Come abbiamo già detto e ripetuto più volte, ogni lettore ha le sue manie. Una delle mie, di quelle che mi condizionano di più tra l’altro, è che odio partire per un viaggio con un libro iniziato e tornare da un viaggio con un libro a metà. Sembrerà assurdo, anche perché è davvero difficile riuscire a calcolare esattamente quanto tempo avrai per leggere quando sarai via e quanto tempo ti richiederà ogni libro (si sa che a breve lunghezza non corrisponde breve tempo di lettura), eppure è una cosa che mi mette davvero in difficoltà.
Immaginatevi quindi come mi sono sentita l’altro giorno quando, in aeroporto in attesa del volo di ritorno a casa da un viaggio, ho terminato la lettura del libro che stavo leggendo. Avrei di sicuro avuto ancora almeno tre ore di tempo, da impiegare in qualche modo. Tre ore di tempo e un libro intonso dal buffo titolo in valigia, Alcuni stupefacenti casi tra cui un gufo rotto di Davide Predosin. Che faccio, lo inizio e poi me lo ritrovo a metà una volta arrivata a casa? Lascio perdere e in aereo leggo compulsivamente la bruchure di Easyjet fino a impararla a memoria? Ovviamente alla fine ho scelto di iniziarlo.
La cosa buffa è che mi ha preso talmente tanto che ho fatto le pratiche di imbarco, mi sono seduta al mio posto sempre continuando a leggere, al punto che non mi sono accorta né del ritardo del volo né dell’annuncio alla partenza in cui si annunciava che tutte le luci sarebbe state spente (ringrazio lo steward che invece si è accorto che non mi ero accorta ed è venuto ad accendermi la luce di cortesia).
Ho letto, un po’ ridendo un po’ stupendomi, il libro fino alla fine, che è incredibilmente coincisa con l’atterraggio a Malpensa. Il libro giusto al momento giusto, insomma.
Alcuni stupefacenti casi tra cui un gufo rotto è una raccolta di racconti, alcuni molto brevi, altri più lunghi, completamente strampalati. Stupefacenti, come dice il titolo. C’è è un uomo che scopre ad esempio di avere una sorta di zip sul torace, che può aprire e chiudere a piacimento. Un altro la cui fidanzata sembra apparire e scomparire all'improvviso e proprio mentre lui sta parlando, anche se lei afferma di non essersi mai mossa. C’è un morto che è davvero morto, ma ogni tanto emette qualche verso di soddisfazione. Un ragazzo che ogni mattina si sveglia sul divano del vicino di casa, senza che abbia le chiavi o nessuno gli abbia mai aperto la porta. E così via.
Tanti piccoli racconti insomma, di storie e situazioni assurde eppure raccontate quasi come se fossero normali. Alcuni li ho trovati davvero geniali, altri che devo ammettere non sono riuscita del tutto comprendere. La cosa che però mi è piaciuta di più in assoluto sono le reazioni dei vari personaggi di fronte a questi “stupefacenti casi”. Adoro le reazioni normali di fronte alle cose assurde. Il tuo torace si può aprire con una zip? Va bene, ma stai attento che non ci vada niente dentro. Un cameriere che non hai mai visto in vita tua ti porta la colazione a letto? Beh, chissene frega come è entrato, l’importante è che sia buona.
Titolo: Alcuni stupefacenti casi tra cui un gufo rotto
Autore: Davide Predosin
Pagine: 235
Anno di pubblicazione: 2014
Editore: Gorilla Sapiens
ISBN: 9788898978007
Prezzo di copertina: 13,70 €
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