mercoledì 3 giugno 2015

IL LIBRO DI JULIAN. A WONDER story - R.J. Palacio



Voi lo avete letto Wonder di R.J. Palacio? Quel  bel romanzo per ragazzi che racconta la storia di August, Auggie per gli amici, un  ragazzino da una malattia congenita che comporta la deformazione di parte del viso. In quel romanzo, ci viene raccontato quando il ragazzino, di un’intelligenza e ironia fuori dal comune, entra per la prima volta a scuola, dopo aver sempre studiato a casa. Si vedono le reazioni dei compagni e dei loro genitori, le difficoltà che si ritrova ad affrontare ma anche le belle cose che piano piano, passata la diffidenza, gli succedono. E parla, ovviamente, di bullismo. Quello che Julian gli infligge.
Un libro intenso nella sua semplicità, per ragazzi ma anche per adulti, che aveva una particolarità. Ogni capitolo infatti era narrato da un personaggio diverso, così da offrire più punti di vista sulla vicenda. L’unico a non intervenire mai era proprio Julian, il bullo, il bambino “cattivo”, con i genitori sempre pronti a difenderlo, che tanto ha tormentato Auggie. R.J. Palacio ha detto di non averlo voluto inserire per non dare troppa voce e troppo spazio al bullismo, e per non offendere i sentimenti dei lettori con problemi simili a quelli di Auggie. Poi però ha cambiato idea, e ha scritto Il libro di Julian.

Julian è un bambino un po’ viziato, un leader nato, sempre accontentato in tutto dai suoi genitori. Ha però un piccolo segreto, che lo accompagna da quando era piccolino: di notte gli capita di essere tormentato da incubi terribili, con mostri deformi, che gli lasciano addosso un senso di ansia e angoscia.  Incubi che sembravano essere passati, finché non gli viene chiesto di fare da tutor a questo nuovo bambino che arriva nella scuola. August, appunto.  Per combattere questa sua paura,  riesce a fare solo una cosa: prenderlo in giro, isolarlo, chiamarlo “scherzo della natura”,  fino ad arrivare a scrivere dei bigliettini con minacce di morte, che costringono il preside a sospenderlo. I genitori di Julian, infuriati, lo difendono e accusano la scuola di non aver gestito al meglio l’ingresso del nuovo ragazzino, di aver fatto favoritismi e di non rispettare gli altri.
Ci vorrà l’intervento della nonna francese di Julian, che gli racconterà una storia che non ha mai raccontato a nessuno, sul suo passato durante l’occupazione nazista e su chi l’ha aiutata a salvarsi, per far prendere consapevolezza al bambino di avere sbagliato e ai genitori di avere un tantino esagerato.

Anche Il libro di Julian è, ovviamente, un romanzo per ragazzi. Forse anche un tantino di più di quanto non lo fosse Wonder, perché non va poi così a fondo nel raccontare le motivazioni di Julian e la follia (non mi viene altro termine, scusate) dei suoi genitori. Ed è una scelta comprensibile, perché l’argomento è difficile da affrontare con i termini giusti, senza offendere nessuno, visti quanti bambini bulli e quanto genitori che li giustificano senza se e senza ma ci sono al mondo.

Da lettrice adulta, però, ho avuto l’impressione che questa scelta, questo andarci così cauti, penalizzi un po’ il messaggio che il libro vuole trasmettere, arrivando a dare a volte l’impressione che si giustifichi i gesti di Julian e dei suoi genitori.
Certo, un bambino non è cattivo a prescindere ma succede qualcosa perché lo diventi. Così come i genitori che le danno tutte vinte ai figli e che li difendono sempre e comunque è perché cercano ad ogni costo di fare il loro bene, e sono disposti a calpestare chiunque per ottenerlo. Però questa è una visione davvero troppo semplice. Forse a R.J. Palacio è mancato un po' di coraggio, per andare davvero a fondo in un argomento così complesso. Ed è un peccato, perché di libri che affrontano il tema del bullismo ce ne sarebbe proprio bisogno, di questi tempi.

In ogni caso, il libro è scorrevole e piacevole da leggere. Soprattutto nella parte finale, quella che chi ha letto Wonder ancora non conosceva, quando Julian parla con sua nonna e finalmente prende consapevolezza di sé, di quello che ha fatto, ma anche della vita in generale. 

La cosa buona della vita Julian è che qualche volta possiamo rimediare ai nostri errori. Impariamo, dai nostri errori. Miglioriamo.

Insomma, è un libro carino, molto lontano da quanto mi era piaciuto Wonder, ma comunque godibile, soprattutto se da adulti riuscite a leggerlo come se foste bambini, senza pensare troppo.
Sarei davvero curiosa, ora, di vedere le reazioni di bambini bulli e genitori sempre pronti a difendere i propri figli di fronte a questa lettura. 

Titolo: Il libro di Julian
Autore: R.J. Palacio
Traduttore: Alessandra Orcese
Pagine: 125
Editore: Giunti editore
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5 commenti:

  1. E pensa che io Wonder, da anni in libreria, non riesco ancora a leggerlo.
    Ho l'estate davanti - breve, ma c'è. Questo, magari a tempo debito, pure lo recupererò :)

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    1. A me Wonder era piaciuto molto, nella sua semplicità, nel suo buonismo (un po' ovvio forse, eppure altrettanto necessario). Secondo me quando poi riuscirai a leggerlo, sarai contento di averlo fatto :)

      Questo forse era evitabile. Carino, scorrevole e piacevole, però un po' troppo poco profondo secondo me.

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  2. Da quello che ho capito hanno fatto anche altri capitoli oltre a questi.
    Ti risulta questa cosa? Perchè mi sembra che in italiano non siano usciti.

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    1. So che in originale esistono già... penso che la Giunti li tradurrà poi in futuro! Ma su questo non posso darti alcuna conferma

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  3. io adoro wonder perché io pur non avendo le malformazioni come August mi rispecchio in lui e prove le sue stesse emozioni ovvero l'isolazione

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