Dopo il giallo atipico "L'ultimo libro", Zivkovic continua la sua esplorazione narrativa del mondo dei libri con un romanzo a mosaico che esplora in sei storie collegate tra loro il tema della biblioteca, da quella personale a quella pubblica. Nella biblioteca virtuale uno scrittore scopre i libri che non ha ancora scritto; un appassionato lettore si trova ad affrontare una biblioteca di casa che cresce a dismisura sino a occupare ogni centimetro quadrato del proprio appartamento; nella biblioteca notturna un lettore può consultare, per una sola notte, le vite di tutti gli esseri umani come se fossero altrettanti libri; nella biblioteca infernale si scopre quale sarà la pena dei peccatori; la biblioteca più piccola si trova su una bancarella; e nella biblioteca più raffinata... Sempre surreale, spiazzante e intrigante, Zivkovic è capace di sorprendere nel giro di una pagina e ha il dono unico di trasformare la nostra passione di lettori in narrazioni avvincenti e curiose.
Ho finito questo libro ieri ma, sebbene avessi del tempo a disposizione, non avevo voglia di recensirlo. Forse perché avevo bisogno di "digerirlo" un po', anche perché essendo composto da sei brevi racconti manca il tempo di riflettere bene su quel che si sta leggendo che già parte qualcosa di nuovo. (A parte qualche rara eccezione, non amo molto leggere i racconti, o almeno non le raccolte, perché non hai tempo di entrare in quel che stai leggendo).
L'altra cosa che mi ha convinto ad aspettare a recensire questi racconti è il loro surrealismo. Ero stata avvisata da chi me l'ha prestato che per leggerlo avrei dovuto utilizzare parecchia "sospensione dell'incredulità", non farmi domande e leggere le storie così come sono, senza preoccuparmi del fatto che alla fin fine non avessero nessun senso nè spiegazione.
Quindi, dopo più di 24 ore eccomi qui, a cercare di scrivere un commento. Sicuramente il fatto che sia un libro che parla di libri renderà meno inclemente il mio giudizio (amo molto i libri sui libri) e devo anche ammettere che due delle storie sono semplicemente geniali (La Biblioteca Infernale e La Biblioteca Minima, la prima dare come castigo per espiare le proprie colpe all'inferno leggere libri, la seconda su un scrittore in cerca di ispirazione che riesce a trovarla dove meno se l'aspetta), e direi che due su sei è una buona media. Però non lo so, mi aspettavo credo qualcosa di più, anche per le lodi e la fama di questa piccola raccolta. Si poteva rendere molto più onore ai libri, nostri compagni di avventura nella vita, con storie magari meno ricercate ma molto molto più belle.
Ok, forse avrei dovuto aspettare 48 ore.
Nota alla traduzione: nulla da dire!
Ho finito questo libro ieri ma, sebbene avessi del tempo a disposizione, non avevo voglia di recensirlo. Forse perché avevo bisogno di "digerirlo" un po', anche perché essendo composto da sei brevi racconti manca il tempo di riflettere bene su quel che si sta leggendo che già parte qualcosa di nuovo. (A parte qualche rara eccezione, non amo molto leggere i racconti, o almeno non le raccolte, perché non hai tempo di entrare in quel che stai leggendo).
L'altra cosa che mi ha convinto ad aspettare a recensire questi racconti è il loro surrealismo. Ero stata avvisata da chi me l'ha prestato che per leggerlo avrei dovuto utilizzare parecchia "sospensione dell'incredulità", non farmi domande e leggere le storie così come sono, senza preoccuparmi del fatto che alla fin fine non avessero nessun senso nè spiegazione.
Quindi, dopo più di 24 ore eccomi qui, a cercare di scrivere un commento. Sicuramente il fatto che sia un libro che parla di libri renderà meno inclemente il mio giudizio (amo molto i libri sui libri) e devo anche ammettere che due delle storie sono semplicemente geniali (La Biblioteca Infernale e La Biblioteca Minima, la prima dare come castigo per espiare le proprie colpe all'inferno leggere libri, la seconda su un scrittore in cerca di ispirazione che riesce a trovarla dove meno se l'aspetta), e direi che due su sei è una buona media. Però non lo so, mi aspettavo credo qualcosa di più, anche per le lodi e la fama di questa piccola raccolta. Si poteva rendere molto più onore ai libri, nostri compagni di avventura nella vita, con storie magari meno ricercate ma molto molto più belle.
Ok, forse avrei dovuto aspettare 48 ore.
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