Quando si pensa alla Romagna viene in mente gente simpatica che balla il liscio, ragazze ben disposte con la s appesantita e vitelloni abbronzati sulla spiaggia riminese. Ma ci sono anche inverni che non finiscono mai, e nebbie spesse da non vederci.
Per parlarvi di Più piccolo è il paese, più grandi sono i peccati di Davide Bacchilega, da poco pubblicato da Las Vegas edizioni, devo partire dalla fine. Non perché le pagine precedenti siano brutte, sia chiaro, ma perché era da un po’ che un romanzo giallo non mi fregava così. In senso buono, ovviamente, perché sono arrivata al momento cruciale e, una volta letto, ho esclamato “cavolo, non c’ero arrivata!” (ok, in realtà ho usato termini un pochino più coloriti). Poi, poco dopo, quando tutto è stato spiegato e tutto effettivamente funzione, c’è quel meraviglioso capitolo finale, che mi ha fatto commuovere (e non credo di essermi mai commossa con un romanzo così pieno di morti ammazzati).
Credo che questo sia già sufficiente a farvi capire quanto questo romanzo mi abbia stupita e, soprattutto, mi sia piaciuto.
Più piccolo è il paese, più grandi sono i peccati racconta di una Romagna invernale, quella senza turisti, senza sole e senza stabilimenti balneari, in cui la nebbia ricopre ogni cosa e la noia e la solitudine riguardano un po' tutti. E in questo contesto che lavora Michele, giornalista di cronaca nera per un giornale locale, che cerca sempre e disperatamente lo scoop da prima pagina, arrivando quasi sempre per primo sulle scene dei crimini. Scoop che sembra arrivare, quando tre donne, Giorgia, Barbara e Didi, ricevono ciascuna una lettera minatoria che riporta alla luce il loro passato. Michele si ritrova così a indagare, seguendo le piste che il suo informatore nella polizia gli passa di nascosto, e, con l’aiuto del tenerissimo Mauro, che di mestiere fa il tanatoprattore, che esce sempre con l’ombrello perché "Si sa mai" e sogna di partecipare a Chi vuol essere milionario, arriva piano piano a scoprire tutta la verità, che dovrebbe finalmente riuscire a farlo arrivare di nuovo in prima pagina.
Raccontare la trama di un giallo non è mai semplice. C’è il rischio di svelare troppo della storia, di riportare dettagli che svelino qualcosa di importante e facciano un po’ perdere il gusto della lettura. In più, qui ci sono anche tantissimi personaggi e tantissimi intrecci, che però Davide Bacchilega riesce a incastrare alla perfezione, dando una voce diversa a ogni capitolo e collegando così tutti tra loro (un espediente che, una volta preso il ritmo nella lettura, ho trovato davvero ben riuscito e che un paio di volte mi ha fatto esclamare "Ma dai!").
Ho amato molto lo stile, la caratterizzazione dei personaggi (Arrigosacchi for president!), il legame che li ha uniti e che tiene unito tutto il romanzo, e, soprattutto, le descrizioni di questa Romagna, che è ben distante da quella chi la conosce solo d'estate ha in mente e che è estremamente reale.
Quella di Più piccolo è il paese, più grandi sono i peccati è stata una lettura sorprendente, di quelle che non riesci a mettere giù finché non arrivi alla fine da tanto ti prendono. E pazienza se mi ha fregata, con quel colpo di scena. Anzi, direi meglio così!
Consigliatissimo!
Consigliatissimo!
Titolo: Più piccolo è il paese, più grandi sono i peccati
Autore: Davide Bacchilega,
Pagine: 303
Editore: Las vegas edizioni
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formato brossura: Più piccolo è il paese, più grandi sono i peccati
Accidenti un bel giallo che ti frega! Io sono sempre alla ricerca del giallo perfetto e potrebbe piacermi.
RispondiEliminaDevo dire che Pista nera di Manzini mi ha soddisfatta, ma avevo scoperto l'assassino quando Rocco gli chiede di accendere.
Grazie: per colpa tua si sta allungando ancora la mia wl. Potrei comodamente farci una sciarpa a giro doppio.
Buon fine settimana.
Lea
Ahahah dai così poi per l'inverno con la sciarpa wish list stai bella calda! :D
EliminaA me questo è piaciuto proprio tanto, sia per il giallo in sé, sia per il modo in cui è raccontato. Se ti piace il genere, io un pensierino ce lo fare :)
Mmmmh... interessante! Che faccio, lo metto in lista infrangendo tutti i buoni propositi? :)
RispondiEliminaMmmmmh... sì! :D
EliminaAppena letta anche la tua. È stato difficilissimo non farlo prima di scrivere la mia! :)
RispondiEliminaE vedo che, al di là del colpo di scena che frega proprio alla grande, anche l'espediente di ogni inizio capitolo ha colpito entrambe.
Comunque, un bel libro.
Appena finito! Giusto per capire se ho capito...il colpo di scena finale é proprio...finale giusto? Perché altrimenti non ha un senso, o meglio io non l'ho trovato! Alice
RispondiEliminasalve, l'ho terminato qualche giorno fa, lì per lì avrei detto bello, poi lasciando depositare un po' mi è salita una certa insoddisfazione proprio per il finale, non perché non immaginabile ma per la fretta di concludere il tutto, così.
RispondiEliminainsomma mi sembra che la fine non tenga la rotta con tutto il resto del libro.
magari è solo una mia impressione mah...