Prima di questo, ho letti quattro romanzi di McEwan. Due, Espiazione e Sabato, li ho divorati e adorati, al punto da averli più volte consigliati. Gli altri due, L'Amore Fatale e Cortesie per gli Ospiti, mi avevano momentaneamente portato a decidere di non leggere più nulla di questo autore, talmente mi avevano sconvolto e impressionato. Poi è uscito Solar e la descrizione riportata sulla quarta di copertina mi ha incuriosito molto e spinto a dare un'altra possibilità a McEwan.
E questo romanzo si va a collocare esattamente in mezzo. Si può leggere come si può non leggere. Se lo leggete, non è comunque tempo sprecato. In caso contrario, non vi siete persi niente.
Questo giudizio è in parte dovuto a carenze e interessi miei: di fisica mi intendo poco o nulla e mi sono quindi un po' annoiata a leggere le (numerose) pagine di teorie e prototipi di strumenti per salvare il mondo dal surriscaldamento globale.
Anche la trama, a mio avviso, manca di qualcosa. Il romanzo si sviluppa in tre periodi di tempo, distanti quattro o cinque anni l'uno dall'altro: da una parte all'altra si vede sia l'evoluzione delle teorie e dei progetti per "salvare il mondo", sia della vita personale del protagonista (che è tutto fuorchè simpatico), un genio insignito qualche anno prima del premio Nobel che si divincola tra i suoi problemi di salute, le sue tante amanti (con tutti gli scandali e gli strascichi nel tempo che ne conseguono) e la sua voglia di potere e successo più forte di tutto.
Il problema è che è tutto abbastanza scontanto e prevedibile. E' prevedibile il ritorno di certi personaggi della prima parte nella terza, è prevedibile il fallimento del protagonista ed è prevedibile anche quel che non viene detto nel finale, volutamente lasciato in sospeso dall'autore in un tentativo di attirare l'attenzione del lettore (non so voi, ma io odio i finali in sospeso quando non c'è nessun motivo che lo siano).
Però qualcosa che si salva c'è: qualche aneddoto tragicomico (come quello della motoslitta), qualche critica più o meno implicita allo stile di governo passato e presente e allo scarso interesse per l'ambiente quando i soldi in gioco sono tanti.
E poi mi sono riconosciuta in una cosa del protagonista (e una cavolata, ma mi ha fatto proprio sorridere quando l'ho letta): l'essere vestito con quindici strati per andare sulla motoslitta e sentire proprio in quel momento la necessità di fare pipì...
Insomma, vedete un po' voi se leggerlo o meno... non consiglio nè sconsiglio...
Nota alla traduzione: nulla da segnalare direi!
Mi piacciono le tue recensioni. Ma sei Anoobiana?
RispondiEliminaGrazie mille!
RispondiEliminaSì, sì, sono Anobiana :D (mi trovi come Elisa... e la stessa foto che c'è qui)
Eravamo già vicini! Quindi ho modificato la vicinanza in amicizia :)
RispondiElimina