mercoledì 10 luglio 2013

Due titoli, un solo libro: ma perché? #41

Finalmente ho avuto il tempo necessario per fare una ricerca  un po' più approfondita e proporvi, per la puntata di oggi del confronto tra titoli, un caso contrario, ovvero un libro italiano il cui titolo è stato cambiato nelle diverse lingue in cui è stato tradotto. 

La scelta del libro da trattare mi è stata suggerita inconsapevolmente su una pagina Facebook spagnola dedicata al mondo dei libri, che ha parlato proprio ieri di un romanzo di uno dei miei scrittori italiani preferiti (con cui sono ai limiti dello stalking, direi)... un libro che solo dal titolo non avrei riconosciuto!
E quindi, eccomi qui a parlarvi di ODORE DI CHIUSO di Marco Malvaldi:


Un giallo alla Malvaldi, ambientato a fine '800, in cui l'omicidio funge solo da sfondo per permettere a tutta una serie di buffi e geniali personaggi di muoversi e interagire tra loro. Tra questi c'è anche Pellegrino Artrusi, il famoso autore del libro di cucina "La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene". Se volete potete trovare la recensione completa qui.

Dal momento della sua uscita (nel 2011) ad oggi, il romanzo è stato tradotto in diverse lingue, tra cui il francese, lo spagnolo e il tedesco. La cosa buffa è che se non si leggesse la trama sulle quarte di copertina, difficilmente si capirebbe che si tratta sempre dello stesso libro. Vediamo subito perché.

In tedesco, il romanzo è uscito nel marzo del 2012 per la casa editrice  Pendo Verlag GMBH con la traduzione di Luis Ruby e il titolo DAS NAST DE NACHTIGALL 


La traduzione letterale sarebbe "Il nido dell'usignolo", un titolo che non ha nulla a che vedere con l'originale, ma di cui però richiama in qualche modo la copertina (su cui spiccano appunto due usignoli morti).

In francese è uscito a maggio nel 2012 con la casa editrice Christian Burgois, la traduzione di Lise Chapuis e il titolo LE MYSTERE DE ROCCAPENDENTE


Il titolo francese, Il mistero di Roccapendente, punta invece più sul luogo in cui è ambientato il romanzo e cambia anche la copertina, inserendo l'immagine di un maggiordomo (che in questo caso è vittima e non assassino). 

L'uscita spagnola è invece piuttosto recente, a giugno di quest'anno, per la casa editrice Ediciones Destino e la traduzione di Juan Carlos Gentile Vitale, con il titolo EL CASO DEL MAYORDOMO ASESINADO 


Il titolo anche in questo caso cambia (la traduzione letterale sarebbe "Il caso del maggiordomo assassinato") però l'edizione spagnola mantiene la similitudine con la copertina italiana.

Quattro titoli diversi quindi per un solo libro...e  nessuna delle tre traduzioni che si avvicini anche solo lontanamente all'originale. Tra tutte, quella che mi piace meno, sia per titolo sia per copertina, è la versione tedesca, anche se forse è l'unica a non svelare proprio nulla della trama del romanzo (cosa che non fa nemmeno il titolo originale). Il titolo spagnolo e quello francese sono invece un po' più esplicativi...

Che ne pensate?

11 commenti:

  1. Ammetto che non me ne piace nessuno, ma potrebbe anche trattarsi di bieco campanilismo... però mi hai fatto venire voglia di leggere Malvaldi. Era un po' che aspettavo la sua 'chiamata' *w*

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    1. Devi assolutamente leggere Malvaldi!!! A me fa impazzire!!
      Per i titoli non so... non capisco perché non abbiano lasciato il titolo originale (che un senso rispetto alla trama senza però svelarne nulla) :/

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  2. Non so che decisioni ci siano dietro alla traduzione dei titoli... penso che si tratti per lo più di creare titoli che abbiano un richiamo nella lingua di arrivo... probabilmente se avessero tradotto in tedesco "odore di chiuso" non avrebbe avuto lo stesso senso che in italiano...

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    1. Immagino di sì, che ci sia dietro una logica di questo: il senso, il suono, a che immagine rimanderebbe nella mente del lettore.
      il fatto che il titolo sia così diverso nelle tre lingue mi sconcerta un po' però

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    2. Già... probabilmente è anche una questione di marketing.
      Capita anche nei film... del resto pensa se avessero tradotto Troy in Italiano :D

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  3. Scusa, ma non resisto: come ha fatto Roccapendente a diventare pelata? Non ti offendere, per favore :P

    Ormai ho smesso di cercare di svelare il mistero del titolo tradotto, vado a cercare l'Arca dell'alleanza che è più facile.

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    1. Semplice! Prendi una blogger un po' svampita che scrive i post quando è stanca morta e ottieni questi bellissimi cambi di titolo! :D Ora ho corretto comunque :P

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  4. Ciao lettrice rampante,
    sai che un paio di settimane fa in vacanza ho letto proprio questo libro dopo aver letto la tua recensione e le lodi che hai tessuto su questo autore e devo davvero ringraziarti perché mi sono ritrovato tra le mani un romanzo bellissimo! Volevo scriverti in privato, ma visto che ne hai parlato oggi... Grazie! Concordo con te, ci sono scene che ti scompisciano dalle risate, di quelle belle risate improvvise e sonore. La scena del Carducci è eccezionale...
    Proprio ieri dalla biblioteca del mio paese ho preso "La carta più alta". Ho un po' "paura" che mi deluda... odore di chiuso mi è piaciuto molto e lo sto consigliando. Straconsigliato :)

    L'hanno proprio sconvolto il titolo originale... chissà perché?!?! Forse quello francese e spagnolo richiamano più a un giallo...

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    1. Non ti deluderà nemmeno la "Carta più alta", fidati :) I quattro vecchini sono dei personaggi fantastici :D

      Sì, quello spagnolo e francese sono titoli di gialli più tradizionali... quello tedesco resta un mistero...

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  5. Pensavo che cambiare il titolo fosse una brutta abitudine puramente italiana, ma evidentemente mi sbagliavo. Anche io ho conosciuto Malvaldi con Odore di chiuso, ma devo dire che preferisco i 4 vecchini impiccioni. 'La carta più alta' mi è piaciuta un sacco.

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    1. Eh no, è una pratica diffusa un po' ovunque mi sa :/

      In Odore di Chiuso la mancanza dei vecchini un po' si sente (soprattutto se, come me, lo si legge per ultimo e non per primo) e anche io forse preferisco i romanzi della saga del BarLume. Questo è forse più un esercizio di stile, assolutamente ben riuscito (la poesia di Carducci la so quasi a memoria :P)

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