"Scrivere di cocaina è come farne uso. Vuoi sempre più notizie, più informazioni, e quelle che trovi sono succulente, non ne puoi più fare a meno. Sei addicted. Anche quando sono riconducibili a uno schema generale che hai già capito, queste storie affascinano per i loro particolari. E ti si ficcano in testa, finché un'altra - incredibile, ma vera - prende il posto della precedente. Davanti vedi l'asticella dell'assuefazione che non fa che alzarsi e preghi di non andare mai in crisi di astinenza. Per questo continuo a raccoglierne fino alla nausea, più di quanto sarebbe necessario, senza riuscire a fermarmi. Sono fiammate che divampano accecanti. Assordanti pugni nello stomaco. Ma perché questo rumore lo sento solo io? Più scendo nei gironi imbiancati dalla coca, e più mi accorgo che la gente non sa. C'è un fiume che scorre sotto le grandi città, un fiume che nasce in Sudamerica, passa dall'Africa e si dirama ovunque. Uomini e donne passeggiano per via del Corso e per i boulevard parigini, si ritrovano a Times Square e camminano a testa bassa lungo i viali londinesi. Non sentono niente? Come fanno a sopportare tutto questo rumore?"
Parlare di Roberto Saviano non è mai una cosa semplice. Tante sono le reazioni che suscita anche solo pronunciare il suo nome: reazioni che vanno dalla venerazione all'odio profondo. Un contrasto tanto forte e drastico che ancora faccio fatica a spiegarmi. Ne avevo già parlato poco tempo fa in un post, "Parlando un po' a caso di Roberto Saviano", e c'era chi lo difendeva a spada tratta e chi lo accusava di aver rovinato per sempre Napoli e la sua immagine nel mondo.
Come credo di aver già fatto capire più volte, a me Roberto Saviano piace. Piace come scrittore e piace come persona, anche se, effettivamente, forse suo malgrado, si è trasformato in un personaggio, rendendosi per qualcuno a volte un po' antipatico.
Voglio però recensire questo libro cercando di dimenticarmi da chi è stato scritto. Parlare solo ed esclusivamente del contenuto, del modo in cui è stato esposto, senza pensare a chi ci sia dietro. Non è semplice ma ci proverò.
ZeroZeroZero parla di cocaina. Lo fa in un modo un po' particolare, alternando parti saggistiche e d'inchiesta a parti romanzate. O, come pensavo leggendo, parti noiose e non semplici da seguire a parti scorrevoli e appassionanti. Una lettura complessa, lunga, faticosa a tratti e leggerissima in altri.
La cocaina è ovunque e ammetto, con somma vergogna o forse ingenuità, che non lo sapevo. Basta solo il primo capitolo, un esercizio di stile notevole e molto efficace, a farti accapponare la pelle. Poi il libro parte e ci porta in Messico prima, in Colombia poi, ma anche in America, in Italia, in Spagna, in Russia e in Africa. Ci parla dei narcos, delle lotte per la supremazia e della loro violenza. Ci parla di 'ndrangheta e camorra. Ci parla di come la droga viene trasportata e di come viene scoperta. Ci parla di corrieri, canini e umani, e di cosa spinge la gente a diventarlo. Il tutto, come dicevo, alternando saggio e inchiesta (le cui fonti sono riportate in fondo al libro e non all'interno dello stesso) al romanzo.
Un sistema questo che è marchio di fabbrica dell'autore, il suo stile, criticabile o apprezzabile, ma comunque estremamente efficace. Perché per leggere le bellissime parti romanzate bisogna per forza leggere anche quelle saggistiche. E quindi alla fine, in un modo o nell'altro, le cose arrivano.
Uno dei pregi di Roberto Saviano e di tutti i suoi libri è quello di mettere insieme informazioni e renderle alla portata di tutti. Prima di leggere Gomorra, di camorra sapevo solo quello che veniva detto di sfuggita nei telegiornali. Prima di leggere ZeroZeroZero, la cocaina per me era una droga qualunque, che spesso viene sequestrata negli aeroporti, nascosta nei posti più impensabili, e per la quale in Messico e in Colombia tendono ad ammazzarsi. Non sapevo che fosse così tanto diffusa. Non sapevo che la usasse anche gente comune. Conoscevo per sentito dire, grazie a qualche romanzo letto in passato (ad esempio "Senza tette non c'è paradiso" di Gustavo Bolivar Moreno, che viene citato nel libro e che vi consiglio caldamente) di quanto la bellezza e l'immagine svolgano un ruolo fondamentale in certi paesi e in certi ambienti dell'America Latina e di quanto, di conseguenza, siano legati al potere dei narcos. Ma non ero mai riuscita a mettere insieme tutti i pezzi, forse per un po' di disinteresse, forse perché collegare tutti i tasselli non è facile.
Mi rendo conto solo ora, scrivendo, che è impossibile mantenere il mio proposito iniziale di non parlare di Roberto Saviano ma solo del libro. Perché dentro al libro la presenza dell'autore è più forte e viva che mai. Certo, lo è in tutte le opere e in tutti i romanzi. Ma qui si sente ancora di più, perché qua e là si trovano delle riflessioni personali sulla sua situazione, che mi sono sembrate a volte delle grida di aiuto e di disperazione. Fa inchiesta, scrive, si documenta e cerca di informare anche il lettore. Ma poi, ogni tanto, qua e là, si chiede perché lo sta facendo, perché non è stato zitto prima e perché non sta zitto ora. Perché deve rischiare così tanto per ricevere poi insulti e critiche anche violente. Eppure dice di non poterne fare a meno. Come non ne possono fare a meno tutti gli altri giornalisti che hanno rischiato, rischiano o hanno perso la vita facendo il loro lavoro.
Onestamente, non so se consigliarvi o meno di leggerlo. Non so nemmeno se si possa dire se un libro così piace o non piace. E' scritto bene, un po' noioso a volte, non sempre scorrevole, ma comunque scritto bene. Però credo che non avrà mai la forza e il ruolo che ha avuto Gomorra. E che Roberto Saviano, se davvero vuole allontanarsi da quel libro e andare oltre, debba osare qualcosa di più.
"Credo che i lettori dovrebbero fare questo con le parole. Metterle in bocca, masticarle, triturarle e infine ingoiarle, perché la chimica di cui sono composte faccia effetto dentro di noi e illumini le turbolenze insopportabili della notte, tracciando la linea che distingue la felicità dal dolore"
Titolo: ZeroZeroZero
Autore: Roberto Saviano
Pagine: 444
Anno di pubblicazione: 12013
Editore: Feltrinelli
ISBN: 978-8807030536
Prezzo di copertina: 18,00 €
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formato brossura:ZeroZeroZero
formato e-book: Zero Zero Zero (I narratori)
Ecco, io l'ho ordinato proprio ieri.. ho deciso di auto-regalarmelo per la Festa della Mamma, visto che la mia bambina è troppo piccola per comprarmi i libri:) .. ormai qnd devo acquistare/prendere in prestito libri sbircio nel tuo blog e non sbaglio un colpo!
RispondiEliminaMi sembra un buon sistema quello degli auto-regali! :D
EliminaTi ringrazio tantissimo per la fiducia:)