giovedì 5 marzo 2015

UNA PICCOLA BESTIA FERITA - Margherita Oggero

Sì, lo so, le mie recensioni dei romanzi di Margherita Oggero sono sempre un po’ tutte uguali, al punto che forse avrei potuto leggere la serie completa con protagonista la profia Camilla Baudino, visto che sicuramente la leggerò tutta, e farne poi un bel commento cumulativo. Ma per prima cosa quando ho iniziato con La collega tatuata non sapevo ancora che mi sarei affezionata così tanto a questa professoressa e a tutta la sua famiglia e cerchia di amici, e quindi l’ho recensito come un libro a se stante. Per seconda cosa, e forse direi anche soprattutto, credo che i libri che mi divertono e mi appassionano così tanto, anche se dei semplici gialli di puro e semplice intrattenimento, si meritino una recensione tutta per loro.

E così, eccomi qui a parlarvi di Una piccola bestia ferita,  secondo romanzo in ordine cronologico e terzo nel mio personalissimo (e mai una volta che segua l’originale) ordine di lettura della serie di Camilla Baudino. Che qui si ritrova a indagare sullo strano sequestro della giovane e antipatica figlia di una famiglia che vive nel suo stesso palazzo. Eh sì, perché anche se è sparita e non si dovrebbe tanto dire, è una ragazzina viziata e arrogante, che maltratta il goffo fratello Christian e i ricchi genitori un po’ troppo permissivi. Quella che sembra una sparizione volontaria ben presto si rivela infatti qualcosa di più grave, dentro cui la profia Camilla si ritrova invischiata suo malgrado, da quando ha sentito in ascensore l’odore di infelicità di Christian e poi, subito dopo, ha iniziato a dargli ripetizioni. E sarà proprio grazie al suo impicciarsi e al legame creato con il fratello della rapita, che la faccenda riuscirà fortunatamente a chiarirsi e a risolversi.

Accanto alla profia, ritroviamo i personaggi di sempre: il bel poliziotto Gaetano, con quel loro strano rapporto sempre in bilico tra amicizia  e attrazione, la fantastica figlia Livietta (mamma mia quanto ho riso per le “poppette”), il burbero ma adorabile marito Renzo e Potti, il super bassotto. E ritroviamo anche ovviamente lo stile di Margherita Oggero, ricco di quell’ironia e di quella piemontesità che tanto mi fanno adorare questa scrittrice.

A differenza degli altri due romanzi che ho letto, in questo c’è un finale un po’ più inaspettato a livello stilistico, con il passato e il presente, con le indagini della polizia e le paure di Karin, che si mischiano sulla pagina dando un ritmo devo dire abbastanza angosciante.

Se vi piacciono i gialli ma anche i romanzi d’amore, i personaggi profondi ma anche un po’ (ok, tanto) bislacchi, vi consiglio caldamente di leggere i libri di Margherita Oggero. Ci metterete poche ore (perché un giallo ben riuscito, secondo me, è quello che non ti distrae da qualche altra cosa tu debba fare in quel momento per tenerti lì tra le sue pagine) e, sono abbastanza convinta, ne rimarrete entusiasti.

Titolo: Una piccola bestia ferita
Autore: Margherita Oggero
Pagine: 246
Editore: Mondadori
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formato brossura: Una piccola bestia ferita

2 commenti:

  1. Oh! Quei nomi non mi sono nuovi!! Mia mamma guardava la serie con Veronica Pivetti, ma non sapevo fosse ispirata ai romanzi di Margherita Oggero!! Saprò che lettura consigliarle (e ne approfitterò per leggerli anche io :P )

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    1. Se la serie le è piaciuta, sono sicura apprezzerà anche i libri! :)

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