lunedì 25 giugno 2018

8 - Dustin Lance Black

Ci sono membri del Senato degli Stati Uniti che, nei loro discorsi pubblici, hanno equiparato il matrimonio tra persone dello stesso sesso allo sposare una tartaruga di terra. Il senatore Coburn ha dichiarato pubblicamente che l'attivismo gay e lesbico è la più grossa minaccia per la libertà attualmente presente negli Stati Uniti. E un senatore del Sud Carolina ha detto che ai gay e alle lesbiche non dovrebbe essere concesso d'insegnare nelle scuole pubbliche. Siamo onesti, è difficile immaginare che un funzionario eletto possa dire una cosa del genere di un qualsiasi altro gruppo di cittadini. Non stiamo parlando di una frangia estremista ma di un senatore degli Stati Uniti. Dichiarazioni come questa legittimano posizioni di aperta ostilità.


Immaginate di esservi sposati da poco, dopo aver aspettato per anni e anni una legge che vi consentisse di farlo. Immaginate la felicità vostra e di chi vi vuole bene quando vi è stato finalmente concesso. Quanto è stato bello veder finalmente i vostri diritti riconosciuti come quelli di chiunque altro perché, come chiunque altro, vi siete semplicemente innamorati di una persona e non chiedevate altro che il vostro amore fosse riconosciuto legalmente.
Ho trovato una persona a cui so di poter dedicare il resto della mia vita. E quando trovi qualcuno che non è solo il tuo migliore amico, ma anche il tuo più grande sostenitore e alleato, per me è un passo naturale volerlo sposare.
E poi immaginate che dopo uno, due, tre, quattro o cinque mesi dal vostro matrimonio, qualcuno proponga un referendum per chiedere che quella legge appena approvata venga di nuovo cambiata e chi, come voi, vorrebbe solo sposare la persona che ama, non possa più farlo.

8 di Dustin Lance Black, in uscita martedì 26 giugno per Triskell edizioni a cura di Chiara Messina, parte proprio da questo, con l’unica differenza che non si tratta di finzione ma di realtà.

Nel maggio del 2008 la corte suprema della California abolì la legge che vietava i matrimoni tra persone dello stesso sesso, considerandola incostituzionale, e dando così a tutti il diritto di sposarsi. A novembre dello stesso anno, però, fu indetto un referendum, conosciuto con il nome di Proposition 8, che chiedeva nuovamente di vietare i matrimoni tra persone dello stesso sesso e, per ribadire ulteriormente il concetto, di inserire un emendamento nella costituzione dello Stato per riconoscere come validi solo i matrimoni tra uomo e donna. Il referendum fu approvato. A seguito di questa approvazione numerosi gruppi di attivisti a sostegno del matrimonio egualitario, singoli cittadini, avvocati e ricorrenti hanno chiamato in giudizio lo Stato della California di fronte alla Corte Federale. Il giudice in carica decise di chiedere un processo completo: una decisione inaspettata, che metteva tutte le parti in gioco di fronte all'obbligo di deporre sotto giuramento. L’unica concessione data a chi sosteneva il Proposition 8 è stata di non far entrare le telecamere nella corte al momento del processo.

Dustin Lance Black, sceneggiatore vincitore del premio Oscar per il film Milk, ha preso parte al processo e ha deciso poi di raccontare i momenti salienti delle arringhe finali, tenutesi nel giugno del 2010, in forma di sceneggiatura, così che tutti potessero sapere cosa è stato detto in aula in quei giorni. 
Attraverso flashback, spezzoni di interviste, testimonianze, racconti dei ricorrenti che hanno preso parte alla causa, 8 condensa in poche pagine tutte le teorie assurde portate a sostegno del Preposition 8 e di chi si dichiara contrario ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, smontandole poi una a una, grazie a due avvocati molto bravi (il signor Boies e il signor Olson) e a un fantastico giudice illuminato, il Giudice Walker, non disposto a tollerare testimonianze senza solide basi.

SIGNOR BOIES
(fuoricampo) Mi lasci andare al punto quattro dove sostiene che: «I paesi che legalizzano i matrimoni dello stesso sesso mostrano un preoccupante declino morale.» Crede che, dopo aver legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso, l'Olanda si sia mossa per legalizzare l'incesto e la poligamia? Chi glielo ha detto, Signore?
DOTTOR TAM
È scritto su internet.
SIGNOR BOIES
(fuoricampo) Su Internet?
DOTTOR TAM
Sì.

Il libro è una piccola perla. Raccontando a tutti questo processo, mettendo in luce sia le implicazioni politiche (la discriminazione, la disparità di trattamento) sia quelle umane (perché due persone che si amano non dovrebbero sposarsi? Che fastidio può mai dare a due eterosessuali se due omosessuali decidono di sposarsi?), 8 (e le sue rappresentazioni, portate in scena in diversi teatri in giro per l'America) ha svolto un ruolo importante per il raggiungimento dell'uguaglianza negli Stati Uniti in cui, a seguito di una sentenza della Corte Suprema del 26 giugno 2015, è stato riconosciuto il matrimonio tra le persone dello stesso sesso, perché vietarlo sarebbe incostituzionale. Ma fondamentali soprattutto perché riescono a evidenziare quanto sia assurdo impedire a due persone che si amano di sposarsi e di vedere riconosciuti i diritti di chiunque altro.

Il cammino da percorrere è ancora lungo, come evidenzia Matteo B. Bianchi nella bella prefazione al libro. L'Italia, per esempio è arrivata alle unioni civili da poco, dopo anni di fatica, di proteste e tribolazioni, rese più complicate dall'ingerenza vaticana nel nostro paese e dall'assurdità della "teoria gender" diffusa come ultima spiaggia per colmare l'assenza di motivazioni valide per opporsi. E chissà che questo libro, grazie alla lungimiranza e al coraggio di una piccola casa editrice che ha deciso di pubblicarlo anche qui da noi, nel suo piccolo non possa dare una mano e aprire gli occhi a chi ancora storce il naso, a chi ancora protesta e si oppone, senza forse rendersi nemmeno conto di stare negando a una persona di veder riconosciuto il suo amore per un'altra.

Ed è mia convinzione che, a conti fatti, i "Non lo so" e i "Non devo presentare alcuna prova", con tutto il dovuto rispetto per il signor Cooper, non siano sufficienti. Non possono essere sufficienti quando si stanno sottraendo decoro e diritti umani basilari a un vasto gruppo di persone.
Non possiamo dire: «Vi priviamo del diritto costituzionale alla libertà, alla privacy, del diritto costituzionale di associazione e di quello all'intimità sessuale dopo avervi detto che li avevate.» Non è accettabile, Non è accettabile per la nostra Costituzione. E il signor Blankenhorn ha assolutamente ragione: il giorno in cui metteremo fine a tutto questo, saremo più americani.

Titolo: 8
Autore: Dustin Lance Black
Traduttore: Chiara Messina
Pagine: 107
Anno di pubblicazione: 2018
Editore: Triskell edizioni
Prezzo di copertina: 10€
Acquista su amazon:
formato cartaceo: 8
formato ebook: 8

lunedì 18 giugno 2018

AVVISO AI NAVIGANTI - Annie Proulx

Prese l'abitudine di passeggiare avanti e indietro nella roulotte chiedendosi ad alta voce: «Chissà? Chissà?» Lo ripeteva in continuazione. Perché nessuno sapeva. Ciò che intendeva dire era: tutto può accadere.
Una moneta che gira su se stessa, in equilibrio sul bordo, può cadere da qualsiasi parte.



Annie Proulx è conosciuta ai più come l’autrice del racconto da cui Ang Lee ha tratto il film I segreti di Brokeback Mountain. Io però non lo sapevo, quando ho letto per la prima volta un’opera di questa autrice: due anni fa, quando mi hanno prestato (con quella frase “secondo me questo potrebbe piacerti”, che per me vale più di qualsiasi spiegazione) Ho sempre amatoquesto posto, una raccolta di racconti ambientata nel Wyoming. Una raccolta di storie che ho amato tantissimo, che mi ha portato in mezzo a montagne e terre desolate, tra ranch e cowboy.
A maggio di quest’anno minimum fax ha ripubblicato Avviso ai naviganti, romanzo con cui Annie Proulx ha vinto sia il National Book Award sia il premio Pulitzer. E io, molto curiosa di leggere qualcos'altro di questa autrice, mi ci sono subito buttata.

Protagonista è Quoyle, un uomo che vive nei sobborghi di New York con una moglie che lo tradisce sempre e due figlie piccole. Sbarca il lunario facendo il giornalista per un quotidiano locale, da cui viene licenziato e riassunto a intervalli regolari. Nel giro di qualche mese la sua vita cambia completamente: i suoi genitori muoiono e la moglie, di cui lui è follemente innamorato e giustifica in ogni sua azione, se ne va con un altro uomo portandosi dietro le due figlie, non certo per istinto materno. Quoyle riesce a recuperarle e decide, con un atto di coraggio che fino a quel momento non è mai stato suo, di andarsene e seguire una sua zia nel Terranova, per andare a vivere nella vecchia casa di famiglia a picco su una scogliera. Il Terranova è un posto freddo in cui nevica spesso, da cui la gente di solito se ne va per non tornare più e quella che resta lo fa solo perché ancora non ha trovato i soldi o il tempo di andarsene. Quoyle troverà un impiego in un altro giornale locale, che pubblica per lo più notizie marittime e foto di gravi incidenti stradali. In questo luogo sperduto, dove la natura ha la ragione su tutto e tradizioni e superstizioni si tramandano da generazioni, Quoyle sembra trovare la sua pace e riprendere finalmente in mano quella vita che gli è sempre sfuggita.
Be', se non altro quella vita l'aveva temprata. Era riuscita a navigare da sola lungo coste impervie, aveva ricucito le proprie vele lacerate, aveva sostituito i ferri vecchi e consumati con un'attrezzatura nuova e resistente. Si era fatta strada in un labirinto di scogli e secche, e aveva preso il largo. Ci era riuscita. Continuava a riuscirci, un giorno dopo l'altro.
Non stupisce che Avviso ai naviganti abbia vinto sia il Pulitzer sia il National Book Award perché è un gran bel romanzo. Quoyle è un personaggio a cui inevitabilmente ci si affeziona; a cui si vorrebbe dare uno scossone, dirgli che si merita di più, che deve trovare il coraggio di prendere in mano la sua vita e smetterla di farsi trasportare dagli eventi e per cui, quando finalmente capisce da solo tutte queste cose, non si può che tifare. Le sue sembrano sempre scelte folli: sposare una donna che chiaramente non lo vuole e continuare nonostante tutto ad amarla; seguire una zia mai vista prima e trasferirsi in un posto da cui la gente di solito fugge; sistemare una casa che sembra poter crollare da un momento all’altro; prendersi cura di due figlie da solo senza avere idea di come fare. Eppure, tutte queste follie a poco a poco trovano un loro senso e smettono di esserlo.
Perché se un uccellino dal collo spezzato era riuscito a volare via, allora cos'altro era possibile? Forse che l'acqua fosse più antica della luce, che i diamanti si sciogliessero nel sangue di capra caldo,  che le cime delle montagne emettessero vampate di fuoco gelido, che le foreste spuntassero in mezzo all'oceano. E che un granchio venisse catturato con l'ombra di una mano, che il vento restasse imprigionato in una cordicella annodata, e che l'amore arrivasse senza dolore e senza sofferenza.
Temo, però, di aver letto Avviso ai naviganti nel momento sbagliato: troppe cose per la testa e troppo caldo per leggere un libro così intenso, così pieno. Ci ho messo tanto tempo a finirlo, a volte perdendomi in mezzo alle descrizioni sulla pesca e sulle navi (che sono parte fondamentale del libro, tant'è che ogni capitolo si apre con la descrizione di un "nodo" che poi verrà sviluppato) e, mentre lo leggevo, già mi rendevo già conto di non riuscire ad apprezzarlo come invece si meriterebbe. È un libro a cui bisogna dedicare tutta la propria attenzione, per non perdersi i dettagli all'apparenza banali ma sempre importanti che l'autrice ha inserito per caratterizzare i personaggi e la loro evoluzione. 
Se si riesce a farlo, se ci si abbandona all'acqua e al vento, si navigherà in questo libro senza perdercisi e si leggerà qualcosa di davvero bello.


Titolo: Avviso ai naviganti
Autore: Annie Proulx
Traduttore: Edmonda Bruscella
Pagine: 470
Anno di pubblicazione: 2018
Editore: minimum fax
Prezzo di copertina: 17€
Acquista su amazon:
formato cartaceo: Avviso ai naviganti
formato ebook: Avviso ai naviganti

mercoledì 6 giugno 2018

BEAUTIFUL MUSIC - Michael Zadoorian

Stasera è tutto diverso. Mi sento libero. Libero dal lutto, libero da dolore di mia madre, libero dalla cattiveria di chiunque al mondo. Voglio soltanto stare in questo momento, con questo divano, questo stereo e questo disco.



Aspettavo con ansia un nuovo romanzo di Michael Zadoorian. Dopo aver amato alla follia In viaggio contromano (no, il film che è stato tratto dal libro ancora non l’ho visto, ma spero di rimediare quanto prima), a tutt’oggi uno dei miei romanzi preferiti di sempre, ed essere rimasta invece un po’ meno soddisfatta di Second Hand, sua opera d’esordio, ero curiosa di leggere qualcosa di nuovo di questo scrittore americano. Per capire se In viaggio contromano sia stata fortuna, perché ce ne sono tanti di scrittori in grado di scrivere solo un romanzo bellissimo nella loro vita (e qualcuno neanche questo, in realtà) o se invece i problemi che ho trovato io in Second Hand fossero legati a una questione di immaturità.

Marcos y Marcos ha risposto a questa mia volontà, pubblicando in contemporanea con l’uscita americana Beautiful Music, tradotto da Claudia Tarolo.

Siamo nella Detroit degli anni ’70 e Danny è un ragazzino un po’ impopolare, goffo, impacciato, per nulla sportivo e facile preda dei bulli. Aveva degli amici, una volta, nel quartiere in cui abitava, ma poi le loro famiglie se ne sono andate , in parte a causa dell’arrivo di nuovi abitanti di colore. Danny si rifugia spesso nella musica: quella che ascolta in auto con suo padre e quella che sente in cantina, sempre insieme a suo padre, quando i due si richiudo lì per fare lavoretti e forse anche per sfuggire a una madre e una moglie un po’ problematica. La musica è un’ancora di salvezza per Danny nei momenti più difficili della sua vita di adolescente, e lo diventa ancora di più quando un’enorme tragedia si abbatte sulla famiglia e lui deve trovare un modo per reagire.
È tutto diverso, adesso, come ci si poteva aspettare. Scopro che anche dopo che è successa una cosa veramente orribile, succedono altre cose. I tuoi occhi continuano ad aprirsi, le tue orecchie continuano a sentire, i tuoi polmoni continuano a respirare, anche se tu non sai perché e non vorresti. Arriva l'inverno. Passano i giorni e in qualche modo arranchi nella loro melma. Quando riesci a dormire, e a volte ci riesci, quando la radio fa bene la sua parte, quando trasmette canzoni di un certo tipo, senza troppi significati, cullandoti in uno spazio vuoto, dove, per un momento o due, i ricordi di lui non ti tolgono il respiro. Quando riesci a dormire, e a volte ci riesci, ti svegli in una casa immobile, e il mormorio della tua radio è l'unico segno che sei sveglio e vivo.
A correre in suo aiuto arriva un’insegnate della sua scuola che, sentendo la sua voce, gli chiede di lavorare alla radio della scuola. Non deve fare niente di particolare: solo mettere un paio di dischi e leggere degli annunci. Un sogno che si avvera, per Danny, ma che poi si scontra con la realtà, molto più complessa di quel che un ragazzino della sua età potrebbe immaginare e forse capire. Ma la musica ha dato a Danny una sensibilità in più, che gli permette, a modo suo, di affrontare le ingiustizie e le difficoltà del mondo.

Beautiful Music è un inno alla musica e al suo potere di salvare vite e di far sentire meno soli. Ma anche un romanzo sulla famiglia, sui legami e sulle difficoltà ad andare avanti quando uno di questi legami suo malgrado si spezza. 
C’è poi la questione degli scontri razziali, che imperversavano nella Detroit e più in generale in tutta l’America di quegli anni, raccontata però dal punto di vista di un ragazzino che, molto semplicemente, non capisce perché si debbano discriminare persone con la pelle di un colore diverso, proprio come non capisce perché i bulli se la debbano prendere con lui a scuola.
Tutti avevano una gran paura che i neri venissero ad abitare nel nostro quartiere. Questa era la cosa peggiore che potesse succedere. Ora i neri stavano venendo ad abitare nel nostro quartiere e non sembra fare una grande differenza. Salvo per tutti quei bianchi che se ne vanno.
Devo dire una cosa a discolpa di mia madre (e di mio padre, quando c'era ancora): non li ho mai visti comportarsi male o essere scortesi con nessuno, nero o bianco che fosse. Ho visto mio padre con i suoi colleghi neri quando mi portava in ufficio i sabati in cui lavorava, ed era gentile e cordiale, come sempre. Lo stesso capitava con mia mamma quando andavamo all'alimentari o all'ambulatorio medico, e lei si metteva a ridere e scherzare con l'infermiera del dottor Hadosian, Mildred. (La mamma era più gentile con lei che con il dottore.) È una finta? È ipocrisia? Si può essere un reazionario gentile? È possibile avere lati opposti di qualcosa nel proprio cuore? Puoi credere che le cose stiano in un modo, mentre le tue azioni rivelano qualcos'altro? Puoi temere l'idea di certe persone, ma non le persone stesse, viste da vicino? Proprio non lo so.
Danny è sicuramente un bel personaggio e ho provato nei suoi confronti una forte simpatia ed empatia fin dalla prima pagina. Mi sono piaciute le sue insicurezze, così incredibilmente condivisibili, e ho adorato il rapporto con suo padre, ma anche il suo tentativo di tenere a galla una famiglia che sta affondando, e la sua frustrazione quando non ci riesce.
Vorrei dirle che non è niente. Vorrei dirle che manca anche a me. Vorrei dirle che andrà tutto bene. Ma non posso, perché non penso che andrà tutto bene. La fisso e basta. Mi rimetto le cuffie, ma la canzone è finita.
E poi c’è la musica, ovviamente. Di cui forse bisognerebbe essere un po’ più conoscitori e appassionati di quanto non lo sia io per apprezzare tutto il potenziale di questo romanzo. Ma anche se non siete dei grandi esperti, come non lo sono io, sicuramente in alcuni momenti della vostra vita avrete fatto ricorso alla musica e alle canzoni per affrontare dei momenti tristi o brutti, o come colonna sonora di istanti bellissimi e quindi non avrete difficoltà a capire comunque quanto sia bello quest’ultimo romanzo di Michael Zadoorian.

Certo, In viaggio contromano rimane il mio preferito, ma Beautiful Music mi ha fatta sorridere ed emozionare, commuovere e, in alcuni punti, anche un po’ arrabbiare. E, ovviamente, lo consiglio tantissimo.


Titolo: Beautiful Music
Autore: Michael Zadoorian
Traduttore: Claudia Tarolo
Pagine: 397
Anno di pubblicazione: 2018
Editore: marcos y marcos
Prezzo di copertina: 18€
Acquista su amazon:
formato cartaceo:Beautiful music