Ho sempre amato leggere le saghe familiari. Mi piace partire dall'inizio della storia di una famiglia e ripercorrere quello che i suoi membri hanno vissuto, ciò che è loro capitato, conoscere le persone che hanno incontrato, leggere dei loro turbamenti, dei loro amori, dei loro lavori e del mondo che attorno a loro ha influenzato il loro modo di essere. Può darsi che sia semplicemente perché ho un animo un po’ pettegolo e mi appassiono alla vita degli altri, realmente esistiti ma anche inventati. O forse, come mi piace pensare, è perché ognuno di noi potrebbe essere protagonista di una di queste saghe se solo si mettesse a guardare a ritroso nella sua famiglia e questo me le rende in qualche modo simpatiche e congeniali.
La differenza, ovviamente, è che non tutti poi saremmo in grado di scriverla, la storia di una famiglia. Che sia inventata o reale, bisogna saper scrivere, saper narrare, saper appassionare il lettore senza limitarsi ovviamente a una mera cronaca di eventi. Insomma, non tutti siamo I.J. Singer che, con il suo La famiglia Karnowski, è riuscito a creare una saga familiare strepitosa e appassionante.
Non ha tanto senso che io faccia un riassunto della trama (è un po’ come se vi chiedessero di fare un riassunto della vostra vita), vi basti sapere che protagonista è la famiglia Karnowski, ebrea di origine polacca, che si è trasferita a Berlino in cerca di successo. Il capostipite, David, è un mercante di legnami che nel mondo esterno un po’ nasconde il suo essere ebreo che però poi vive pienamente in casa. David e la moglie Lea, che di imparare il tedesco proprio non ne vuole sapere e che ama tutte le espressioni e le tradizioni ebree con cui è crescita, hanno un figlio, Georg, che cresce in questo dubbio tra il considerarsi tedesco ed ebreo. Un dubbio che diventa ancora più forte per Jegor, il figlio che nasce da Georg e Teresa, donna di pura razza ariana, che si ritrova a vivere la sua adolescenza nel periodo dell’ascesa del governo nazista. Jegor si sente tedesco, sebbene il suo cognome e il suo aspetto, scuro di capelli e con un grosso naso, renda evidente a tutti le sue origini ebraiche. Un conflitto interiore il suo, che viene amplificato dalle angherie che è costretto a subire a scuola e che si sfoga verso il padre. E nemmeno la fuga negli Stati Uniti riesce a calmare il suo animo e i suoi turbamenti.
Ecco, ora immaginatevi questa storia amplificata in 490 pagine, scritte in modo eccelso. Arriverete a conoscere bene David e Lea, seguirete Georg nella sua professione di ginecologo e nel suo graduale innamoramento per Teresa, scoprirete quanto doloroso possa essere per un ragazzino non sapere chi è. Vi appassionerete tanto a questa storia e a questi suoi tre principali protagonisti e in più scoprirete come poteva essere la vita di un ebreo nella Germania dei primi quarant'anni del novecento e nel loro continuo dover fuggire, anche dopo essersi affermati.
Tutti mi avevano parlato di La famiglia Karnowski come di un capolavoro. Un termine che, purtroppo o per fortuna a seconda dei punti di vista, non si può associare a tutti i libri.
In questo caso, però, è una definizione perfetta.
In questo caso, però, è una definizione perfetta.
Titolo: La famiglia Karnowski
Autore: I. J. Singer
Traduttore: Anna Linda Callow
Pagine: 494
Editore: Adelphi
Anno: 2014
Acquista su Amazon:
formato brossura:La famiglia Karnowski
formato ebook: La famiglia Karnowski (Biblioteca Adelphi)
L'ho letto da pochissimo, mi trovo assolutamente in sintonia con le tue parole! Un libro che consiglio fortemente!
RispondiEliminaDa oggi in poi anche io! :)
EliminaQuanto l'ho amato <3
RispondiEliminaIo pure! Davvero un gran bel libro!
EliminaL'ho comprato in settimana, devo assolutamente leggerlo a questo punto!!
RispondiEliminaDevi, sì!! :)
Eliminabeh devo recuperarlo non in fretta...
RispondiEliminaDI PIU'
:D
EliminaUno dei libri più belli letti nell'ultimo anno. Osservavo incuriosita la copertina della brossura. Avendo letto l'edizione classica, mi sembrava di non riconoscere il libro. Finalmente Adelphi, con le edizioni economiche, pensa anche a chi (tipo la sottoscritta) preferisce ancora il cartaceo al digitale ma non sempre può permettersi di spendere 20 euro per ogni libro. Buon weekend!
RispondiEliminaDevo ammettere che a me non dispiaceva nemmeno l'edizione non tascabile di Adelphi. Però, effettivamente, il costo non era proprio dei più abbordabili.
EliminaIl tascabile è davvero appena uscito, sono riuscita ad approfittare degli sconti ad adelphi del mese scorso quasi al pelo per comprarlo. In ogni caso tendenzialmente dopo un po' di mesi il tascabile esce sempre :)