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martedì 26 gennaio 2016

BENGODI e altri racconti - George Saunders

Se solo riuscissi a smettere di sperare. Se solo riuscissi a dire al mio cuore: arrenditi. Resta solo finché campi. In fondo c'è sempre l'opera lirica. Ci sono sempre il pane degli angeli e i canti di Natale dei bambini del quartiere, le foglie d'autunno sui tetti umidi. Invece niente. Il mio cuore è come uno sciocco sughero da pesca



È da più di un'ora che sono qui a fissare questa pagina bianca indecisa su come fare a parlarvi di Bengodi e altri racconti di George Saunders. Sono un po' in difficoltà, devo dir la verità. E la cosa strana è che già mentre leggevo questa raccolta di racconto sapevo che poi, al momento di recensire, avrei avuto dei problemi.

Ho conosciuto George Saunders grazie a Dieci Dicembre, la sua ultima raccolta di racconti, pubblicata come Bengodi da minimum fax con la traduzione di Cristiana Mennella, e me ne sono innamorata. Poi ho letto anche Pastoralia, altra raccolta di racconti, e la prima bella impressione era stata confermata e ribadita.

E allora perché, vi chiederete voi, ora ha delle difficoltà a recensire Bengodi? È perché è bello che toglie le parole o è perché non le è piaciuto? 

Bengodi è la prima raccolta di racconti pubblicata da George Saunders nel 1996. In Italia era già uscita per Einaudi qualche anno fa, e ora per fortuna recuperata da minimum fax, con l'aggiunta di una bellissima nota dell'autore che già da sola varrebbe tutto il libro. In questa nota racconta il percorso compiuto per arrivare alla scrittura di questi otto racconti. I suoi primi tentativi e lo sconforto della moglie di fronte alla sua scrittura, i suoi scrittori di riferimento, talmente di riferimento da volerli imitare a tutti i costi, fino alle prime piccole soddisfazioni, accompagnate dalle rimostranze dei vicini di casa. Un racconto divertente, che mostra fin da subito l'incredibile capacità stilistica di Saunders. 

Sì, ma i racconti?

I racconti che compongono Bengodi sono tutti molto belli. Tristi e disperati, grotteschi e a volte spaventosi. Protagonisti in quasi tutti sono delle persone ai margini, dei Difettosi, se usiamo la definizione che viene data loro proprio in Bengodi, il lungo racconto che da il titolo all'intera opera. Degli emarginati, per problemi fisici o economici, o semplicemente non adatti a vivere in questo mondo un po' utopico, pieno di gente cattiva e sicura di sé, che Saunders usa come metafora di quel che sta diventando la società di oggi.
Si sorride, ci si indigna, ci si commuove, e ogni tanto si prova anche un po' di orrore leggendo queste storie, fatte di personaggi che a volte vorrebbero arrendersi ma non possono, a volte sognano un riscatto che invece non arrivare, che vorrebbero semplicemente vivere la loro vita.

Ok, ma allora dove sta il problema?

Il problema è che, ahimè, non sono sicura di averli capiti appieno tutti. Ho colto la poeticità stilistica di Saunders e mi sono appassionata alle storie di tutti questi suoi personaggi e alle loro vite misere. Ma qualcosa mi è sfuggito. Non so se per lo stile ancora un po' acerbo di Saunders, per il fatto della lontananza spaziale e temporale (l'America del 1996 è ben diversa da quella di oggi... che comunque conosco solo tramite i libri e qualche film), o semplicemente per  qualche limite mio (che, sebbene forse non mi faccia molto onore, devo ammettere di avere) che mi ha impedito di comprendere appieno il reale significato di queste storie.

Magari Bengodi ha un tempo di maturazione più lungo delle due raccolte di Saunders che ho letto in precedenza. Magari tra cinque, dieci, cinquanta giorni finalmente avrò davvero compreso appieno quello che questo autore davvero voleva dirmi. Per ora mi rimane la consapevolezza di aver letto un autore con uno stile unico, e una bellissima introduzione al suo lavoro di scrittore.
E questo, senza alcun dubbio, per me è già sufficiente per consigliarvi la lettura di questo libro.

Titolo: Bengodi
Autore: George Saunders
Traduttore: Cristiana Mennella
Pagine: 213
Anno di pubblicazione: 2015
Editore: minimum fax
Acquista su amazon:
formato brossura: Bengodi e altri racconti
formato ebook: Bengodi e altri racconti

domenica 15 giugno 2014

PASTORALIA - George Saunders

Ogni volta che concludo la lettura di una bella raccolta di racconti, mi domando come sia possibile che esistano persone che i racconti non li leggono, persone che pensano che sia un genere semplice, banale (non so più dove, ma una volta ho letto, in riferimento al Nobel dato ad Alice Munro una frase che suonava tipo "Mi sembra un po' pochino dare un Nobel a una che ha scritto solo racconti"). Lo penso ogni volta che chiudo una raccolta della Munro, appunto, o di Carver, o di Cognetti e, sì, ovviamente anche di George Saunders.

Lo avevo già pensato quindi quando avevo finito Dieci Dicembre, libro che ha avuto un successo strepitoso negli Stati Uniti e, per fortuna, che si è diffuso parecchio anche qui in Italia. Però, sebbene ne avessi l'alto sospetto, non potevo essere sicura che quello di Dieci Dicembre non fosse stato un caso, un "ha scritto i suoi capolavori, bisogna leggere anche i racconti vecchi per essere sicura". Per fortuna ci ha pensato minimumfax, a darmi la certezza assoluta di essere davanti a un grande scrittore di racconti, ripubblicando le sue opere precedenti in edizione tascabile. Opere che erano già uscite con Einaudi ma forse non considerate al punto giusto. O forse ero ancora troppo giovane quando sono state pubblicate per tenerle in considerazione. Non lo so.

Fatto sta che ho comprato questo Pastoralia nell'edizione tascabile minimumfax (edizioni che mi fanno davvero impazzire per la grafica di copertina) e mi sono tuffata nei  sei racconti che lo compongono e persa nell'incredibile stile di Saunders e nell'immagine un po' triste, un po' comica, un po' grottesca che dà della  nostra futura (ma forse non così tanto) società, attraverso questi personaggi e le loro strane vicende.

Si inizia con il racconto che dà il titolo alla raccolta, Pastoralia, ambientato in una sorta di parco a tema interattivo, in cui il protagonista vive interpretando un cavernicolo. Non deve parlare, mangia solo la capra che gli viene data ogni giorno, il suo unico contatto con l'esterno è un fax, con cui comunica con la moglie lontana e chiede notizie del bambino malato, e la sera deve compilare un modulo in cui giudica il lavoro della sua "compagna cavernicola", perché sono previsti dei tagli sul personale ed è necessario eliminare le persone che non fanno bene il loro lavoro.
Si va avanti con Winky, nome della sorella del protagonista che, stanco di vivere con lei ed assisterla, decide di iscriversi a un corso motivazionale che gli insegni a dirle tutto quello che pensa. Un corso che funziona, finché non si scontra con la realtà.
Poi c'è Quercia del Mar, forse quello che mi è piaciuto di più in assoluto, che racconta di uno spogliarellista di uno strano club in cui le donne classificano ogni giorni gli uomini, per decidere i migliori e i peggiori. Un uomo che vive in un brutto quartiere della città con due cugine e una strana zia, tranquilla e pacata, finché non muore e inizia a tormentarli perché si creino un futuro migliore
La fine dei FIRPO del mondo è invece quello che ho capito meno, se devo essere sincera. Un senso di confusione immediatamente dissipato dal racconto successivo, Il parrucchiere infelice, che mi è piaciuto quasi quanto Quercia del mar. Un racconto che parla di insicurezze, sogni e amore, attraverso un parrucchiere scapolo, senza dita dei piedi, che vive con la madre e che in ogni donna vede una futura moglie e sfrenata amante, ma che deve ancora imparare a sapersi accontentare per poter essere felici. E si conclude con Le cascate, un racconto su come l'istinto spesso prenda il sopravvento sul buonsenso, ma che lascia anche un po' di speranza sul fatto che questo mondo poi tanto brutto non può essere, che ci sarà sempre qualcuno che scapperà, ma anche qualcuno che verrà a salvarci.

Per capire bene i racconti di Saunders non si può fare altro che leggerli, secondo me. Ogni ulteriore mia parola sul suo incredibile stile, serio e ironico, pungente e dissacrante allo stesso tempo, sarebbe superflua. Così come lo sarebbe raccontarvi ancora più a fondo la trama e il senso di ognuno dei racconti di questa raccolta, perché non c'è niente di più bello che scoprirlo da soli, cosa significano per voi queste parole.
Quindi, leggete i racconti e leggete Saunders.

Titolo: Pastoralia
Autore: George Saunders
Traduttore: Cristiana Mennella
Pagine: 155
Anno di pubblicazione: 2014
Editore: minimum fax
ISBN: 978-88-7521-544-6
Prezzo di copertina: 9 €
Acquista su amazon:
formato brossura: Pastoralia
formato ebook: Pastoralia