mercoledì 30 dicembre 2009

TUTTA UN'ALTRA MUSICA- Nick Hornby


Ci sono coppie in perenne calma piatta. Annie e Duncan lo sanno bene. Convivono da quindici anni a Gooleness, torpida cittadina inglese sul mare, e la loro esistenza è scandita da qualche lettura in comune, l'uscita di un nuovo film, ogni tanto un concerto a Londra. Non hanno figli e nemmeno rischiano di averne, vista l'evanescenza della loro vita sessuale. Ma da un po' di tempo Annie prova un impellente desiderio di maternità, mentre Duncan non fa che coltivare la sua unica, ossessiva passione: Tucker Crowe, cantante cult americano sparito dalla scena musicale intorno alla metà degli anni Ottanta. La venerazione per Tucker, condivisa via Internet da qualche centinaio di adepti sparsi per il mondo, assorbe ogni istante delle sue giornate; e Annie comincia a chiedersi che senso abbia continuare una relazione che forse è stata solo una perdita di tempo. In questa quiete inamovibile, a Duncan arriva per posta una versione inedita dell'album più famoso di Tucker. È la scintilla che innesca una serie di eventi inaspettati, che porterà l'insoddisfatta Annie a conoscere Tucker in persona...

Hornby, Hornby, Hornby... ma porca miseria! Riuscirai mai a scrivere un altro libro all'altezza di Come Diventare Buoni e Un Ragazzo?
Ogni volta che esce un suo libro nuovo non vedo l'ora di leggerlo, memore di quanto mi abbiamo appassionato tutti gli altri. Eppure questa volta, così come in Tutto per una Ragazza, c'è qualcosa che non funziona. I personaggi funzionano abbastanza bene, un po' troppo estremizzati forse ma è comunque una caratteristica di Hornby. E' la storia però che mi ha lasciato un po' perplessa. Non è riuscita a catturarmi come avrebbe dovuto. O meglio, come gli altri suoi libri avevano fatto. A volte si fa fatica a seguire, è narrata in modo quasi "confuso", e suddivisa male: troppe pagine a parlare del prima dell'incontro tra Annie e Tucker Crowe e troppe poche per parlare del dopo, situazione che invece avrebbe potuto sfruttare sicuramente meglio.
Il finale è sempre un non-finale, che lascia aperte innumerevoli interpretazioni. Un'altra caratteristica di questo autore.
Non posso dire che il libro sia brutto, nè tantomeno sconsigliarvi di leggerlo, anzi! Però diciamo che Hornby ha scritto e, spero vivamente, può scrivere qualcosa di meglio.

Nota alla Traduzione: la differenza più evidente è il titolo. "Juliet,Naked" in inglese, "Tutta un'altra musica in italiano". Eppure questa volta non me la sento di massacrare chi ha compiuto questa scelta perchè mi sembra una buona soluzione. Juliet, Naked è il titolo di una canzone scritta da Tucker Crowe che giustamente all'interno del libro non viene tradotto. Non si poteva certo tradurlo per la copertina! Quindi tutto sommato, la scelta finale rispecchia anche molto il senso del libro.

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