lunedì 23 giugno 2014

LA LIBRERIA DEGLI AMORI INATTESI - Lucy Dillon

Più o meno una volta all'anno abbandono tutti i miei pregiudizi, le mie perplessità e la mia avversione e leggo un romance dal titolo bislacco pubblicato dalla Garzanti.Lo faccio quando esce in versione tascabile l'ultimo romanzo di Lucy Dillon e ci sono gli sconti.
Solo questa autrice, che ho conosciuto quasi per caso qualche anno fa, quando un mio caro amico mi ha regalato in lingua originale il suo primo romanzo, The ballroomclass, riesce a farmi superare tutte le mie remore nei confronti di questo genere. Il motivo credo sia la presenza di un sacco di animaletti pelosi a quattro zampe in tutte le storie che scrive. Non riesco proprio a resistere, davanti a quei musetti. Anche se sono più che consapevole che il rischio di trovarsi di fronte a qualcosa di banale, scontato, già letto, già sentito è molto, molto alto, considerando soprattutto il fatto che Lucy Dillon pubblica un libro così all'anno, ogni anno, verso giugno, mi ritrovo un suo romanzo tra le mani.

Protagoniste sono Michelle e Anna. Michelle arriva in questo sperduto paese per sfuggire al suo passato. Espulsa della scuola che frequentava e poi ingabbiata in un matrimonio con un uomo tanto affascinante quanto viscido e crudele, la donna decide di aprire un negozio di chincaglierie per la casa al posto della vecchia pescheria. Durante i primi giorni conosce Anna, appassionata di libri per bambini, sposata con Phil, divorziato e padre di tre figlie in diverse fasi d'età a cui la donna si ritrova a fare da matrigna, rinunciando a un figlio tutto suo. Anna e Michelle diventano molto amiche, e quando Michelle decide di rilevare la libreria accanto al suo negozio, non può che affidarla ad Anna, alla quale però nasconde i suoi piani di trasformala in una succursale del suo già avviato negozio. Non potrà farlo prima di un anno però, perché il vecchio proprietario non affitterà il locale a nessuno senza la garanzia che almeno per altri 365 giorni rimarrà un libreria. A farsì che questo venga rispettato c'è il giovane e buffo avvocato appassionato di libri e, soprattutto, Tavish l'anziano cagnolino del proprietario.

Non vado avanti con la trama perché potete immaginare perfettamente da soli cosa possa succedere. Leggendo, mi sono ritrovata più di una volta a dire "Non dirmi che adesso..." e poi poche pagine dopo scoprire che effettivamente stava succedendo quello che avevo previsto.
 Però devo ammettere anche che questo libro è stato un compagno perfetto per una giornata in spiaggia. Che nella sua banalità mi ha tenuta compagnia senza richiedermi troppi sforzi mentali, che mi ha fatto ridere e sorridere e ha alimentato al punto giusto il lato pettegolo del mio carattere. E poi ci sono i libri, un elemento fondamentale nella vita di Anna, anche se forse un tantino stereotipata (o forse è la vita di noi lettori ad essere fatta di questi stereotipi). Ho apprezzato moltissimo l'idea di iniziare ogni capitolo con una breve recensione di un libro fatta da uno dei protagonisti, che in qualche modo anticipa quanto succederà nel capitolo.
Certo, i cani questa volta ci sono ma non svolgono un ruolo poi così fondamentale come nei precedenti e la loro presenza, per quanto buffa e adorabile, non era poi così fondamentale come la trama riportata in quarta di copertina lasciava intendere.
Insomma, La libreria degli amori inattesi è un libro piacevole e divertente da leggere, adatto quando si ha bisogno di riposare un po' la mente, senza però tuffarsi in romanzi davvero troppo imbecilli. Lo consiglio per un pomeriggio in spiaggia o comunque di totale inedia.

Ah sì, poi quando lo avrete letto, venite a spiegarmi cosa sono i palloncini di Natale da mettere sull'albero? (Un modo elegante per dire che la traduzione e la revisione avrebbero dovuto essere un po' più precise).


Titolo: La libreria degli amori inattesi
Autore: Lucy Dillon
Traduttore: Sara Caraffini
Pagine: 477
Anno di pubblicazione: 2013
Editore: Garzanti
ISBN: 978-8811687528
Prezzo di copertina: 9,90 €
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formato brossura: La libreria degli amori inattesi

4 commenti:

  1. Non ho mai letto nulla della Dillon. Ovviamente anche i libri leggeri hanno un loro perché, purché non siano banali e pieni di luoghi comuni.
    Questo sembra carino!

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    1. Esatto sì! Diciamo che questo non è proprio un libro impegnato, ecco, però ammetto di essermi divertita a leggerlo.
      Poi ai cagnolini io proprio non riesco a resistere :D

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  2. inedia? nel senso che sei così affamata che ti butteresti sul primo libro "dolce" che trovi? o intendevi inerzia, ozio?

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    1. il Devoto Oli mi dice che "inedia", colloquialmente, può voler dire anche "Senso intollerabile di tedio" :)
      (poi certo, se c'è da mangiare, non mi tiro indietro :P)

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