Giravo intorno a questo libro già da un po' di tempo, incuriosita dalla copertina e dalla quarta. Eppure per un motivo o per l'altro non riuscivo a decidermi se acquistarlo o meno. Perché tratta un argomento non semplice e il rischio di cadere in banalità ed eccessivo buonismo era davvero troppo alto.
L'altro giorno però me lo sono trovata nuovamente davanti, una sola copia presente il tutta la libreria. L'ho preso in mano, l'ho aperto e sono andata a leggere il risvolto di copertina che stranamente avevo evitato.
L'autrice, in un'intervista rilasciata al Telegraph, racconta che l'idea di questo libro le è nata un giorno in cui era al parco con i suoi figli e accanto a lei è passata un madre con una bambina affetta da una grave deformazione facciale. D'istinto, l'autrice si è alzata ed è fuggita via con i figli, una fuga di cui la madre della bambina si è accorta e che ha fatto sentire la donna un verme subito dopo.
Ho quindi chiuso il libro e mi sono fermata un secondo a riflettere su quante volte, seppur involontariamente, mi è capitato di fare lo stesso: magari non proprio di fuggire, ma comunque di provare un forte senso di disagio di fronte a qualcosa di così tanto diverso. E, finalmente, l'ho acquistato.
Il libro racconta la storia di Auggie, un bambino di undici anni nato con una tremenda deformazione facciale e già sottoposto a numerosi interventi chirurgici che hanno migliorato la qualità della sua vita ma non il suo aspetto (o meglio sì, ma non agli occhi degli altri). Undici anni vissuti in casa e a spasso per il suo quartiere, protetto in ogni modo dai suoi genitori dagli sguardi e dalle difficoltà che per via del suo aspetto il mondo gli avrebbe sicuramente riservato. Finché un giorno sua madre non decide che per lui è giunto il momento di confrontarsi, con questo mondo, perché non può vivere protetto e nascosto per sempre. E quindi lo iscrive a scuola, in prima media.
L'impatto del primo giorno di scuola è quello che Auggie stesso aveva previsto: occhiate fugaci, visi terrorizzati, isolamento e paura nei suoi confronti. In pochi lo accettano per quello che è fin dall'inizio. Ma a poco a poco gli altri bambini si renderanno conto che oltre a quel viso deformato, c'è un ragazzo intelligente, autoironico e, soprattutto, terrorizzato ancor più di loro.
Il romanzo è diviso in otto parti, in forma di diario dei diversi personaggi che entrano in contatto con Auggie: la sorella Via, al primo anno di liceo, che sta vivendo i cambiamenti tipici di quell'età e che, pur amando alla follia il fratello, sente su di sé il peso della mancanza di attenzioni da parte dei genitori; Jack, vicino di banco di Auggie, inizialmente amico del ragazzo perché richiestogli dal preside, ma che a poco a poco si rende conto che il bambino è un amico incredibile, migliore della maggior parte dei suoi compagni di scuola; Summer, che si è seduta accanto ad Auggie in mensa il primo giorno senza che nessuno le chiedesse di farlo e che da allora non l'ha mai lasciato solo. Justin, il fidanzato di Via, preparato dalla ragazza al primo impatto con il fratello ma da cui rimane comunque sconvolto, riuscendo però a non farlo troppo vedere. Miranda, migliore amica di Via e gelosa della sua vita, persino del fratello da cui la maggior parte rifugge.
E poi ovviamente ci sono le pagine di Auggie, in cui racconta i suoi stati d'animo, il suo rapporto con gli altri bambini e con tutto il mondo che lo circonda: le prese in giro, gli sguardi che la gente involontariamente gli rivolge, le sue ansie, le sue paure, ma anche la sua voglia di essere semplicemente normale.
E poi ovviamente ci sono le pagine di Auggie, in cui racconta i suoi stati d'animo, il suo rapporto con gli altri bambini e con tutto il mondo che lo circonda: le prese in giro, gli sguardi che la gente involontariamente gli rivolge, le sue ansie, le sue paure, ma anche la sua voglia di essere semplicemente normale.
Durante la lettura si ride, ci si commuove e si riflette tanto, tantissimo, perché si riesce perfettamente a capire lo stato d'animo di ognuno dei protagonisti: la voglia di normalità di Auggie, l'esasperazione e i sensi di colpa della sorella, il disagio dei compagni di classe. Fino a che tutto, alla fine, non si risolve per il meglio.
Lo stile è molto semplice, ma vista l'età dei protagonisti non avrebbe potuto essere altrimenti e credo che questa storia non avrebbe potuto essere narrata in altro modo. E trovo anche molto bella l'idea della playlist che accompagna il libro: una citazione musicale (che io però non avrei tradotto in italiano, se non in nota) e i link ai video su youtube alla fine.
E' sicuramente un libro buonista che si sa già come andrà a finire. Ma è di quel buonismo necessario, di cui troppo spesso ci dimentichiamo e che andrebbe ribadito invece in ogni momento.
Sebbene venga presentato come libro per ragazzi, secondo me è un romanzo che dovrebbero leggere anche (o forse soprattutto) gli adulti.
Sebbene venga presentato come libro per ragazzi, secondo me è un romanzo che dovrebbero leggere anche (o forse soprattutto) gli adulti.
Concludo questa recensione con il link a una canzone. Inizialmente ho pensato di mettere quella che dà il titolo al libro e che un po' lo riassume, ovvero Wonder di Natalie Merchant. Una canzone che fino a ieri non conoscevo e che ho sentito il bisogno di andare a cercare durante la lettura. Ma poi ho cambiato idea, perché voglio che la scopriate da soli se e quando leggerete il libro, al momento giusto. Ce n'è un'altra che compare in questo libro, che adoro tantissimo e ascolto nei miei momenti no. La dedico ad Auggie, a tutte le persone con i suoi problemi, ma anche e semplicemente a tutti quelli che hanno bisogno di sentirselo dire:
Titolo: Wonder
Autore: R. J. Palacio
Traduttore: Alessandra Orcese
Pagine: 288
Pagine: 288
Anno di pubblicazione: 2013
Editore: Giunti
ISBN: 978-8809058347
ISBN: 978-8809058347
Prezzo di copertina: 9,90€
Acquista su Amazon:
formato brossura: Wonder
formato ebook: Wonder
Credo che sarà il prossimo che recensisco. So già che lo adorerò :')
RispondiEliminaAttendo la tua recensione allora, per scoprire che effetto ti ha fatto! :)
EliminaSono tentata, lo ammetto. Sembra una lettura che alla fine, nonostante tutto, ti costringe a sorridere e a pensare che la vita è bella nonostante tutto!
RispondiElimina(Anche io ogni tanto ascolto "Beautiful" come auto-incoraggiamento ^^)
Ehehehe io non sono una grande amante della Aguilera ma questa canzone è davvero perfetta per i momenti di sconforto :)
EliminaEsatto sì,è proprio quel tipo di lettura! C'è buonismo, è ovvio, ma è un buonismo per nulla fastidioso, anzi! E poi l'autrice è stata brava diversi aspetti, anche quelli più controversi... secondo me merita :)