giovedì 15 settembre 2011

IO E DEWEY- Vicky Myron

In una gelida mattina d'inverno, Vicki, la direttrice della biblioteca di Spencer, nell'lowa, trova un gattino semicongelato nella cassetta di restituzione dei libri e decide di prendersi cura di lui. Fin dal primo momento, Dewey - così viene battezzato il micio - conquista il cuore della donna e di tutti coloro che incontra con i suoi modi affettuosi e la sua contagiosa simpatia. Per diciannove anni sarà l'inquilino più amato, coccolato e apprezzato della biblioteca. E, alla fine, riuscirà a compiere un vero miracolo: rendere migliori le persone.

Lo so, lo so, i libri che parlano di animali finiscono sempre in un modo solo (e finire di leggere questo romanzo nella pausa pranzo a lavoro non è stata una grande idea... visto che ora ho i lacrimoni). E quindi sì, da un lato ti intristiscono sempre un po'. Ma tutte le persone che hanno avuto o hanno un animale sanno che fa parte del ciclo naturale, che fa male, ma anche che i nostri animali da compagnia ci danno talmente tanto che ne vale la pena. E Dewey è un gatto speciale (è vero, tutti i gatti sono speciali per i loro proprietari). Viene ritrovato ancora cucciolo una gelida mattina di inverno da Vicky, la direttrice, nel cassetto di restituzione dei libri, e da allora diventa un membro a tempo pieno dello staff, una specie di dipendente con un compito speciale. Quello di far sentire amate e benvolute tutte le persone che mettono piede in biblioteca. Dewey riesce a capire in qualche modo le esigenze di tutti, senza mai deludere nessuno, dai bambini malati agli uomini d'affari, dai pensionati che vanno in biblioteca in cerca di compagnia a tutte le persone che hanno bisogno di stare bene, anche solo per un attimo. Dewey diventa ovviamente un fenomeno prima nazionale e poi mondiale, al punto che si parla di lui su giornali e documentari di tutto il mondo (un po' come di Casper, di cui ho recensito il libro qualche post fa). E tutti soffriranno per lui quando, alla veneranda età di 18 anni, si spegnerà.
Vicky Myron ci racconta tutto in prima persona, è stata lei infatti a trovare il gatto al gelo nella cassetta, lei a portarlo dal veterinario e a tenerlo a casa durante i periodi di chiusura della biblioteca, lei a prendere la triste decisione finale.
A differenza di Casper il gatto pendolare, questo romanzo è scritto molto bene (Bret Witter, scrittrice professionista, ha dato una mano Vicky Myron nella stesura del romanzo). Certo, la trama non è poi così avvincente (alla fine racconta di un gatto in biblioteca), ma è il romanzo ideale per passare un paio d'ore e lasciarsi trasportare in una storia dolce e commovente.

Nota alla traduzione: nulla da segnalare

2 commenti: