È un 1985 diverso, in un mondo dove i libri sono il bene più prezioso. E i confini tra realtà e fantasia sono più morbidi del consueto. Mycroft, vecchio inventore, escogita un sistema per entrare di persona in romanzi e poesie. Acheron Hades, criminale diabolico, se ne appropria e rapisce "Jane Eyre" dal manoscritto originale di Charlotte Brontë: a indagare arriva Thursday Next, Detective Letteraria. Reduce dalla guerra di Crimea (che imperversa da centotrent'anni), ha in sospeso un amore. Le indagini la riportano a Swindon, sua città natale; sbarcata da un dirigibile di linea, salta in groppa a una fuoriserie decappottabile dai mille colori. Riuscirà a salvare Jane Eyre e a rimettere in sesto la sua vita.
E' con mia somma vergogna che ammetto di non avere mai letto Jane Eyre . Certo, so di cosa tratta la storia, dopo averla studiata sia al liceo sia all'università nei corsi di letteratura inglese. Ma non ho mai amato molto quel genere di letteratura al femminile (anche per convincermi a leggere Pride & Prejudice c'è voluto parecchio).
E probabilmente, con questa mia lacuna, difficilmente sarei sopravvissuta nel mondo in cui è ambientato questo singolare romanzo. Un mondo dove i libri sono il bene più prezioso, al punto che esistono delle forze speciali istituite apposta per difenderli dai potenziali criminali che tramite i libri vogliono arricchirsi. Un mondo, ahimè, utopico e bellissimo, dove è possibile entrare in un romanzo, conversare con i suoi protagonisti, rischiando anche di modificarne la trama. Ed è proprio questo il piano malefico di Acheron Hades. Rubare un marchingegno che permette di entrare nei romanzi e modificarli, in modo da causare il panico tra milioni di lettori. La vittima designata, dopo il fallimento con un romanzo di Dickens, altri non è che Jane Eyre. Ci penserà Thursday Next, una donna coraggiosa che ha perso un fratello e l'amore in una fantomatica guerra di Crimea, ad aiutare la fanciulla a tornare nel romanzo. Si ritroverà così catapultata nel romanzo, insieme ad Acheron e a dei turisti giapponesi. E proprio grazie all'aiuto di Mr. Rochester riuscirà a salvare il celebre romanzo della Bronte.
Uno dei libri più strambi e bislacchi che abbia mai letto. E anche uno dei più appassionanti. Certo, forse a volte, l'autore esagera un po' e ci si perde in questo mondo di salti temporali, associazioni criminali ed enti governativi segreti. Ma rimane comunque un libro geniale, che non si riesce a smettere di leggere.
Un romanzo che fa divertire e che fa sognare chi ama leggere e chi almeno una volta nella vita ha sognato e sperato di entrare in uno dei suoi romanzi preferiti, immaginando quali conseguenze la sua presenza potrebbe apportare.
Un libro che chi ama i libri dovrebbe assolutamente leggere! (certo, se avete un minimo di conoscenza della letteratura inglese lo apprezzerete ancora di più... ma merita comunque tanto!)
Nota alla traduzione: ho solo un appunto, la scelta del termine "cretinetti" per tradurre il vezzeggiativo con cui il fratello chiama la protagonista... semplicemente terribile.
"Non darmi mai più del matto, Mycroft. Non sono matto, sono solo... bè, diversamente etico, ecco tutto."
"Ci sono cose più importanti delle leggi e dei regolamenti. Le mode e i governi passano, ma Jane Eyre è per sempre"
"Probabilmente le decisioni su questioni di vita e di morte sono più facili da prendere perché sono radicali, bianco o nero. Le affronto meglio perché è più facile. Le emozioni umane, bé... sono un'infinita gradazione di grigi e io non mi trovo bene con le mezze tinte"
E' con mia somma vergogna che ammetto di non avere mai letto Jane Eyre . Certo, so di cosa tratta la storia, dopo averla studiata sia al liceo sia all'università nei corsi di letteratura inglese. Ma non ho mai amato molto quel genere di letteratura al femminile (anche per convincermi a leggere Pride & Prejudice c'è voluto parecchio).
E probabilmente, con questa mia lacuna, difficilmente sarei sopravvissuta nel mondo in cui è ambientato questo singolare romanzo. Un mondo dove i libri sono il bene più prezioso, al punto che esistono delle forze speciali istituite apposta per difenderli dai potenziali criminali che tramite i libri vogliono arricchirsi. Un mondo, ahimè, utopico e bellissimo, dove è possibile entrare in un romanzo, conversare con i suoi protagonisti, rischiando anche di modificarne la trama. Ed è proprio questo il piano malefico di Acheron Hades. Rubare un marchingegno che permette di entrare nei romanzi e modificarli, in modo da causare il panico tra milioni di lettori. La vittima designata, dopo il fallimento con un romanzo di Dickens, altri non è che Jane Eyre. Ci penserà Thursday Next, una donna coraggiosa che ha perso un fratello e l'amore in una fantomatica guerra di Crimea, ad aiutare la fanciulla a tornare nel romanzo. Si ritroverà così catapultata nel romanzo, insieme ad Acheron e a dei turisti giapponesi. E proprio grazie all'aiuto di Mr. Rochester riuscirà a salvare il celebre romanzo della Bronte.
Uno dei libri più strambi e bislacchi che abbia mai letto. E anche uno dei più appassionanti. Certo, forse a volte, l'autore esagera un po' e ci si perde in questo mondo di salti temporali, associazioni criminali ed enti governativi segreti. Ma rimane comunque un libro geniale, che non si riesce a smettere di leggere.
Un romanzo che fa divertire e che fa sognare chi ama leggere e chi almeno una volta nella vita ha sognato e sperato di entrare in uno dei suoi romanzi preferiti, immaginando quali conseguenze la sua presenza potrebbe apportare.
Un libro che chi ama i libri dovrebbe assolutamente leggere! (certo, se avete un minimo di conoscenza della letteratura inglese lo apprezzerete ancora di più... ma merita comunque tanto!)
Nota alla traduzione: ho solo un appunto, la scelta del termine "cretinetti" per tradurre il vezzeggiativo con cui il fratello chiama la protagonista... semplicemente terribile.
"Non darmi mai più del matto, Mycroft. Non sono matto, sono solo... bè, diversamente etico, ecco tutto."
"Ci sono cose più importanti delle leggi e dei regolamenti. Le mode e i governi passano, ma Jane Eyre è per sempre"
"Probabilmente le decisioni su questioni di vita e di morte sono più facili da prendere perché sono radicali, bianco o nero. Le affronto meglio perché è più facile. Le emozioni umane, bé... sono un'infinita gradazione di grigi e io non mi trovo bene con le mezze tinte"
secondo appunto al traduttore.
RispondiEliminala seconda volta che il barista chiede alla protagonista la differenza tra un corvo ed una scrivania, lei risponde "nessuna, entrambi hanno una E".
ora, in inglese mi pare siano "crow" e "desk" ma potrei sbagliarmi. in italiano però poteva mettere "hanno entrambi una C e via, no?"
La poesia "Il Corvo" di E.A.Poe è intitolata in originale "The Raven". L'indovinello "Why is a raven like a writing desk?" compare in Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll, viene fatta dal Cappellaio Matto ad Alice e nel libro non ha risposta.
EliminaDopo la pubblicazione del libro, numerosi lettori hanno proposto una risposta per l'indovinello. Le due migliori sono quelle usate da Thursday Next nel libro recensito nel post (la prima è di Samuel Loyd, la seconda di Aldous Huxley).
La seconda in originale è "Because there is a 'b' in both and an 'n' in neither". La 'b' e la 'n' non sono nelle parole raven e desk, ma nelle parole both e neither. Quindi suppongo che la traduzione "entrambi hanno una E", anche se poteva essere resa meglio, è accettabile e fedele all'originale.
ah, comunque è molto molto bello il libro!
RispondiEliminaAnche quello mi aveva lasciata un po' perplessa (cioè non avevo capito quale NON fosse la differenza in realtà :P) però credo che fosse senza senso anche in inglese a sto punto... se mi capita l'originale tra le mani controllo!
RispondiEliminaLo so che è bello il libro, mica ti presto libri brutti io! :D