Per la puntata di questa settimana della rubrica sui titoli devo ringraziare una mia carissima amica, che mi è corsa in aiuto quando le ho detto che non avevo assolutamente idea di che libro parlare.
Lo so, ci sono tantissimi libri i cui titoli sono stati tradotti in modo bizzarro nella nostra lingua, e sarebbe forse bastata una ricerca neanche troppo approfondita per arrivare a un protagonista. Ma se il compito mi viene facilitato, perché non approfittarne?
Vi parlo quindi di un libro di cui ho sentito parlare, senza che però suscitasse più di tanto la mia curiosità o la mia voglia di leggerlo. Non conoscevo nemmeno la trama, finché non ho fatto qualche ricerca per poterne parlare oggi, dopo che mi è stato segnalato
So solo che non è stato tradotto da un singolo traduttore ma si tratta di una traduzione di gruppo, svolta come stage dai partecipati alla scuola di specializzazione per traduttori editoriali dell'agenzia formativa Tuttoeuropa di Torino un paio di anni fa, per la casa editrice Salani che l'ha pubblicato nel 2011.
Sto parlando di MY SISTER LIVE ON THE MANTELPIECE ovvero UNA STELLA TRA I RAMI DEL MELO di Annabel Pitcher
Il romanzo ha come protagonista un bambino, Jamie, che ha perso la sorella Rose in un'attentato e la cui famiglia stenta a riprendersi da questa grande tragedia: la madre se n'è andata con un altro uomo, il padre è un alcolizzato e la gemella di Rose sta passando una fase di ribellione per nascondere il suo dolore. Jamie sembra l'unico a capire e soprattutto a tentare di salvarsi e per farlo decide di partecipare a un programma televisivo dedicato a giovani talenti.
Nell'edizione italiana è evidente fin da subito che c'è qualcosa che non va. Come mai sulla copertina originale c'è un maschio mentre su quella italiana c'è una femmina? Domanda più che legittima, soprattutto considerando che il protagonista è, come si è detto, un bambinO.
Per quanto riguarda il titolo, poi, letteralmente l'originale significa "Mia sorella vive sulla mensola sopra il camino". E' lì, infatti, che i genitori hanno riposto l'urna con le ceneri di Rose. Forse si è pensato che in italiano non avrebbe avuto lo stesso effetto o comunque non avrebbe attirato i lettori, e quindi si è deciso di cambiarlo. Con qualcosa che non c'entra praticamente nulla. Come avevamo già visto con "Cose da salvare in caso d'incendio" (in originale "Vaclav e Lena") anche in questo caso si fa riferimento a un episodio abbastanza insignificante all'interno del libro e lo si è elevato a rango di titolo. A un certo punto, infatti, Jamie è affacciato alla finestra insieme alla sorella Jasmine e guardano il cielo e le stelle attraverso i rami dell'albero che hanno davanti.
E' sicuramente molto poetica come immagine, così come lo è la copertina (molto simile ad altre già viste di recente). Ma cosa c'entra con il libro?
Bene, ringrazio Thais per avermi dato questo punto e invito tutti voi, se ne avete voglia, a inviarmi segnalazioni di titoli e copertine italiane che nulla hanno a che vedere con l'originale.
Alla prossima settimana!
Secondo me in Italia si tende a mettere immagini femminili in copertina anche se i protagonisti sono maschili perché si punta più al pubblico che ai contenuti, nel senso che qui le donne che leggono sono smisuratamente di più rispetto agli uomini. Poi vai a sapere perché l'hanno fatto... pensa a tutti i romance con uomini mezzi nudi che in Italia diventano coppiette abbracciate (e vestite). Anche lì ci sarebbe da fare parecchi discorsi di altro tipo...
RispondiEliminaHanno scazzato uno dei titoli più interessanti di questo mondo. Sono basita. Bastava quello per raccontare una storia intera.
RispondiEliminaPerché? Perché? Perché? °__°
La copertina, vabé, ormai le avranno campionate, le ragazzette in primo piano.
Sì, sicuramente le copertine sono fatte per attrarre il pubblico a cui il libro è rivolto.
RispondiEliminaPerò boh, io sto diventando parecchio insofferente (al punto da boiocottarli).
Anche io avrei preferito lasciassero il titolo originale! Lo avrei letto sicuramente!
Ultimamente saranno uscite dieci copertine con scorci di cravatte...
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