Era dai tempi dell'Università che volevo leggere questo libro. Lo avevo scoperto durante uno dei corsi di lingua e letteratura ispanoamericana che ho frequentato come esame a scelta (sia in triennale, sia in specialistica... e se potessi ne frequenterei ancora ora), poi avevo chiesto a un mio parente che era solito fare viaggi a Cuba se, la prima volta che fosse andato là, poteva procurarmelo. E' tornato dicendomi che ci aveva provato, ma il libraio lo ha guardato malissimo, dicendogli che non poteva venderglielo. Sarà stato il 2006 o il 2007. E alla fine, quest'estate, finalmente l'ho comprato.
La Trilogia sporca dell'Avana (che io ho letto in lingua originale, Trilogía sucia en la Habana, faticando un po') non ha nulla a che vedere con il realismo magico a cui la letteratura sudamericana ci ha abituato. C'è solo il realismo, o meglio, la realtà, che di magico non ha assolutamente nulla. Il protagonista di questi brevi racconti è, nella maggior parte dei casi, l'autore stesso. Pedro Juan Gutiérrez, giornalista che vive nel pieno della dittatura di Castro, fatta di tessere annonarie, di mercato nero, di prigione per dissidenti, di povertà e di sesso come unica valvola di sfogo.
E il sesso è infatti l'argomento comune che si ripete in ogni storia, quello "sporco" del titolo che si ripete in ogni pagina. A volte in modo davvero eccessivo, bisogna ammetterlo. Ma è un espediente, sia per superare la disperazione che aleggiava nell'aria all'Avana di quel periodo, soprattutto tra le classi più povere, sia soprattutto per raccontarne le mille sfaccettature, le incongruenze e le ingiustizie. Pedro Juan Gutiérrez si arrabatta come può per sopravvivere: si fa mantenere da donne che vendono il proprio corpo, lavora come spazzino, come idraulico, come epuratore di vagabondi dalle strade (ma solo per una notte), come insegnante di tamburo cubano o vendendo qualunque cosa gli capiti a tiro.
Sicuramente non è un libro per tutti. Non è un libro da leggere alla leggera, per passare il tempo. I racconti sono molto forti, diretti e molto espliciti. Bisogna essere interessati al periodo e al contesto che viene raccontato. Se lo si è, è un libro imprescindibile. L'autore è stato bravo, molto, molto bravo, nel mascherare così, con sesso e promiscuità, tutta la critica che vuole rivolgere verso le condizioni in cui le classi più misere erano (o sono ancora?) costrette a vivere sotto il regime di Fidel.
Sarei davvero curiosa di sapere se ancora oggi, a distanza di sei o sette anni, questo libro a Cuba sia ancora irreperibile perché sovversivo.
Anche se temo proprio di sì.
Anche se temo proprio di sì.
Titolo: Trilogia sporca dell'Avana
Titolo originale: Trilogía sucia de la Habana
Autore: Pedro Juan Gutiérrez
Traduttore: Stefania Cherchi ;Tiziana Gibilisco
Pagine: 501
Anno di pubblicazione: 2011
Editore: e/o
ISBN :9788876419942
Prezzo di copertina: 11,00€
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formato brossura: Trilogia sporca dell'Avana
Di questo autore mi piacerebbe leggere "Il nostro GG all'Avana", è un racconto lungo , il GG del titolo da quel che ho capito è Graham Greene autore che mi piace molto e di cui ho letto tutto, se Gutiérrez lo omaggia in un racconto, allora voglio conoscere come scrive, da quel che ho intuito sembra un C. Bukowski , latino e più impegnato ... :-)
RispondiEliminaDalia
Sì assomiglia un po' a Bukowski, per il modo diretto e un po' sboccato di scrivere!
EliminaConosco di nome il libro che citi tu, ma non avevo mai capito a cosa si riferisse GG!
Gennaio 2020 comprato una versione in francese a la Habana Vieja. Libro usato.
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