Ho scoperto che i gialli e i polizieschi mi piacciono molto. Cioè, lo sapevo già in realtà, fin da quando, adolescente, ho letto tutti i romanzi di Agatha Christie, più e più volte. Trovare qualcuno alla sua altezza, qualcuno di contemporaneo soprattutto, non è però così semplice. Ed effettivamente i romanzi gialli che leggo oggi hanno qualcosa di diverso. Non so nemmeno se classificarli gialli: c’è sì un investigatore che indaga, ma lo fa in modo diverso, quasi mai si trova a stretto contatto con l’assassino (dai, con Agatha Christie era semplice, dovevi sempre cercare quello meno probabile tra le persone conosciute), né si basa su chissà quale indizi o deduzioni. Sono indagini “serie”, diciamo.
Betibù di Claudia Piñeiro, un’autrice che io non conoscevo se non di nome, che ho letto in lingua originale, ma in Italia è pubblicato da Feltrinelli, fa forse un passo oltre ai libri di questo genere che sono solita leggere. Intanto è ambientato a Buenos Aires (e fa strano, molto strano a una abituata a leggere il Sud America tra gli anni ’50 e gli anni ’90 al massimo, leggere un romanzo sudamericano così tanto contemporaneo) e poi a indagare non c’è un magistrato, o un avvocato, o un ispettore (e nemmeno un barista), ma un gruppo di giornalisti.

Betibù tratta tanti argomenti. C’è il giallo, con l’omicidio e le conseguenti indagini e scoperte, certo. Ma c’è anche il ritratto, e la critica, al mondo del giornalismo contemporaneo, fatto troppo spesso di invidie, piccole vendette, scambi di favori e leccate di culo ai potenti. Siamo in Argentina, a Buenos Aires, ma non credo che la situazione sia poi così diversa in altre parti del mondo (in alcune magari sì, per carità, però ecco… qui da noi non sono così convinta). E poi c’è l’aspetto più umano dei vari personaggi: l’amicizia prima di tutto, e le amiche di Betibù sono semplicemente fenomenali, l’amore, ovvio, ma anche aspetti più intimi, come la paura di andare in pensione o la paura di rimettersi a scrivere dopo una delusione. E, qui e là, c’è qualche sprazzo di umorismo e di ironia, a rendere il romanzo ancor più realistico, più forte.
Insomma, Mi è piaciuto proprio questo Betibù. Mi è piaciuto lo stile di Claudia Piñeiro, mi è piaciuta la trama che ha creato e il modo in cui l’ha sviluppata. E mi è piaciuto entrare in un mondo che mi affascina tantissimo, quello del giornalismo, e scoprirne parte dei segreti.
Assolutamente consigliato!
Titolo: Betibú
Titolo italiano: Betibú
Autore:Claudia Piñeiro
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lingua originale:Betibu
italiano
formato brossura: Betibù
formato ebook: Betibù (Universale economica)
Della Pineiro ho letto, a febbraio, Tua. Un giallo "matrimoniale" spigliato, pieno di ritmo, carinissimo. Te lo consiglio. E questo, intanto, va rigorosamente in lista ;)
RispondiEliminaSììì! Lo voglio leggere tantissimo! (Credo che andrò a comprarmelo per le ferie, anche se ne ho altri mille mila da leggere prima :P)
EliminaCiao, ho scoperto questo blog per caso oggi e mi piace molto. Betubù mi è stato prestato da un'amica ed è stata una piacevole lettura, soprattutto per una come me che non ama i gialli. Complimenti per il tuo lavoro di blogger e lettrice. A presto
RispondiEliminaAnche a me è stato prestato da una mia amica, a cui però forse era piaciuto ma non tanto quanto a me!
EliminaFelice di averti qui sul blog :)