Ercole Correnti ha ventinove anni, tra qualche giorno si sposa, dopo cinque anni di fidanzamento. In una calda domenica d'agosto, mentre sta andando a pranzo dalla mamma, sul lungolago vede una Fiat 600 bianca. È uguale alla macchina sulla quale lui aveva fatto il primo viaggio della sua vita, vent'anni prima. Con mamma Assunta, papà Amedeo e soprattutto lo zio Pinuccio. Indimenticabile, quella gita, come lo zio Pinuccio. "Nato gagà", come diceva sua sorella Assunta. Ma anche insuperabile cacciaballe, raccontava di essere mediatore d'affari per i grandi produttori di seta del comasco. Grazie ai suoi mirabolanti racconti, era in grado di affascinare qualunque femmina gli capitasse a tiro. Ma anche un po' misteriosa, quella gita: Ercole ne riuscirà a scoprire i retroscena solo vent'anni dopo, in quell'afosa domenica di fine agosto.
A volte ho l'impressione che certi autori siano o si sentano in qualche modo obbligati a scrivere e pubblicare un libro. Autori che sfornano due, tre, quattro romanzi all'anno, perché tanto il loro nome è più che sufficiente per vendere, indipendentemente dalla storia che raccontano. E purtroppo credo che Andrea Vitali rientri in questa categoria. Lui pubblica almeno due libri all'anno (negli ultimi dodici mesi siamo già al terzo), e tutte le volte il suo libro attira (me, ma tanti altri), vende e poi però una volta chiuso lascia sempre un po' di amaro in bocca. O almeno è quello che mi è successo con le sue ultime fatiche, dal piacevole "Zia Antonia sapeva di menta", che me lo ha fatto scoprire, al noiosissimo "Galeotto fu il collier", fino ad arrivare a questo suo "Regalo di Nozze" (ma so che nel mentre ne è uscito un altro, "Le tre minestre", pubblicato non più da Garzanti ma da Mondadori). Per carità, non si tratta assolutamente di libri brutti, anche perché lo stile semplice di Vitali mi piace molto, così come adoro le sue ambientazioni bellanesi... però sembrano scritti di fretta, quasi poco curati, come se l'importante fosse appunto vendere.
Anche "Regalo di nozze" risente un po' di questa logica. La storia è bella e avrebbe davvero del gran potenziale, eppure viene liquidata troppo in fretta, con troppi punti lasciati in sospeso. Protagonista è Ercole che, a pochi giorni dal matrimonio, si appresta a compiere l'ultima cena in casa di sua madre, cuoca non proprio provetta rimasta vedova tanti anni prima. Già prima di arrivare, Ercole si rende conto che non sarà una cena come tutte le altre: ci sono tanti, troppi segni che gli fanno capire che quella sera succederà qualcosa di speciale. Primo fra tutti, aver visto parcheggiata una Fiat 600 bianca, proprio uguale a quella che aveva comprato suo padre e che poi era passata allo zio Pinuccio come regalo di nozze. L'auto non può essere la stessa, ma i ricordi che porta alla luce sono forti. Ercole si ricorda di una gita al mare fatta con quell'auto, proprio il giorno prima che il padre morisse. E si ricorda di una foto, scattata da zio Pinuccio in quella giornata, ma che la madre dice di non aver mai visto. E proprio durante la ricerca della foto, verranno alla luce ricordi e segreti del passato, che Ercole non aveva mai sospettato.
Forse il problema più grosso di questo libro è che è troppo breve. Caratteristica di Vitali questa, che se a volte è adatta alla storia raccontata, altre la limita un po', facendola quasi sembra incompiuta e troppo sbrigativa. Eppure qui ne avrebbe avuto da parlare e da raccontare.
Non sto dicendo che il libro sia brutto, anzi. Si legge bene, fa sorridere e, come tutti gli altri libri di questo autore, riesce a farti sentire parte integrante di quello che racconta, come se anche il lettore fosse seduto in cucina con Ercole e la madre, o fosse stato seduto anche lui sul sedile posteriore di quella 600 in gita verso il mare. Però non so, avrei voluto saperne di più della vita di tutti. Avrei voluto che non fosse quasi troncato, ma che si prendesse più spazio e raccontasse meglio. Sarebbero bastate forse anche solo una cinquantina di pagine in più e l'effetto complessivo sarebbe stato diverso.
Insomma, a me va bene anche se anziché tre all'anno ne scrivi solo uno, ma che meriti davvero.
Autore: Andrea Vitali
Pagine: 151
Anno di pubblicazione: 2012
Editore: Garzanti
ISBN: 978-88-11-68695-8
Prezzo di copertina: 14 €
Acquista su Amazon:
formato brossura: Regalo di nozze
formato e-book: Regalo di nozze (Narratori moderni)
Per banale coincidenza, questa settimana anch'io sto leggendo Vitali, per la prima volta.
RispondiEliminaHo finito ieri "Almeno il cappello", sono ora a "La leggenda del morto contento".
Devo dire che dai commenti che avevo letto su questo autore, mi aspettavo un po' di più.
Dovendo defiire questi libri, mi torna in mente una puntate di simpatiche canaglie, un programma che vedevo da bambina. Ad uno dei protagonisti regalano un carciofo, e lui inizia a "scartarlo" (cioè a togliere le singole foglie) in cerca del vero regalo che immagina assere all'interno.
Però scarta scarta dentro non trova niente.
Ecco, il libro finito ieri mi ha dato questa impressione, scarti scarti ma il momeno saliente dov'è? Si salta dal preambolo alla conclusione.
Però lo ammetto, le...foglie del carciofo sono molto divertenti, i personaggi riesci a "sentirli" da subito.
mmmm, troppe " 2 in questo commento ^-^
Non avrei saputo dirlo meglio: i libri di Vitali sono dei carciofi :)
RispondiElimina:D :D
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