christie. Cosa che questo libro assolutamente non è. E non solo perchè la protagonista ha 42 anni (e non 70 come Miss Marple) e perchè non muore nessuno, ma non c'è nemmeno l'atmosfera del giallo. Avrebbe potuto esserci però, ma l'autore ha preferito non sfruttarla, relegando il giallo al secondo piano e incentrando tutto sui sentimenti e le riflessioni filosofiche che di solito li accompagnano. E devo dire che questa scelta premia il libro, rendendolo leggero ma anche profondo e riportando un'analisi, a volte buffa a volte tragica, dell'essere umano. Il lieto fine non poteva mancare!

Nota alla traduzione: una buona traduzione, anche di fronte alle parole proprie della cultura scozzere e alle canzoni. Il problema qui secondo me non è la traduzione ma l'editing, che rischia di far passare il libro per qualcosa di diverso, senza rendergli il giusto merito.

C'era una volta un re...

... diranno i miei piccoli lettori.
Ma no, vi state sbagliando, c'era una volta... una ragazza con una passione incredibile per la lettura.
Leggeva sempre e ovunque, un po' per passare il tempo,ma soprattutto perchè non riusciva a farne a meno.E dopo aver letto ogni libro, sentiva il bisogno di esprimere la sua opinione e di condividerla con altri.
Per farlo, ha creato questo blog. Un posto dove poter dire liberamente quello che si pensa di un libro (con commenti per niente imparziali), elogiandolo e criticandolo in qualità di lettori.
Ogni post sarà accompagnato da una Nota alla Traduzione, un aspetto che non sempre viene considerato ma che spesso influenza la qualità di un libro.
Buona lettura!