In uno sperduto paesino di montagna nella
Francia del sud i pochi abitanti rimasti sono tutti più vicini ai
novanta che ai settanta. I giovani se ne sono andati da tempo, a
eccezione di Pierrot, un "ragazzo" di quarantasette anni che per quei
vecchietti brontoloni rappresenta la salvezza. Pierrot è infatti munito
di una macchina ed è generoso: è lui che sbriga tutte le commissioni, fa
la spesa per il gruppetto, distribuisce la posta, ripara quel che si
rompe. Ma un giorno Pierrot annuncia che vuole andarsene per cercare
moglie. Dopo il panico iniziale, gli anziani accantonano i loro
reciproci rancori per far fronte all'emergenza e mettono in atto un
diabolico piano per trovare a Pierrot la moglie giusta... su Internet!
Costringendolo così a restare nei paraggi.
C'è un piccolo paese, un gruppo di case più che altro, sulle colline alessandrine proprio ai confini con la Liguria, che porta il mio cognome. Non so quanti abitanti vi risiedano adesso, ma già pochi anni fa bastavano le dita di due mani per poterli contare. Certo, non è sempre stato così: quando ci vivevano i miei nonni e mio padre di gente ce n'era tanta (o comunque, tanta rispetto ad adesso). Poi però è passato il tempo: i più anziani sono morti a poco a poco, i più giovani se ne sono andati, vuoi per lavoro, vuoi per amore, vuoi semplicemente per comodità, e in quelle quattro case non ci è rimasto praticamente nessuno.
E' una storia comune a molte piccole frazioni di campagna, che sono rimaste in qualche modo ancorate al passato e che, con l'avvento del progresso, hanno più o meno consapevolmente deciso di rimanere indietro.
Ed è proprio quello che succede a Poulipeac, la piccola frazione nel sud della Francia, in cui è ambientato il romanzo "Una sposa conveniente". In quel gruppo di case sono rimaste meno di quindici persone: la più anziana, Juliette, è una centounenne molto in gamba che passa le sue giornate ad allenarsi a fare espressioni da morta, a pronunciare ogni sua parola come se fosse l'ultima e a tenere d'occhio tutto il paese dalla sua finestra. Il più giovane è Pierrot, un omone di quarantesette anni, rimasto in paese per accudire l'anzia madre e che svolge per tutti gli abitanti del luogo il ruolo di fattorino (in quanto è l'unico ad avere l'automobile) e tutto fare.
Quando la madre di Pierrot muore improvvisamente, tutta la popolazione di Poulipeac cade nello sconforto: non solo perché il loro già esiguo numero si è ridotto ancora di più, ma soprattutto perché Pierrot decide che è ora di andarsene, di cercare di costruirsi una vita e una famiglia, cosa che difficilmente potrà avvenire in paese vista la scaristà di popolazione femminile aldisotto dei cinquant'anni.
Gli altri abitanti vanno nel panico: se Pierrot se ne va, loro rimarranno ancora più isolate e abbandonati a loro stessi. Nessuno farà più la spesa per loro, nessuno li aiuterà più nei lavori di casa. Rimarranno ancora più soli.
Per risolvere il problema decidono allora di cercare loro una moglie per l'uomo, una donna disposta ad andare a vivere in un paesino sperduto, in cui ancora salta la corrente in caso di maltempo e che ancora rimane isolato quando nevica. Come fare a trovarla? Ma tramite internet, naturalmente!
Basterà andare su un sito per single, creare un falso profilo di Pierrot, scegliere una donna, preferibilmente straniera, corteggiarla un po' e raccontarle la verità solo quando sarà il momento, magari dopo il matrimonio.
Il tutto ovviamente di nascosto da Pierrot, che non accetterebbe mai questa interferenza nella sua vita da parte di dieci vecchini ficcanaso.
Inutile dire che l'idea si rivelerà un esilarantissimo disastro.
E' un libro davvero carino, questo della Chabrol, in grado di offrire un ritratto molto, molto fedele della vita in queste piccole frazioni quasi deserte, che alla fin fine tendono ad assomigliarsi un po' tutte. La forza di questo romanzo non sta tanto nella trama, sebbene sia molto buffa e divertente nella sua banalità, ma nella caratterizzazione dei personaggi del paese: dalla già citata Juliette, con la sua bella lapide già pronta che al momento tiene in salotto per quando sarà ora di usarla e che mostra a tutti con orgoglio, a tutti gli altri abitanti. C'è "La Talpa", ad esempio, una ottantottenne che ha come ultimo desiderio quello di non morire vergine e che cerca quindi di adescare qualunque uomo le si avvicini; c'è "la Vispetta", che vive in funzione dei programmi in tv e che odia tutti gli uomini dopo essere stata abbandonata dal marito, un odio che ha trasmesso anche alla figlia Aurelie, anch'essa abbandonata, impedendole di vivere le sue passioni. C'è Ginette, che nutre un amore immenso che sfocia nell'idolatria verso il figlio cialtrone e che si occupa del marito un po' fuori di testa, convinto che la bottega del paese che gestiva da giovane sia ancora aperta. E poi ci sono "i Crucchi", i forestieri trasferitisi in paese da poco per cercare di fuggire dal dolore della perdita del figlio.
Insomma, Elsa Chabrol è riuscita a creare una galleria di personaggi incredibilmente ben caratterizzata, che interpretano al meglio la vita nei piccoli paesini, dove vecchi ranconti, antipatie, prese in giro, pettegolezzi e ricordi del passato alimentano la vita di tutti i giorni, rendendola stabile e sicura e nascondendo quell'affetto e quella solidarietà che in realtà tutti provano nei momenti più tristi.
E' un libro leggero, che si legge in fretta, a tratti molti divertente, a tratti un po' malinconico. Sicuramente non è un capolavoro della letteratura mondiale, ma, a mio avviso, merita di essere letto.
Nota alla traduzione: pessima scelta del titolo italiano che si discosta troppo sia dall'originale ("L'heure de Juliette"), sia dal significato del libro.
Ci sono poi diverse note, alcune dell'autrice altre del traduttore, non sempre indispensabili.
Titolo: Una sposa conveniente
Autore: Elsa Chabrol
Traduttore: Francesco Bruno
Pagine:303
Prezzo di copertina: 9,50 €
Editore: Sperling Paperback
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formato e-book: Una sposa conveniente (Narrativa)
Sembra molto carino, una perfetta lettura per staccare la testa dalla vita di tutti i giorni :)
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