venerdì 29 marzo 2013

A VOLTE RITORNO - John Niven

Dopo una vacanza di qualche secolo Dio è tornato in ufficio, in Paradiso, e per prima cosa chiede al suo staff un brief sugli ultimi avvenimenti. I suoi gli fanno un quadro talmente catastrofico - preti che molestano i bambini, enormità di cibo sprecato e popolazioni che muoiono di fame... - che Dio si vede costretto a rimandare giù il figlio per dare una sistemata. JC (Jesus Christ) gli dice: "Sei sicuro sia una buona idea? Non ti ricordi cosa è successo l'altra volta?" Ma Dio è irremovibile. Così JC piomba a NY, dove vive con alcuni drop-out e ha modo di rendersi conto in prima persona dell'assurdità del mondo degli uomini. E cerca, come può, di dare una mano. Il ragazzo non sa fare niente, eccetto suonare la chitarra. E riesce a finire in un programma di talenti alla tv. Un gran bel modo per fare arrivare il suo messaggio a un sacco di gente. Ma, come già in passato, anche oggi chi sta dalla parte dei marginali non è propriamente ben visto dalle autorità.


Divertita. Piegata in due dal ridere. Stupita. Affascinata. Turbata. Scossa. Commossa. Incredula. Incazzata nera.
E' sempre incredibile rendersi conto quante emozioni diverse possono provocare in me i libri. E ancor più incredibile è accorgersi che tutte queste emozioni, questa volta, derivano da un libro solo.  Eppure si provano esattamente tutte queste cose quando si legge "A volte ritorno". Man mano che si va avanti con la lettura, queste emozioni si mescolano, a volte ti sopraffanno, ti schiacciano, ti tolgono il fiato (un po' perché stai ridendo, un po' perché perché invece stai quasi piangendo) e, soprattutto, ti conquistano e non ti lasciano più andare.

Della trama non ho intenzione di dirvi nulla, perché qualunque cosa io vi svelassi oltre quanto viene detto dalla quarta di copertina sarebbe togliervi la sorpresa e il gusto di scoprire da soli che cosa potrebbe succedere a Gesù se tornasse sulla Terra ai giorni d'oggi, quali apostoli si sceglierebbe, in che modo diffonderà il suo verbo, chi sarebbe la Maddalena questa volta, contro chi si scontrerà, chi lo tradirà... perché pare proprio che noi uomini non siamo capaci di imparare dalla storia e dai nostri errori.
Posso dirvi che probabilmente se siete ferventi cattolici, molto credenti e magari un po' bigotti, questo romanzo vi metterà in difficoltà: lo odierete, forse, lo condannerete, ma sotto sotto spero che un po' vi farà anche pensare. Così come ha fatto pensare me, che credo in un Dio molto simile a quello che viene descritto nel romanzo (e quindi molto lontano a quello che ci viene in qualche modo imposto dalla Chiesa), che non prego, che ho una stima bassissima verso i membri della chiesa cattolica per quello che l'hanno fatta diventare e che sono per l'amore e la bontà in ogni sua forma e dimensione. Perché poi arrivi alla fine del romanzo e ti rendi conto che forse (anzi, sicuramente) nemmeno tu stai facendo abbastanza.

Riuscire a dire tutte queste cose con lo stile e il tono ironico usato da Niven non è sicuramente una cosa semplice. Eppure l'autore è riuscito a gestire tutta la trama in modo magistrale, senza mai lasciarsi prendere la mano, senza mai cadere nella banalità (va bene, forse qualche battuta era un po' scontata, ma a me ha fatto ridere lo stesso), creando un contesto e un'ambientazione perfetta e, a mio avviso, indimenticabile, per fare una critica della nostra società in un modo chiaro, diretto e comprensibile a tutti.

Solo una piccola avvertenza, magari non necessaria ma che comunque ci tengo a fare, per chi ha letto "Il vangelo secondo Biff" di Christopher Moore: mi sono avvicinata a questo romanzo con un po' di paura di trovare una copia dell'opera di Moore, sebbene già la trama lasciava chiaramente intendere che fosse qualcosa di diverso. E qualche similitudine effettivamente potrebbe anche esserci. Ma sono due romanzi molto diversi e quindi probabilmente se lo leggete in cerca di un nuovo "Biff" un po' delusi rimarrete. Quindi non fatelo, cancellate dalla vostra mente il libro di Moore per un momento e lasciatevi conquistare da questo, perché ne vale davvero la pena.
E mi raccomando: "FATE I BRAVI!"

Letteratura. Quella sí era roba buona.
Bello che l'avessero inventata. 


Nota alla traduzione: direi ben fatta!

Titolo: A volte ritorno
Autore: John Niven
Traduttore: Marco Rossari
Pagine: 381
Anno di pubblicazione: 2012
Editore: Einaudi
ISBN: 978-8806209223
Prezzo di copertina: 19,00 €
Acquista su Amazon:
formato brossura: A volte ritorno

13 commenti:

  1. Oh, sono lieta di sapere che merita. Un amico mi aveva messa in guardia, ma a pensarci bene abbiamo gusti diversissimi, quindi...
    Ok, lo comincerò al più presto con allegra fiducia ù_ù/

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    1. E' un libro che fa abbastanza arrabbiare e che fa una critica diretta, seppur comica, di molti aspetti della società moderna... posso capire quindi che magari a qualcuno non sia piaciuto, forse perché in alcune cose si identifica (io stessa eh! Non sto dicendo che il tuo amico sia bigotto :P)

      però boh, a me è piaciuto davvero tanto. L'ho finito stanotte con le lacrime agli occhi... ed era un po' che non mi succedeva

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    2. Con le lacrime agli occhi? Uhm. Sono doppiamente curiosa ò_ò

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  2. Io l'ho adorato, geniale e ben costruito, come dici tu neanche un momento di impasse...e poi il finale! il ciondolo da collana è il top!

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  3. Mi intriga molto, lo leggerò anch'io, adoro questo genere, approfitto per augurarti a te ed a tutti quelli che ti seguono una Buona Pasqua ... forse era meglio farli su un'altro post:D

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    1. Ahahah effettivamente forse non è il libro appropriato per gli auguri di Buona Pasqua! :P
      Ti ringrazio tantissimo e ricambio! :)

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  4. Dopo che ne avevamo parlato nei commenti su FB temevo che non ti sarebbe piaciuto... Sono proprio contenta di vedere che erano timori infondati :D Ora sono ancora più curiosa di leggerlo.

    Sono anche felice di sapere che non è troppo simile a "Il vangelo secondo Biff" - l'ho adorato, ma non volevo certo leggere una copia.

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    1. Diciamo che, come dicevo anche sopra, capisco i motivi per cui possa non piacere, ecco :)
      Però secondo me merita davvero!

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  5. Ma nella tua traduzione rimane come "siate buoni"? ma io forse sono un pochino sbalestrata ma io ricordo "fate i bravi".

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    1. Sono un'imbecille! E' "FATE I BRAVI", come dici tu! Ho scritto il post di getto e ho sbagliato una delle cose fondamentali -.-'

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    2. Ma noooo! E' che ero terrorizzata dall'avere una traduzione diversa!

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  6. Appena finito di leggere.
    Niven dovrebbe riconoscermi una percentuale sulle vendite, tanti son quelli che lo hanno comprato e letto dietro mio consiglio in questi giorni.
    Entra sotto pelle, in un modo straordinario.
    Ero convinto di trovare uno spazio aperto alla banalità e sono felice di essermi sbagliato.
    "Circoletto rosso" sulla espressione serafica di Gesù nello scontro con il cinico prodotto della Tv...Probabilmente, almeno secondo me, una delle immagini che, più di altre, vengon fuori dalla carta stampata ed appaiono come in un ologramma.
    Letteratura.
    Questa volta si....è DAVVERO roba buona.

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