Questo volume raccoglie i nove racconti e la poesia di Carver cui Robert Altman si è ispirato per la sceneggiatura di "America Oggi", il film che gli è valso il Leone d'Oro al Festival di Venezia nel 1993. Sullo sfondo di un'America di provincia si svolgono dieci piccoli e grandi drammi privati che hanno per protagonisti cameriere di fast-food e rappresentanti di commercio, ragionieri e segretarie, medici e pittrici, quasi sempre colti in un momento di crisi - nella vita di coppia o familiare, nei rapporti di lavoro o di amicizia - da cui tentano ostinatamente di riemergere.
In una recente intervista lo scrittore inglese Ian McEwan ha detto che secondo lui "la forma suprema della letteratura è il racconto". Questo deve però essere perfetto: non troppo lungo, scritto in una lingua precisa, densa e rigorosa. Questa dichiarazione inizialmente mi ha fatto un po' storcere il naso, perché non sono mai stata una grande amante dei racconti: troppo poco tempo per affezionarsi ai personaggi, troppo poco tempo per immergersi nella trama. Troppo poco da leggere.
Poi però mi è venuto in mente Raymond Carver, di cui avevo già letto in passato la raccolta di racconti "Cattedrale". E ho capito cosa volesse dire Ian McEwan.
Anche in questa seconda raccolta, i racconti di Carver sono tutti semplicemente perfetti. Riesce in poche pagine (non sono racconti brevissimi ma nemmeno lunghissimi) ad arrivare dritto al punto della questione, a raccontare senza perdersi per strada quel senso di fastidio, insofferenza, tristezza e delusione che rappresenta la vita per la maggior parte dei suoi protagonisti. In "America oggi", da cui è stato tratto l'omonimo film di Robert Altman che ha vinto il Leone d'Oro a Venezia nel 1993, l'autore ci offre appunto uno spaccato della società americana di adesso. E poco importa se tutti questi racconti sono stati scritti negli anni '80 perché da allora la società è cambiata davvero poco.
C'erano allora e ci sono adesso vicini di casa impiccioni e morbosamente curiosi, come tanto bene l'autore li descrive nel racconto d'esordio dell'opera. C'erano e ci sono mariti che si vergognano dell'aspetto delle proprie mogli, al punto da farne diventare un'ossessione, come in "Loro non sono mica tuo marito". Ci sono mariti infedeli che tradirebbero la propria moglie con una loro amica e donne disperate da accettare qualunque cosa pur di ricevere dei soldi, come in "Vitamine". Mariti gelosi che non sanno perdonare un tradimento ma che non sanno nemmeno troncare di netto ("Vuoi star zitta, per favore?"). Ci sono mariti violenti che pur di non ammettere di avere torto, negano e fanno del male ("Con tanta di quell'acqua a due passi da casa"). Ci sono persone che sembrano cattive ma che alla fine sono solo disperate come noi ("Una piccola cosa da nulla"). C'erano e ci sono famiglie allo sfascio, che non si riescono a sopportare, solo per poi rendersi conto quando è ormai troppo tardi che sono perfette così come sono ("Jerry, Molly e Sam"). Ci sono disoccupati senza un soldo che devono imparare a diffidare di tutti, anche di chi vende semplicemente aspirapolveri ("Creditori"). Ci sono uomini insoddisfatti, violenti, che manifestano questi sentimento sempre e solo contro chi non c'entra nulla e che non sanno accettare che il loro ego venga calpestato con tanta facilità ("Di' alle donne che andiamo"). E poi c'era, c'è e ci sarà il dolore, quello grande, quello che ti toglie il fiato e che sai che mai riuscirai a superare, quel dolore fatto di sensi di colpa stupidi e inutili, che non ti fanno dormire ma non ti fanno neanche vivere ("Limonata")
C'è tutto questo nei racconti (l'ultimo in realtà è una poesia) di Carver ed è davvero incredibile la capacità con cui questo autore riesce a ritrarre tutte le debolezze umane.
La raccolta comprende in realtà due racconti che erano già presenti in Cattedrale, "Vitamine" e "Una piccola cosa da nulla", ma questo non disturba troppo perché si rileggono sempre volentieri, in quanto riescono sempre a trasmettere qualcosa.
Se non avete mai letto nulla di Carver dovete assolutamente rimediare. Anche se il racconto non è il vostro genere preferito e pensate che solo i romanzi riescano a trasmettere qualcosa. Sono sicura che questo autore vi farà cambiare immediatamente idea.
Nota alla traduzione: nulla da segnalare!
Autore: Raymond Carver
Traduttore: Riccardo Duranti
Pagine: 156
Anno di pubblicazione: 2009
Editore: Minimum fax
ISBN: 978-8875214098
Prezzo di copertina: 8,00€
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formato brossura: America oggi
seguirò il consiglio...
RispondiEliminanon ho mai letto nulla di Carver, proprio perchè in genere preferisco romanzi e saggi ai racconti
Purtroppo li ho letti quasi tutti di Carver, tra i migliori scrittori americani del '900..che meraviglia..anzi se avete altri suoi libri meno conosciuti da consigliare, vi sarei molto grato! Davide
RispondiEliminaBe', proprio perché il traduttore è Riccardo Duranti direi che la traduzione è notevole (se così non fosse noi non avremmo la fortuna di conoscere il vero Carver). E comunque la nota di traduzione andrebbe scritta anche quando il traduttore ha svolto il suo lavoro con competenza: non ricordiamoci dei poveri traduttori solo quando troviamo sviste ed errori ;)
RispondiEliminaHai ragione! Io scrivo sempre la nota alla traduzione quando leggo un libro, appunto, in traduzione... però effettivamente mi soffermo sempre molto di più quando il lavoro è fatto male. Ma da ora in poi cercherò di rimediare :)
RispondiEliminaE da traduttrice quale sono non può che farmi piacere sapere che ci fai caso :) Ma visto che con più facilità a lettori e recensori saltino più all'occhio le cattive traduzioni (che vanno giustamente bacchettate) piuttosto che le buone, se comincerai a notare anche gli aspetti positivi ne sarò ancora più contenta :)
RispondiEliminaA presto!