mercoledì 4 dicembre 2013

Due titoli, un solo libro: ma perché?#60 Speciale A NEW YORK

Ed eccoci arrivati alla sessantesima puntata di questa rubrica! Per festeggiare come si deve, oggi andiamo virtualmente a New York. Bello eh? Si avvicina il Natale e chi, come me, è cresciuto a pane e Mamma ho perso l'aereo ancora si sogna il Plaza, il negozio di giocattoli Duncan e l'albero di Natale del Rockfeller Center.

Di libri nel cui titolo compare la Grande Mela ce ne sono davvero tantissimi. Ovviamente, per lo scopo di questa rubrica, ci soffermeremo solo su quelli in cui quel "a New York" in copertina originariamente non compariva, ma che è stato poi inserito nella versione italiana per renderlo forse un po' più di moda. 

In principio fu lei, Sophie Kinsella, la regina del chick lit con i suoi I love shopping. Una serie di non so bene quanti volumi, che non ho mai letto per un po' di snobismo letterario, tra cui si trova anche un I LOVE SHOPPING A NEW YORK:

Il romanzo, secondo della serie, è stato pubblicato da Mondadori nel 2003, con la traduzione di A. Raffo. La protagonista, la londinese Becky, segue il suo datore di lavoro a New York per qualche giorno: scopo del viaggio è quello di aprire una filiale nella grande città. E vuoi mica non fare un po' di shopping mentre sei lì? 
In lingua originale però il titolo è leggermente diverso, SHOPAHOLIC ABROAD

Sebbene ovviamente sia sempre in parte ambientato a New York, nel titolo originale si è preferito parlare di un generico "abroad", ovvero "all'estero". Da notare poi che la serie in italiano ha un titolo in inglese, che però non coincide con il titolo inglese originale.

Il secondo esempio è dato invece dal romanzo di Melissa Hill, pubblicato nel 2012 dalla Newton Compton con la traduzione di L. Rodinò, INNAMORARSI A NEW YORK:


La storia è  quella di una donna newyorchese, dalla vita sempre piena di impegni, che, a causa di un banale incidente, ha una lieve commozione cerebrale che le impedisce di fissare ricordi nella sua mente.
E infatti, il titolo originale del libro è BEFORE I FORGET


"Prima che mi dimentichi", un titolo perfettamente adeguato alla trama del libro. A differenza di quello italiano che invece preferisce focalizzarsi sulla città (ma la sua storia potrebbe essere ambientata in un posto qualunque) e fa un leggero spoiler introducendo il verbo innamorarsi. 

Proseguendo per le vie della città, troviamo poi il romanzo di Laura Mortiarty LE STELLE BRILLANO A NEW YORK


Pubblicato quest'anno dalla casa editrice Piemme, con la traduzione di M. Crepax, il romanzo è ambientato negli anni '20: protagonista è una ragazza che lascia il suo paesino dell'Kansas per andare a New York per cercare di sfondare nel mondo dello spettacolo. Ad accompagnarla è una vicina di casa, che verrà in qualche modo travolta e cambiata dall'irruenza e dalle ambizioni della ragazza che le sta accanto.
Il romanzo in originale ha però un altro titolo: THE CHAPERONE


La traduzione letterale sarebbe semplicemente "L'accompagnatrice". Il titolo originale si focalizza quindi più sul personaggio della vicina di casa che non su quello della ragazza che lascia il suo paese per sfondare. Certo è che in italiano risulterebbe molto ambiguo e quindi posso capire che si sia deciso di cambiare.

Ultimo esempio di questa moda di titoli "a New York" è della Garzanti (dai, davvero credevate che questa moda newyorkese non l'avesse seguita?). Il romanzo è stato pubblicato da pochissimo, con la traduzione di S. Lanzi e il titolo UNA LUNA MAGICA A NEW YORK

Il romanzo è una sorta di saga di una famiglia, in cui tutte le donne hanno il dono della preveggenza. Un dono di cui Leonor è però all'oscuro, in quanto la madre l'ha voluta tenere lontana da tutto. La ragazza però rimane incinta e, per sfuggire alla madre e al fidanzato e proteggere il suo bambino, si rifugia proprio dalle donne da cui è stata allontanata.
Il libro, in lingua originale, ha ovviamente un titolo completamente diverso, ovvero THE WITCH OF LITTLE ITALY


Letteralmente sarebbe "La strega di Little Italy" (dove Little Italy si riferisce al omonimo quartiere newyorchese). Ora, probabilmente lasciare questo riferimento nel titolo italiano avrebbe potuto generare un po' di confusione (anche se in realtà, se viene citato il quartiere all'interno dell'opera, un lettore capisce immediatamente il riferimento). L'editore ha quindi scelto di cambiare e, già che c'era, di togliere anche la parola strega dalla copertina, spostando l'attenzione dalla protagonista al suo dono di preveggenza (almeno, credo che la luna c'entri qualcosa nella preveggenza).  Inutile dire che la scelta mi piace poco.

Allora, vi è piaciuto questo breve viaggio a New York? Ovviamente ci sono tantissimi altri titoli, alcuni dei quali inseriscono ad esempio solo "New York" senza la preposizione "a" (ad esempio, Sexy New York di Candance Bushnell... che però in originale in realtà si intitola Trading up), ma la moda più diffusa è quella di "XXXXX a New York" e quindi mi sono concentrata su questi titoli.
 Vi vengono in mente altri titoli italiani che utilizzano la città senza che questa compaia in originale?

6 commenti:

  1. Ne ho letti 3 su 4!
    Quello delle Kinsella è carinissimo come tutta le serie e i titoli non li ho mai considerati importanti.
    Il romanzo della Moriarty è davvero bello e di sicuro il titolo originale poteva essere mantenuto come "La chaperone" dato che in effetti la protagonista è la vicina di casa...
    Il romanzo della Palmieri lo sconsiglio, noiosetto... E anche i titolo originale è fuorviante dato che si riferisce alle Little Italy nel Bronx, non alla più famosa di Manhattan. E comunque l'ambientazione è indifferente dato che influenza pochissimo la storia.
    Ciao!

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    1. Io la Kinsella ho provato solo una volta, con un libro non della serie "I love shopping" e mi sono sentita quasi presa in giro... ma sono contraria per natura ai chick-lit, io, quindi mi sa che è un problema mio :P

      Per gli altri, io avrei sempre lasciato il titolo originale, perché inserendo quel New York spostano troppo l'attenzione. Se ci fai caso, gli originali (escluso quella della Kinsella) fanno sempre riferimento a una persona, mai a una città... perché cambiare questo riferimento?

      Grazie per i consigli/sconsigli :)

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  2. Ho sempre trovato terribili le copertine di alcuni generi letterari, ma devo ammettere che l'edizione originale è ancora peggio :)

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    1. Ahahahaha io di queste quella che trovo più terrificante è quella di "Before I forget"... mi inquieta proprio :P

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