domenica 23 gennaio 2011

IO E TE- Niccolò Ammaniti

Barricato in cantina per trascorrere di nascosto da tutti la sua settimana bianca, Lorenzo, un quattordicenne introverso e un po' nevrotico, si prepara a vivere il suo sogno solipsistico di felicità: niente conflitti, niente fastidiosi compagni di scuola, niente commedie e finzioni. Il mondo con le sue regole incomprensibili fuori della porta e lui stravaccato su un divano, circondato di Coca-Cola, scatolette di tonno e romanzi horror. Sarà Olivia, che piomba all'improvviso nel bunker con la sua ruvida e cagionevole vitalità, a far varcare a Lorenzo la linea d'ombra, a fargli gettare la maschera di adolescente difficile e accettare il gioco caotico della vita là fuori. Con questo racconto di formazione Ammaniti aggiunge un nuovo, lancinante scorcio a quel paesaggio dell'adolescenza di cui è impareggiabile ritrattista. E ci dà con Olivia una figura femminile di fugace e struggente bellezza.


Appena finito il libro ho pensato tra me e me: "aspetto un po' va a scrivere il commento, magari è uno di quei libri che hanno bisogno di un pochino di tempo per lasciarti qualcosa".
Ma ovviamente non è stato così. Già mentre lo leggevo, la sensazione che trasmetteva ad ogni pagina era "e quindi?", oppure "tutto qui?". Eppure si, è tutto qui. Cosa volesse darci Ammaniti non è tanto chiaro. E forse la cosa che ha penalizzato di più questo libro sono le sue misere 110 pagine. Se avesse approfondito di più i personaggi, quell'io e quel te che formano il titolo, forse qualcosa si sarebbe salvato. Forse qualcosa sarebbe rimasto. Ma parlare di un bambino complessato e paranoico, isolato e con problemi a relazionarsi e nel mentre della sorellastra drogata che va nella cantina dove lui si è nascosto per cercare di disintossicarsi in 110 pagine... beh... non riuscirebbe nemmeno ai più bravi tra i nobel per la letteratura. Figuriamoci ad Ammaniti.
Prosegue quindi il mio strano rapporto con questo autore. Rimango delusa praticamente da tutti i suoi libri, eppure continuo a leggere i nuovi che scrive. Perché sa scrivere. Ma è cosa scrive il problema.

4 commenti:

  1. ciao,
    anch'io sto leggendo Ammaniti (Come Dio comanda). In precedenza ho letto solo Il libro italiano dei morti che mi è piaciuto molto. Condivido che abbia talento nella scrittura, sui contenuti mi esprimerò più avanti.
    Sei per caso iscritta a goodreads? Io posto i commenti su quel Social Network (anche su aNobii) e da lì li mando attraverso il codice di incorporamento direttamente su blogger. Comodo.
    http://emanuelaz.blogspot.com
    A presto ;-)

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  2. Ciao!
    Io credo di aver letto praticamente tutto di Ammaniti a partire da "Io Non Ho Paura"... e ogni volta c'è qualcosa che mi turba (il peggiore è stato Che La Festa Cominci...). Mi dirai poi quando l'hai finito! :)

    No, non sono iscritta a goodreads! Non lo conoscevo nemmeno! Uso solo aNobii (e poi ne avevo provato un altro ma dopo tot libri diventava a pagamento, e considerato quanto leggo, mi diventava un po' dispendioso:P). Ma vado di sicuro a dargli un'occhiata! (così come al tuo blog :))
    A presto!

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  3. L'ho letto e devo dire che non è un libro splendido...diciamo che Ammaniti c'è e si vede e lo apprezzo parecchio come scrittore, ma questo libro sembra scritto più per dovere che per amore. Lo trovo comunque un autore brillante, profondo e ricco, ma tremendamente enigmatico e che può essere capito soltanto se, dentro di sé, si è un po' come lui. Non per tutti quindi! Ma ti prendo e ti porto via non ti è piaciuto? E' magnifico, e Io non ho paura lo ritengo un vero gioiello. Considera che la sua capacità di immedesimazione, da adulto, nei bambini e negli adolescenti è altissima, parla con la loro voce ed è tremendamente realistico! Forse è per questo che mi piace, perché è particolare! Ciao!

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  4. Ho adorato "Io non ho paura"... mentre "Ti prendo e ti porto via" (così come "Come Dio Comanda") è stato un pugno nello stomaco. Ma questo non vuol necessariamente dire che non mi sia piaciuto... mi ha fatto direi quasi "male" leggerli, mi han dato un senso di angoscia incredibile (capacità grandiosa di Ammaniti questa), per cui ogni volta che mi avvicino a un suo romanzo ho un po' di ansia...

    Però questo e soprattutto "Che la festa cominci" mi han proprio delusa...

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