sabato 14 luglio 2012

ACQUA AGLI ELEFANTI - Sara Gruen

In un giorno degli anni Trenta a Norwich, una piccola città del Connecticut, passa il treno che trasporta "Il Più Strabiliante Spettacolo del Mondo dei Fratelli Benzini", uno di quei circhi itineranti che attraversano in lungo e in largo l'America stremata dalla Grande Depressione col loro strabiliante carico di donne-cannone, nani, mostri e animali esotici. Jacob Jankowski, giovane studente di veterinaria di Norwich, accetta di buon grado la proposta, avanzatagli da Zio Al, il megalomane proprietario del circo dei Fratelli Benzini, di curare gli animali del circo. In quel mondo, sottoposto ai capricci e agli umori del volubile direttore e domatore August Rosenbluth, Jacob viene profondamente turbato da due seducenti figure: Marlena, la bella moglie di Rosenbluth, la ragazza che lascia ogni sera stupefatti gli spettatori coi suoi numeri acrobatici ed equestri, e Rosie, l'immensa, pacifica elefantessa che brama limonate e sembra incapace di obbedire al più semplice dei comandi. Un turbamento pericoloso, visto che sia Marlena che Rosie sono in balìa di Rosenbluth, prime vittime della sua gelosia, dei suoi instabili umori e della sua inarrestabile violenza.

Non amo molto il circo. Ci sono andata solo una volta in vita mia, ma ero troppo piccola per ricordarmi. E' un mondo che non mi ha mai affascinato. I clown mi incutono un certo timore, credo per via del trauma infantile della mia generazione, ovvero il film "IT" tratto dal celebre romanzo di Stephen King. E, pur essendo una grande estimatrice dei lungometraggi della Disney, Dumbo non rientra tra i miei preferiti. E' troppo triste dai, "gli muore la mamma e tutti lo prendono per il culo per via delle orecchie" (cit.).
Per cui direi che non è difficile immaginare quanto sia stato difficile per me decidere di leggere questo romanzo: ai commenti entusiastici letti in giro si sovrapponeva la mia avversione per il mondo circense. Però alla fine mi sono detta che o il mondo è pieno di lettori che sono amanti del circo oppure in questo romanzo ci deve essere qualcosa di più.

Il problema è che, pur avendolo finito qualche ora fa, non sono ancora riuscita a decidere se questo qualcosa in più c'è davvero oppure no.
Il romanzo racconta di Jacob Jankowsky, che perde i genitori in un incidente stradale pochi giorni prima degli esami finali per diventare veterinario. Il ragazzo rimane sconvolto, anche perché scopre che tutte le proprietà dei genitori, studio veterinario del padre compreso, andranno alla banca, per pagare il debito che hanno contratto per pagare gli studi al figlio. Jacob fugge proprio durante l'esame, e, confuso e disperato, salta su un treno. Ma non è un treno qualsiasi. E' quello che trasporta "Il più strabiliante spettacolo del mondo dei fratelli Benzini". Dopo un po' di diffidenza iniziale, Jacob verrà accolto come veterinario e preso sotto l'ala protettiva di August Rosenbluth, direttore e domatore, sposato con la bellissima Marlena. Un rapporto strano quello tra i tre, reso ancora più difficile dal carattere volubile, lunatico e violento di August e dalla passione che inevitabilmente nascerà tra Jacob e Marlena. 
Nel loro rapporto si inserisce poi anche Rose, un'elefantessa buffa e pacioccosa che esegue ordini solo se dati in polacco, e su cui August sfogherà spesso la sua violenza. Fino ad arrivare a un punto di non ritorno.

Il romanzo si sviluppa su due fronti, entrambi con Jacob come narratore. C'è lui da anziano, chiuso dai figli in una casa di riposo, che, dopo l'arrivo di un circo in città, ricorda la sua storia, un po' sognando e un po' raccontandola all'unica infermiera che con il tempo è diventata sua amica. L'altra narrazione è proprio quella di Jacob da giovane, della sua vita nel circo e del suo amore per Marlena e per gli animali di cui si occupa.
Il problema è che io ho trovato questa narrazione un po' superficiale. Come se gli eventi andassero avanti perché devo andare avanti ma senza che ci sia una vera motivazione come motore dell'azione. Questo si nota soprattutto nel rapporto con August, nel rapporto con Walter, il clown nano con cui Jacob condivide il vagone e che all'inizio maltratta il ragazzo per poi cambiare idea quasi di colpo (sì, Jacob da' un suggerimento per far stare meglio il suo cane, ma questo non giustifica il passaggio da "ti odio" a "sei il mio migliore amico" nel giro di poche pagine) e anche nel rapporto con gli animali. E' come se l'autrice a un certo punto si fosse ricordata che lui è veterinario e ha iniziato a piazzare frasi e scene che mostrano il suo amore per questi animali.
Per carità, l'autrice ci offre un bellissimo ritratto della vita circense dell'epoca, di come funzionavano le cose in America in quegli anni: i circhi intineranti su rotaie, oggi completamente spariti, la differenza di trattamento tra operai e artisti, il rapporto con la folla che assiste agli spettacoli. E presenta anche un significativo affresco della vita degli anziani in certe case di riposo (per fortuna non sono tutte così) e di quanto, troppe volte, questi vengano visti come un peso dai figli o da chi si deve occupare di loro, pur non essendo certo questo il tema principale.

Eppure, qualcosa non mi ha convinto del tutto. Forse ho trovato la storia un pochino prevedibile, con un finale abbastanza scontato (sia quello della storia nel passato sia quello ambientato nel presente) e una trama che poteva forse essere approfondita un po' di più.
Comunque però una volta iniziato non sono più riuscita a staccarmene, sa prenderti e catturarti come non molti libri sanno fare (per dirvi, ieri sera sono tornata a casa dopo mezzanotte e sono andata a dormire almeno un'ora dopo per poterlo leggere e stamattina mi sono svegliata alle 8 e alzata dal letto alle 10 per lo stesso motivo).
 Insomma, una lettura veloce, piacevole, un pochino banale, ma che comunque non mi sento assolutamente di sconsigliare.
E poi l'elenfatessa Rosie è simpaticissima!

Nota alla traduzione: a parte quel "vedere rosso" che non mi convince tanto ma che potrebbe essere così anche in lingua originale, per il resto direi nulla da dire!

Titolo:Acqua agli elefanti
Autore: Sara Gruen
Traduttore: Ada Arduini
Pagine:363
Prezzo di copertina 9 €
Editore: Beat
Acquista su Amazon: Acqua agli elefanti (BEAT)

4 commenti:

  1. Concordo al 100%. L'unica controindicazione del libro è il racconto delle vere condizioni in cui erano tenuti gli elefanti in America (e qui di sicuro peggio) in quegli anni. Hp oianto. E mi sento ancora male se ci penso. Dall'adolescenza boicotto i circhi con gli animali, maledetta Moira Orfei!

    RispondiElimina
  2. Io invece il circo lo adoro, specialmente gli acrobati *__* ma lo adoro proprio. Ho smesso di andarci per questioni da animalista-dilania-scatole, però mi piacerebbe tanto tornarci T_T La luce, i costumi, le musiche grottesche, quelle abilità assurde che pare di essere nell'isola degli X-men...
    Coff, comunque xD
    E' un titolo che mi incuriosisce, ma dopo questa recensione credo che mi accontenterò di arraffarlo in biblioteca senza starci a spendere ù_ù

    RispondiElimina
  3. Hai espresso esattamente ciò che penso di questo libro! L'ho finito ieri, ci ho messo davvero poco a leggerlo, ma mi ha lasciato con la sensazione "ok, questo era l'abbozzo del romanzo, ora datemi il romanzo vero".
    Trovo l'idea alla base del libro molto buona, peccato l'autrice sia stata totalmente superficiale. Zero approfondimento sulle relazioni tra i personaggi, sulla stessa storia d'amore, com'è che di punto in bianco sono innamorati? E pochissimo spazio è stato dato anche a Rosie, che invece avrei voluto veder valorizzata molto di più.
    Bah, carino, ma niente di che. Se devo esser sincera, non lo consiglio ^^'

    RispondiElimina
  4. Hai espresso esattamente ciò che penso di questo libro! L'ho finito ieri, ci ho messo davvero poco a leggerlo, ma mi ha lasciato con la sensazione "ok, questo era l'abbozzo del romanzo, ora datemi il romanzo vero".
    Trovo l'idea alla base del libro molto buona, peccato l'autrice sia stata totalmente superficiale. Zero approfondimento sulle relazioni tra i personaggi, sulla stessa storia d'amore, com'è che di punto in bianco sono innamorati? E pochissimo spazio è stato dato anche a Rosie, che invece avrei voluto veder valorizzata molto di più.
    Bah, carino, ma niente di che. Se devo esser sincera, non lo consiglio ^^'

    RispondiElimina