Lo so, lo so, forse per un libricino così sottile non sarebbe il caso di scrivere un intero post... ancor più che in quest'ultima settimana prima delle ferie ho intenzione di leggerne diversi, di libri ed ebook così sottili, e avrei potuto tranquillamente scrivere una recensione unica. Però stiamo parlando di un libro di Paul Auster. Anzi, lo scrivo in stampatello, perché si legga meglio: PAUL AUSTER. Un autore che si meriterebbe un post a settimana, così, solo per poter nominare il suo nome e fare in modo che tutti se lo ricordino.
Adoro Paul Auster con tutta me stessa, ma credo che chi segue questo blog da un po' già lo sappia (ma ribadirlo non fa mai male). Dal suo Follie di Brooklyn arriva la frase che fa da sottotitolo al blog, "mai sottovalutare il potere dei libri", e da lui mi rifugio quando voglio comprare un libro ed essere sicura che non ne rimarrò delusa.
E quindi non mi interessa se il libro è piccolo piccolo e si legge in meno di un'ora. Paul Auster avrà sempre diritto a una recensione tutta per lui qui sul mio blog.
Anche perché Il taccuino rosso, nella sua brevità e nella sua semplicità, è davvero un piccolo gioiello. Una raccolta di tredici piccoli episodi, momenti, coincidenze e sprazzi di felicità, che si sono verificati davvero nella vita dell'autore e che non possono fare a meno di farci sorridere, riflettere, commuovere, pensare: il nome buffo dell'avvocato a cui ci rivolgiamo in un momento che di buffo non ha nulla, una monetina caduta e ritrovata anni dopo, un libro che cerchiamo disperatamente e che ci viene donato da un passante, la gomma dell'auto che si buca sempre con lo stesso passeggero a bordo, un padre ritrovato per un attimo sufficiente a farci vedere il mondo con occhi diversi, una lettera che ci torna indietro come mittenti senza che siamo mai stati noi a scriverla, una telefonata nel cuore della notte, una vita salvata senza che questa si sia mai resa conto di essere in pericolo.
Istanti, banalità che succedono nella vita di tutti i giorni cambiandola per sempre e di cui troppo spesso nemmeno ci accorgiamo. Auster invece si segna tutte queste causalità e le utilizza poi come espedienti, punti di partenza o anche solo piccoli intervalli per i suoi romanzi.
"Ho capito che i libri non sono mai finiti, che è possibile per alcune storie continuare a scriversi senza il loro autore. "
Dovremmo appuntarceli anche noi questi momenti, prendere un taccuino rosso (o verde, o blu, o come più vi piace) e rileggerceli in futuro per trovare la giusta ispirazione, per scrivere un libro ma anche e soprattutto per essere felici di fronte ai piccoli casi della vita.
Perché la felicità è anche (o forse soprattutto?) nelle piccole cose.
Titolo: Il taccuino rosso
Autore: Paul Auster
Traduttore: Magiù Viardo
Anno di pubblicazione: 2013
Editore: Einaudi Quanti
Prezzo di copertina: 1,99€
Acquista su Amazon:
formato ebook:Il taccuino rosso
Non ho ancora letto nulla di lui, ma ho comprato da poco "La musica del caso", grazie a un fantastico Usato mai sfogliato al Libraccio...
RispondiEliminaDalle recensioni che ho letto, però, pare che sia il libro sbagliato per iniziare a conoscerlo... Potresti darmi un consiglio a proposito?
Quello che dici tu non l'ho ancora letto!
EliminaIo ho iniziato con Moon Palace e mi era piaciuto ma non alla follia. A farmi innamorare di questo autore è stato Follie di Brooklyn, credo sia uno dei libri più belli che abbia mai letto. Poi ho letto anche "Trilogia di New York" e questo, come primo approccio, non lo consiglierei.