lunedì 3 novembre 2014

IL TERRORISTA E IL PROFESSORE - Vito Faenza

Ho sempre preferito i romanzi ai saggi, anche quando devo imparare qualcosa di nuovo. Sarà che mi trovo molto più a mio agio nelle storie romanzate, quelle che non ti forniscono solo nozioni ma collocano queste nozioni nella vita reale, tenendo conto anche degli aspetti umani e quotidiani. Sono anche convinta che ci siano degli argomenti che trattati in forma di romanzo possano arrivare a più persone in modo più diretto e deciso, rispetto a quando vengono presentati in forma di saggio.
La Camorra per me è uno di questi. Certo, ho letto e apprezzato Gomorra di Roberto Saviano, uno dei pochi saggi che, complice un po' la moda e la potenza della casa editrice che l'ha pubblicato, è diventato un best seller. Da lì ho scoperto alcune cose che ignoravo e mi sono indignata ancor di più per altre che già conoscevo. Però ecco, se qualcuno mi chiedesse di che cosa parla Gomorra risponderei semplicemente di camorra.

Se invece mi chiedeste di cosa parla Il terrorista e il professore di Vito Faenza, vi risponderei che parla di camorra e di Brigate Rosse, di affiliazioni e di politici corrotti, ma anche di legami d'amicizia e d'amore. Parla del Professore, Don Vittorio, che dal carcere in cui è rinchiuso riesce comunque a portare avanti la sua attività, grazie ad agganci politici, a poliziotti facilmente corrompibili e al silenzio di chi sta attorno. E parla del terrorista, il Sindacalista, o più semplicemente Aldo, che ha un legame con le Brigate Rosse pur non essendo mai stato attivo in prima linea, che è stato arrestato a causa di una distrazione dei suoi compagni. Aldo e Don Vittorio in qualche modo diventano amici e tra i due si crea un legame di reciproci favori e di confidenze, sebbene entrambi sappiano bene che ruolo hanno nella vita l'uno dell'altro. Finché qualcosa poi non si incrina, nel sistema politico che proteggeva  Don Vittorio, con inevitabili conseguenze.

Dopo L'isola dei fiori di cappero, quindi, Vito Faenza torna a parlare di camorra e lo fa ancora una volta ispirandosi a una storia vera. Quella del sequestro di Ciro Cirillo da parte delle Brigate Rosse all'inizio degli anni '80 e del ruolo avuto da un clan nella sua liberazione. Faenza però sceglie altri nomi, altri personaggi e racconta il modo in cui questi hanno vissuto quel periodo e il ruolo che questi hanno avuto, ma anche la loro quotidianità, la vita in carcere, le fughe d'amore e le speranze di uscirne vivi, gli affronti subiti e la paura.
Il terrorista e il professore è un romanzo che si legge d'un fiato, un po' perché scritto molto bene e appassionante, un po' perché forse leggermente troppo corto. È un libro che ti fa aprire gli occhi sulla potenza della camorra e su come questa in qualche modo, soprattutto in passato, è stata resa possibile da uno Stato corrotto. Ti fa conoscere un episodio del passato che forse oggi è stato anche un po' dimenticato (io sono nata qualche anno dopo e del rapimento di Ciro Cirillo non avevo mai sentito parlare). E poi ti fa entrare nella mente dei suoi protagonisti, che oltre a terroristi e camorristi sono, anche se spesso è difficile da credere, anche persone.

Insomma, se volete scoprire qualcosa in più di camorra ma allo stesso tempo avete voglia di leggere un bel romanzo, Il terrorista e il professore di Vito Faenza è sicuramente il libro ideale. 

Titolo: Il terrorista e il professore
Autore: Vito Faenza
Pagine: 117
Anno di pubblicazione: 2014
Editore: Edizioni Spartaco
ISBN: 978-8896350423
Prezzo di copertina: 10 €
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formato brossura:Il terrorista e il professore

1 commento:

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