Bath, 1921. La guerra è finita da poco, e Alice Sheridan è una ragazza triste. Il suo grande amore, William, non ha più fatto ritorno dal fronte, e la sua vita non è più quella di prima. E per questo che un giorno, all'ora del tè, Alice decide di prendere ago e filo e mettere insieme i pezzi di un nuovo amico: due bottoni per gli occhi, un batuffolo di cotone per il naso, ed ecco Henry N. Brown, orsetto di peluche. Un orsacchiotto diverso dagli altri: perché Alice gli ha cucito dentro un segreto. Un minuscolo segreto di metallo che lei chiama amore. Comincia così la storia di Henry, che, da allora, di amore ne ha dato e ricevuto, durante i lunghi anni in cui è passato di mano in mano: la sua esistenza è stata ricca, curiosa, piena di incontri. Ovunque sia approdato, ha conquistato adulti e bambini con il suo sguardo tenero e sapiente e l'incrollabile capacità di ascoltare. Ha visto la guerra e il suo furore, ha conosciuto le grandi città d'Europa e ha avuto moltissimi amici: dal piccolo Robert con cui condivise una spericolata infanzia parigina, a Marlene che lo regalò al fidanzato in partenza per il fronte russo, a Nina, bambina ammalata nell'Ungheria sovietica. Senza mai dimenticare la sua prima amica, che gli fece il regalo più importante. E così, oggi, Henry ci racconta la sua storia. Che è soprattutto una storia d'amore: quello che gli è stato cucito dentro il primo giorno, il filo rosso della sua lunga vita.
Ciao a tutti, sono Yoghi, l'orsacchiotto che Elisa ha da quando aveva tre anni. Lei non sa che sto scrivendo io questo post e spero proprio non si arrabbi. Così come non sa che anche io, quando lei non c'era, ho letto questo libro. Sì, insomma, lo capite anche voi che se un orsacchiotto racconta le sue avventure in un romanzo, io, altrettanto orsacchiotto, non posso non leggerlo. E ora credo che nessun meglio di me possa parlarne. Ammetto di non avere mai avuto aspirazioni da scrittore: essere un cartone animato, un gadget e, soprattutto, la più grande attrazione di Yellowstone è più che sufficiente. Però riconosco il talento e devo ammettere che il mio collega Henry N. Brown ha raccontato la vita di noi orsacchiotti di peluche in modo ineccepibile.
Henry non è nato da un cartone animato come me, ma è stato cucito appositamente dalla sua prima proprietaria, una ragazza il cui marito è stato dato disperso durante la prima guerra mondiale. Alice, si chiamava, ed era alla disperata ricerca di affetto e compagnia. E nessuno meglio di noi orsacchiotti di peluche può svolgere al meglio questo lavoro. Saper ascoltare in silenzio e offrire una pancia calda e pelosa di accarezzare. Henry ne ha vissute tante nel corso della sua lunga vita. E' stato perduto e regalato, è stato abbandonato e ritrovato da un sacco di persone, più o meno adulte, con cui ha sempre condiviso un sacco di momenti, purtroppo non molto belli. Io, cosa sia la guerra per fortuna non lo so, mentre lui lo sa fin troppo bene: è stato l'orsacchiotto di un bambino francese che lo ha dovuto abbandonare durante una fuga. E' stato l'orsacchiotto di una coppia di tedeschi, lui soldato, lei moglie a casa ad attenderlo, e ha capito che non sempre chi esegue gli ordini crede in quello che fa. Li ha persi entrambi, ma poi ha proseguito il suo cammino in casa d'altri. Pensate che è addirittura andato a Firenze, a spalare quando c'era stata l'alluvione! Ha vissuto a Parigi, in Inghilterra, persino un giro negli Stati Uniti ha fatto! (Anche io vengo da là, ma ho viaggiato in aereo, molto più rapido e confortevole che una nave). E' stato vicino a bambini malati, a bambini tristi ma anche ad adulti felici o in difficoltà. Ha vissuto più di un secolo attraverso la storia europea e mondiale. Non che ne sapesse niente, lui, di quello che stava succedendo, se non quelle poche cose che capiva da chi lo possedeva in quel momento. Eppure lui era sempre lì, con il suo sguardo rassicurante e la sua panciotta pelosa, pronto a consolare chiunque ne avesse bisogno.
Ha vissuto tanti momenti tristi, impotente davanti a tutto il male del mondo. Eppure, nel suo piccolo è riuscito un po' ad alleviarli e a dare tanto. Certo, ogni tanto un po' di fatica l'ha fatta, ed è stato più e più volte vittima di soprusi inauditi: spalle slogate da bambini che lo tiravano su nel modo sbagliato, gatti che lo martoriavano e gli facevano pipì addosso. Una volta è persino caduto in una botte piena di vino! Ce n'è voluto prima che la puzza se ne andasse (parlo per esperienza personale, ogni volta che vengo lavato, per farmi asciugare ci vuole un secolo). Però è sopravvissuto a tutto e a tutti, e ora ci ha raccontato in questo libro la sua storia.
Certo, forse a volte è un tantino un po' troppo stucchevole... ma siamo orsacchiotti, cosa potete aspettarvi? Nessuno ci insegna le parolacce (io ogni tanto qualcuna la dico, ma solo quando Bubu non mi sente), né ci spiega come essere cattivi. Perché dovremmo, poi? C'è già tanto male nel mondo e il nostro scopo è proprio quello di essere coccolosi e di offrire un rifugio morbido e sicuro in cui sfogarsi. Povero Henry, ne ha vissute davvero tante, troppe forse per un povero orsacchiotto dal cuore tenero come lui. Eppure non si è mai scoraggiato né lasciato sopraffare dagli eventi.
Non so cosa si provi a passare di mano in mano, io sono sempre stato con la mia padroncina, anche adesso che ha quasi 28 anni ho ancora il mio posto d'onore sulla mensola, insieme agli altri suoi compagni di avventura di quando era bambina. E non potrei mai immaginare di essere con qualcun altro. E non ho nemmeno vissuto una vita così terribile, anzi! I traumi più grossi sono stati il taglio del mio bellissimo cravattino da parte del fratello della mia padroncina quando aveva sette anni e qualche operazione di ulcera, ottimamente svolta dalla sua mamma con ago e filo.
Ma Henry è riuscito in modo incredibile ad adattarsi ad ogni situazione e ogni nuovo proprietario, mostrando sempre il giusto coraggio anche nelle occasioni più difficili, senza mai abbattersi.
Sono contento che qualcuno finalmente abbia deciso di raccontare la vita di noi orsacchiotti di peluche, perché siamo molto più importanti di quanto a volte si possa immaginare.
Bene, ora scappo che sta arrivando Elisa. Penso che le verrebbe già un mezzo colpo se mi vedesse qui seduto al pc a scrivere, figuriamo se sapesse che ho persino pubblicato una recensione. Adoro farle le sorprese però!
Comunque, leggete la storia di Henry N. Brown, recuperate i vostri orsacchiotti (o qualunque altro peluche abbiate avuto da bambini) e stringeteli forte a voi ancora una volta. Che se lo meritano proprio.
Nota alla traduzione: oh sì, dunque... la mia padroncina analizza sempre anche le traduzioni. Vediamo, io la laurea in lingue non ce l'ho, però posso dire che a parte qualche ripetizione la traduzione mi sembra fatta abbastanza bene. Probabilmente Henry ha degli amici orsetti traduttori.
Titolo: La favolosa vita di Henry N. Brown orsetto centenario
Autore: Anne Helene Bubenzer
Traduttore: Aglae Pizzone
Pagine: 304
Anno di pubblicazione: 2012
Editore: Sperling & Kupfer
ISBN: 978-8867150960
Prezzo di copertina: 17,90 €
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Che carina la recensione ^_^
RispondiEliminaMi ispira proprio il libro.
Ciao
Aww, quanta tenerezza! Davvero una recensione dolce e piena d'affetto!
RispondiEliminaIl libro è molto carino, sì... un po' stucchevole, forse, a volte, anche perché vedere avvenimenti così tragici dagli occhi di un orsacchiotto non è proprio semplice.
RispondiEliminaComunque in generale concordo anche io con la recensione di Yoghi :P
Ecco.. adesso devo proprio leggerlo!! chissà cosa direbbe Aurora di questo libro?
RispondiEliminaGeniale l'idea di lasciare che il tuo orsetto scrivesse la recensione su un suo simile hahah
RispondiEliminaL'avevo messo in wishlist e dopo questa tua...ehm, volevo dire sua... recensione, non posso che confermare.
l'ho appena finito di leggere. Adorabile storia.
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