Bene, mi sono innamorata di Rocco
Schiavone. Sì, lo so che ero già innamorata di Guido Guerrieri e un po’ di
anche di Massimo del BarLume, però il bello dei libri è che ti puoi innamorare
di tutti i personaggi che vuoi senza che nessuno di loro si ingelosisca.
La scintilla con Rocco Schiavone
si era già accesa con Pista Nera, il primo romanzo della serie scritta da
Antonio Manzini. Già lì si era dimostrato un duro con un cuore, uno stronzo ma
con un’etica (ok, sempre un po’ sul confine tra legale e illegale), oltre che
un bravo investigatore. E ora, con La costola di Adamo, la scintilla si è
trasformata in fuoco vivo.
Rocco, che continua a indossare
le Clarks e il loden sebbene ormai abbia capito che ad Aosta fa freddo, si
ritrova a indagare su uno strano suicidio. C’è una casa in disordine e una
donna appesa a un lampadario in una stanza buia. Che qualcosa non torni se ne
accorgerà quasi subito. Come si fa ad impiccarsi al buio? A disturbare le
indagini, che lo porteranno a conoscere piccoli delinquenti locali, mariti
apparentemente devoti, una libraia d’eccezione e un prete insospettabilmente
manesco, inaspettatamente ricompare il passato di Rocco, quello che lo ha
portato da Roma in esilio in Val d’Aosta e che ora richiede di nuovo un suo
intervento. Perché qualcuno che fermi la violenza sulle donne, che sia al nord,
al centro o al sud, che sia compiuta da persone insospettabili, ci va. E poi c’è
Marina, la sua amata Marina, che richiede la sua attenzione.
Al di là della mia passione per
Rocco Schiavone, che qui sembra un po’ meno burbero e un po’ più simpatico (la
scena del video mi ha fatta ridere davvero di gusto), più umano rispetto al
primo romanzo, in questo libro c’è un
messaggio forte e chiaro verso i femminicidi e la violenza sulle donne, una
piaga sociale, come ricorda anche lo stesso Manzini nei ringraziamenti, che
finché esisterà non permetterà a nessun paese di definirsi civile. Un messaggio che colpisce e fa anche un po' male.
Oltre a questo, Manzini fa poi molto leva sul passato di Rocco, sulla sua
storia con la moglie e sul forte amore che lui prova e proverà sempre per lei,
nonostante quello che è successo. Una strizzatina d’occhio più al mondo
femminile, forse, ma che non va comunque ad intaccare né il personaggio né lo
svolgimento della trama.
La costola di Adamo è sicuramente
un romanzo di puro intrattenimento, che si
legge in poche ore e non richiede troppo impegno mentale al lettore. Però è anche qualcosa di più, perché
non è vero che questi romanzi, che io stessa definirei da spiaggia (o forse più
da giornata di relax montagna, se si tiene conto dell’ambientazione Valdostana),
non debbano lasciare nel lettore qualcosa su cui riflettere riguardo al nostro
mondo, che a volte sa essere proprio brutto.
E quindi bravo a quel gran fico
di Rocco Schiavone, ma soprattutto bravo a Manzini per aver creato questo
personaggio e questa grande storia.
Titolo: La costola di Adamo
Autore: Antonio Manzini
Pagine: 285
Editore: Sellerio
Anno: 2014
Acquista su Amazon:
formato brossura: La costola di Adamo
formato ebook: La costola di Adamo (La memoria)
Avevo letto l'estratto su amazon, per farmi un'idea, effettivamente ci si può prendere una cotta per Rocco! Aggiunto alla lista dei libri da leggere! ;)
RispondiEliminaAmmetto di avere un debole per questi protagonisti un po' burberi, un po' misteriosi, un po' simpatici e un po' stronzi... quindi forse sono anche io che mi innamoro facilmente :P
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