Continua il mio viaggio per il continente sudamericano, alla scoperta di tutti quegli scrittori un po’ meno famosi (ché mica ci sono solo Márquez, Allende, Sepulveda e Vargas Llosa, laggiù) ma che ben rappresentano lo spirito del cono sur.
Dopo Rodolfo Walsh, questa volta è stato il turno dello scrittore argentino Roberto Arlt e del suo primo romanzo, I sette pazzi, qui da noi pubblicato prima con la traduzione di Luigi Pellisari, prima da Bompiani, poi da e/o, da Sur e, con una nuova traduzione, da Einaudi. Io ho scelto l'edizione sur, un po' per caso, visto che nemmeno sapevo ci fosse la versione Einaudi, un po' perché comunque le copertine di questa casa editrice sono davvero splendide.
Protagonista del libro è Erdosain, ladro per necessità e inventore per passione, che si ritrova coinvolto più o meno suo malgrado in uno strambo progetto di rivoluzione sociale, che avrà la sua fonte di sostentamento in una catena di bordelli e di centrali elettriche, che sarà capeggiata da alcuni altrettanto strambi individui, i sette pazzi del titolo, che tenteranno di piegare al loro volere tutta la nazione. Per cominciare, però, servono dei soldi, ed Erdosain conosce qualcuno che potrebbe procurarli.
I sette pazzi è un romanzo folle, surreale, in alcuni punti oserei dire anche quasi incomprensibile, che però, con i suoi personaggi e i loro ragionamenti, riesce a rappresentare al meglio la vita argentina di quel periodo.
Mi è piaciuto molto, anche se il finale è un po’ sospeso e più volte nel testo il commentatore, protagonista anch'egli del romanzo attraverso le sue note, evidenzia come le avventure di questi scapestrati proseguiranno nel romanzo successivo, I lanciafiamme. Mi è piaciuto, vi dicevo, perché alla follia sono alternati pensieri profondi ma al tempo stesso ironici, su Dio, sulla vita, sulla povertà, sulla felicità e sull'amore.
Erdosain è un personaggio ben costruito (così come lo sono tutti quelli che lo circondano, a partire già dai loro nomi, tra cui il Ruffiano Melanconico è sicuramente il mio preferito), che riesce a incarnare bene tutte le contraddizioni della società dell’epoca. È un genio, ma lavora come esattore. È
un ladro, sì, ma solo perché guadagna molto meno dei soldi che maneggia e questa è un'ingiustizia. È innamorato dell’amore, e forse è per quello che non ama poi così tanto sua moglie. E si lascia trascinare in un’impresa folle, perché sa che solo lì potrà davvero essere se stesso.
I sette pazzi è una lettura abbastanza complessa, sarebbe inutile negarlo. Però, una volta che ci si è lasciati catturare dallo stile e coinvolgere nei ragionamenti dei vari protagonisti, ci si rende conto di quanto valore e quanta forza questo romanzo abbia.
E ora devo assolutamente procurarmi I lanciafiamme, perché sono troppo curiosa di sapere come andrà a finire.
Titolo: I sette pazzi
Autore: Roberto Arlt
Traduttore: Luigi Pellisari
Pagine: 329
Editore: sur
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formato brossura: I sette pazzi
formato ebook: I sette pazzi
Quando lo hai presentato per la prima volta in foto, mi ha colpito subito per la copertina e il titolo. Come dicevamo nel mio blog qualche tempo fa, ci sono parole nei titoli che catturano particolarmente, e io sono abbastanza sensibile al numero sette e alla parola pazzo. Non ho mai avuto grande interesse per la letteratura sudamericana, per quanto abbia apprezzato gli autori che ho letto, come la Allende, ma questo titolo che hai presentato mi incuriosisce non poco. Credo che aggiungerò un altro tassello alla mia wishlist per Giove. Grazie di questa bella novità.
RispondiEliminaA me la letteratura sudamericana piace molto, ma mi sono resa conto di essere rimasta un po' bloccata ai soliti autori che leggono tutti (più qualche piacevole eccezione) e che quindi ho davvero tanto da recuperare.
EliminaE direi proprio che questa tua sensibilità verso queste due parole sia un segno che lo devi leggere :) (magari guarda la traduzione di Einaudi, che questa si sente è un pochino antiquata)
Sai che non siamo in tanti a gradire le copertine SUR? E dire che pure a me piacciono un sacco.
RispondiEliminaComunque questo finisce in lista. Spero sia tra i prossimi del Book Club SUR *__*
Come si fa a non amare queste copertine?!? Io le trovo meravigliose *______*
EliminaIo l'ho trovato un po' troppo pesante (c'è poco humour nero, nonostante la quarta), ma una volta entrati in sintonia con l'angosciatissimo protagonista si fa leggere senza troppe storie. Anch'io vorrei recuperare la seconda metà, prossimamente. :)
RispondiEliminabel libro...ma non è il primo
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