venerdì 10 marzo 2017

DARUSJA LA DOLCE - Marija Matios

Darusja sente e capisce tutto, anche se non parla con nessuno. Loro pensano che sia muta.
Ma lei non è muta, semplicemente non vuole parlare. Le parole possono fare male.

Darusja viene chiamata la dolce dai suoi compaesani anche se forse vorrebbero chiamarla la scema. In molti, in effetti, pensano che lo sia. Perché parla con i fiori e con le piante ma non con gli esseri umani, perché se le dai una caramella le vengono dei dolori atroci che la inchiodano al letto per giorni e che riesce a far passare solo immergendosi nell’acqua gelida o nella terra.

Darusja vive in un paesino della Bucovina, una regione dell’est Europa che, nel corso del ‘900, ha cambiato giurisdizione diverse volte, senza che però cambiassero le malelingue del paese. Vive da sola, nella casa che un tempo era stata dei suoi genitori, e sopravvive grazie all’aiuto di Maria, la sua vicina di casa, l’unica a mostrare un po’ di affetto e comprensione nei suoi confronti. Finché un giorno non arriva Ivan, anche lui a detta di tutti un po’ scemo, che di mestiere ripara oggetti e suona la sua drimba in giro per la regione. Di solito passa e se ne va, lasciando dietro di sé una schiera di donne deluse e malelingue. Ma da Darusja decide di fermarsi, per prendersi cura di lei, per farle quel bene che si merita ma che nessuno le ha mai dedicato. Ma anche il suo bene, all'improvviso e in modo inconsapevole, si trasforma in male per la povera Darusja. Perché lei vive nel ricordo dei genitori e del male che, anch’essa inconsapevolmente, ha fatto loro. Un ricordo pronto a tornare a galla in ogni momento.

Darusja la dolce di Marija Matios, pubblicato da Keller editore con la traduzione di Francesca Fici, si divide in tre parti, “Un dramma in tre vite” come dice il sottotitolo: nella prima parte viene presentata Darusja e la sua vita solitaria, di dolori e stranezze ma anche di incredibile dolcezza; nella seconda arriva Ivan, sembra poterle cambiare la vita, e poi gliela distrugge di nuovo; nella terza, il dramma principale, il più difficile, più doloroso e sconvolgente da leggere, si racconta la storia dei genitori di Darusja la dolce, del loro amore fortissimo che è stato sconvolto e distrutto dall’arrivo della guerra, dei soldati, da una nuova invasione del paese che a qualcuno ha tolto la voce, a qualcun altro la vita.

È un libro dolcissimo e al tempo stesso sconvolgente, Darusja la dolce, che parla di un luogo, la Bucovina, che fino a prima di leggere questo romanzo ignoravo completamente, e di come la guerra abbia inesorabilmente segnato i suoi abitanti. Darusja, in particolare, che mai riuscirà a riprendersi da quanto successo ai suoi genitori perché il destino, o le chiacchiere della gente, non appena lei sembrerà trovare un po’ di pace, tornerà a colpirla e a non permettere di dimenticare:

«Ma cosa fa questo spirito maligno, che vi agita tanto?»
«Cosa fa?... Ha fatto girare il capo a Darusja e se, a poco a poco, lo fa a tutto il villaggio?».
«Ma che dici, comare? non c'è forza al mondo in grado di farci girare il capo...»
«I peccati, tutti i peccati, mia cara... il peccato che non si possono perdonare e le lacrime dei morti che non si possono riscattare... Ma perché i peccati altrui devono ricadere sulle nostre teste?»
«Sulla vostra testa non è caduto nessun male, perché vi scaldate tanto?»
«Perché non so cosa succede in quella dannata casa, io sto proprio lì vicino e mi preoccupo per la mia tranquillità e per amore di giustizia».

È un libro sulla crudeltà della guerra ma anche su quella della gente, che spesso preferisce giudicare piuttosto che aiutare, che preferisce nascondersi e fare finta di niente, che preferisce l’invidia e il pettegolezzo alle azioni concrete. Che se la prende con le persone più indifese e non perdona mai.


TITOLO: Darusja la dolce
AUTORE: Marija Matios
TRADUTTORE: Francesca Fici
PAGINE:224
EDITORE: Keller editore
ANNO: 2015
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formato cartaceo: Darusja la dolce

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