Vincenzo Malinconico è un avvocato napoletano che finge di lavorare per riempire le sue giornate. Divide con altri finti-occupati come lui uno studio arredato con mobili Ikea, chiamati affettuosamente per nome, come fossero persone di famiglia. È stato appena lasciato dalla moglie, ma cerca con ogni mezzo di mantenere un legame con lei e i due figli adolescenti. Un giorno viene improvvisamente nominato difensore d'ufficio di un becchino di camorra detto "Mimmo 'o burzone" e, arrugginito com'è, deve ripassarsi il Bignami di diritto. Ma ce la fa, e questo è solo il primo dei piccoli miracoli che gli capitano. Il secondo si chiama Alessandra: la pm più bella del tribunale, che si innamora di lui e prende a riempirgli la vita e il frigorifero. E intanto Vincenzo riflette sull'amore, la vita, la delinquenza, la musica: su tutto quello che attraversa la sua esistenza e la sua memoria, di deriva in deriva.
Sono qui davanti allo schermo del pc da una decina di minuti cercando disperatamente di scrivere un commento che renda il giusto merito a questo strepitoso romanzo. E non ci riesco. Mi verrebbe quasi da dire "stavolta non ve lo recensisco, leggetelo e basta, fidatevi di me" (ma forse sarebbe un po' presuntuoso da parte mia). Diego De Silva in questo romanzo riesce a descrivere uno spaccato incredibile della società italiana: parla di avvocati e parla di camorra, parla di uomini divorziati che vivono da soli in case arredate completamente con mobili Ikea, parla di figli adolescenti che stanno cercando di scoprire sè stessi, parla di sesso e parla di amore, parla della nostra società in generale, delle persone comuni che di colpo si rendono conto di non stare capendo più niente e di lasciarsi semplicemente trascinare dagli eventi. E lo fa con uno stile e un linguaggio semplicemente geniali: ironia dall'inizio alla fine, anche quando di ironico non ci sarebbe niente. Ma alla fine anche le scene più tragiche hanno necessariamente un aspetto buffo.
E fenomenali sono anche i personaggi, a partire dal protagonista e, soprattutto, dalla sua fantastica bodyguard camorrista (descritti così sono quasi simpatici), così come tutti i personaggi di contorno, che con loro interagiscono.
Un romanzo che si divora, che ti fa sorridere (tanto) e che ti fa riflettere (ancora di più) e che riesce a ritrarre al meglio la nostra società. Perché alla fine, nessuno di noi ha mai veramente capito niente...
LEGGETELO!
Decidi con chi vuoi stare, cazzo. Decidila tu una cosa: agisci, invece di aiutare gli altri a prendere decisioni che non ti riguardano, fra l'altro. Ti rendi conto di che mestiere assurdo fai?Eh? Voltati da questa parte, idiota: ce l'hai già qualcuno che sa farti felice, che vuole solo che resti. E resta, santo Dio, tanto che ti costa restare?
Mi debilitano, i faccia a faccia con me stesso. Specie quando ha ragione quell'altro.
E vaffanculo.
E' questa la parola che viene istintiva quando ti capita di sentirti inaspettatamente felice, tutt'a un tratto.
Il problema è che spesso la gente non ha le emozioni chiare. Altro che le idee.
E' tipico dell'amore rendere inesistenti le persone amate e obbligare le persone che le amano a dimostrare continuamente che esistono. Perché quando uno si innamora non è mica tanto convinto che quello che gli sta succedendo sia vero.
Sono qui davanti allo schermo del pc da una decina di minuti cercando disperatamente di scrivere un commento che renda il giusto merito a questo strepitoso romanzo. E non ci riesco. Mi verrebbe quasi da dire "stavolta non ve lo recensisco, leggetelo e basta, fidatevi di me" (ma forse sarebbe un po' presuntuoso da parte mia). Diego De Silva in questo romanzo riesce a descrivere uno spaccato incredibile della società italiana: parla di avvocati e parla di camorra, parla di uomini divorziati che vivono da soli in case arredate completamente con mobili Ikea, parla di figli adolescenti che stanno cercando di scoprire sè stessi, parla di sesso e parla di amore, parla della nostra società in generale, delle persone comuni che di colpo si rendono conto di non stare capendo più niente e di lasciarsi semplicemente trascinare dagli eventi. E lo fa con uno stile e un linguaggio semplicemente geniali: ironia dall'inizio alla fine, anche quando di ironico non ci sarebbe niente. Ma alla fine anche le scene più tragiche hanno necessariamente un aspetto buffo.
E fenomenali sono anche i personaggi, a partire dal protagonista e, soprattutto, dalla sua fantastica bodyguard camorrista (descritti così sono quasi simpatici), così come tutti i personaggi di contorno, che con loro interagiscono.
Un romanzo che si divora, che ti fa sorridere (tanto) e che ti fa riflettere (ancora di più) e che riesce a ritrarre al meglio la nostra società. Perché alla fine, nessuno di noi ha mai veramente capito niente...
LEGGETELO!
Decidi con chi vuoi stare, cazzo. Decidila tu una cosa: agisci, invece di aiutare gli altri a prendere decisioni che non ti riguardano, fra l'altro. Ti rendi conto di che mestiere assurdo fai?Eh? Voltati da questa parte, idiota: ce l'hai già qualcuno che sa farti felice, che vuole solo che resti. E resta, santo Dio, tanto che ti costa restare?
Mi debilitano, i faccia a faccia con me stesso. Specie quando ha ragione quell'altro.
E vaffanculo.
E' questa la parola che viene istintiva quando ti capita di sentirti inaspettatamente felice, tutt'a un tratto.
Il problema è che spesso la gente non ha le emozioni chiare. Altro che le idee.
E' tipico dell'amore rendere inesistenti le persone amate e obbligare le persone che le amano a dimostrare continuamente che esistono. Perché quando uno si innamora non è mica tanto convinto che quello che gli sta succedendo sia vero.
Lo leggerò!!
RispondiEliminal'ho letto e l'ho trovato anche io strepitoso, sorprendente, ironico, leggero (ma non nella morale, perché di insegnamenti ce ne sono tanti!). Confermo la tua recensione e il consiglio a leggerlo!
RispondiEliminaE' un libro davvero bellissimo!!!Leggero ed ironico quanto basta per affrontare lo spaccato di una società (quella degli avvocati e della giustizia) sempre più in crisi, di istituzioni, come la famiglia ad esempio, sempre più sgretolate.Il tutto condito da personaggi incredibili..tra tutti l'avv. Malinconico (che sogno di avere come collega) per finire con Mimmo 'O borsone...un nome un programma!!
RispondiEliminaMa "Mia Suocera Beve", sempre con il nostro avvocato Malinconico, lo avete letto? Io sono un po' indecisa se prenderlo o meno (ovvero, poi lo comprerò di sicuro :P), anche perché su aNobii ha voti un po' più bassi... che dite?
RispondiEliminapoi passi? :)
RispondiEliminaYep! Ma c'è un po' di coda, dovrai aspettare un pochino :P
RispondiEliminaCiao, l'ho letto e riconsegnato in bibblioteca, conto di comprarlo presto. C'era un passaggio bellissimo su come le persone ti fanno sentire in adeguato, una persona in particolare, non specifica quale, una in generale, ecco vorrei rileggere quel passaggio ma non lo trovo da nessuna parte, qualcuno mi aiuta? Magari trascrivendolo qui, grazie.
RispondiEliminascusate "biblioteca"...:)
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