mercoledì 21 aprile 2010

LA BAMBINA CHE SALVAVA I LIBRI- Markus Zusak

Fu a nove anni che Liesel iniziò la sua brillante carriera di ladra. Certo, aveva fame e rubava mele, ma quello a cui teneva veramente erano i libri, e più che rubarli li salvava. Il primo fu quello caduto nella neve accanto alla tomba dove era stato appena seppellito il suo fratellino. Stavano andando a Molching, vicino a Monaco, dove li aspettavano i loro genitori adottivi. Il secondo, invece, lo sottrasse al fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. A loro piaceva bruciare tutto: case, negozi, sinagoghe, persone... Piano piano, con il tempo ne raccolse una quindicina, e quando affidò la propria storia alla carta si domandò quando esattamente la parola scritta avesse incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto. Accadde forse quando vide per la prima volta la libreria della moglie del sindaco, un'intera stanza ricolma di volumi? Quando arrivò nella sua via Max Vandenburg, ex pugile ma ancora lottatore, portandosi dietro il "Mein Kampf" e infinite sofferenze? Quando iniziò a leggere per gli altri nei rifugi antiaerei? Quando s'infilò in una colonna di ebrei in marcia verso Dachau? Ma forse queste erano domande oziose, e ciò che realmente importava era la catena di pagine che univa tante persone etichettate come ebree, sovversive o ariane, e invece erano solo poveri esseri legati da spettri, silenzi e segreti.


Un libro incredibile che non so bene come commentare. Di romanzi che parlando di nazismo e della vita nel periodo della Seconda Guerra Mondiale ce ne sono tantissimi, ma questo ci offre un punto di vista un po' diverso dal solito. E non solo perchè la voce narrante è la Morte stessa (un espediente incredibile e a tratti sconvolgente), ma anche perchè narra le vicende di una bambina, affidata a una famiglia tedesca dalla madre per sfuggire alle persecuzioni, e che ama talmente tanto i libri da rubarli al posto del cibo. E sarà proprio grazie ai libri che riuscirà a sopravvivere alle tragedie del periodo, leggendo per sè e per gli altri. E sarà grazie a un libro, quello che sta scrivendo lei, che alla fine riuscirà a sopravvivere.
Merita assolutamente di essere letto, perchè unisce la tragicità di quel periodo (dal punto di vista anche dei cittadini tedeschi "normali"), alla spensieratezza di questa bambina e dei suoi legami con le persone accanto a lei.
Leggetelo.

Nota alla traduzione: parecchi refusi e qualche errorino. Da rivedere insomma.

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