Le giornate di Guido Guerrieri trascorrono in equilibrio instabile fra il suo lavoro di avvocato - un nuovo elegante studio, nuovi collaboratori, una carriera di successo - e la solitudine venata di malinconia delle sue ore private. Antidoti a questa malinconia: il consueto senso dell'umorismo, la musica, i libri e le surreali conversazioni con il sacco da boxe, nel soggiorno di casa. Tutto inizia quando un collega gli propone un incarico insolito: cercare gli elementi per dare nuovo impulso a un'inchiesta di cui la procura si accinge a chiedere l'archiviazione. Manuela, studentessa universitaria a Roma, figlia di una Bari opulenta, è scomparsa in una stazione ferroviaria, inghiottita nel nulla dopo un fine settimana trascorso in campagna con amici. Inizialmente Guerrieri esita ad accettare l'incarico, più adatto a un detective che a un legale. Poi, scettico e curioso a un tempo, inizia a studiare le carte e a incontrare i personaggi coinvolti nell'inchiesta. Tra questi, la migliore amica di Manuela, Caterina. Una ragazza dei suoi tempi giovane, bella, immediata al limite della sfrontatezza. L'avvocato, diviso fra imbarazzo e attrazione, si lascia accompagnare da lei nel ricostruire il mondo segreto di Manuela e le ragioni della sua scomparsa.
Bene, ho appena scoperto di adorare Carofiglio. E pensare che fino a un mese fa non avevo mai letto nulla di suo e per qualche bizzarro motivo me ne tenevo piuttosto alla larga.
Ora, invece, vorrei avere già tra le mani un altro dei suoi romanzi, per poter continuare a leggere questo suo stile incredibile e avvincente.
Avevo già scoperto il suo potenziale poco tempo fa, con "Il Silenzio dell'Onda", un libro molto intenso e riflessivo. Ora, con questo giallo, che ho scoperto essere in realtà il quarto con protagonista il grande avvocato Guido Guerrieri, la sua bravura mi è stata confermata.
La trama in sé forse non è nemmeno delle più originali. Guido Guerrieri è un avvocato penalista a cui un suo amico chiede il piacere di fare qualche ulteriore indagine sulla scomparsa di una ragazza, Manuela, prima che il fascicolo venga chiuso definitivamente. Un po' reticente all'inizio, Guido si trasformerà in un novello Sherlock Holmes della Bari vecchia, complice anche effettivamente la sua grande passione per la lettura. L'avvocato inizierà quindi ad indagare, conoscerà le amiche di Manuela e riuscirà piano piano a ricomporre tutti i tasselli mancanti e a scoprire la verità.
La forza di questo romanzo però sta soprattutto nel suo protagonista. Guido è a mio avviso un personaggio incredibile. Ha come migliore amico un sacco da pugile, al quale confessa tutte le sue angoscie e i suoi turbamenti, ha il vizio di lasciarsi travolgere improvvisamente dai ricordi senza quasi rendersene conto. E' poi circondato da una serie di personaggi altrettanto ben riusciti, suoi ex clienti ora diventati suo amici, suoi colleghi che odia con tutto il cuore, poliziotti con cui ha collaborato e che ancora spesso si ricordano di lui.
E' un personaggio dal passato amoroso un po' tormentato e con una forte autoironia e coscienza di sé, che emerge grazie alla narrazione in prima persona, che lo rende ancora più credibile e umano.
Potrebbe ricordare a tratti l'avvocato Malinconico di Diego De Silva, ma, oltre alle diverse città, Bari per Carofiglio e Napoli per De Silva, Guido Guerrieri sembra un tantino più credibile nei panni di avvocato, oltre ad essere sicuramente mentalmente più stabile.
Non so se l'aver iniziato dall'ultimo romanzo con protagonista questo "investigatore della domenica" sia stato un vantaggio o uno svantaggio. Sicuramente ora vedrò di procurarmi anche tutti gli altri (e per fortuna, chi mi ha prestato questo e anche "Il Silenzio dell'Onda", si è innamorato come me di questo scrittore).
Assolutamente da leggere!
Nota all'edizione: volevo solo farvi sapere che mi irritano i libri pubblicati da Mondolibri, che cambiano copertina e hanno un formato proprio. Così, giusto per fare un po' la pignola.
Per acquistare: Le perfezioni provvisorie (La memoria)
Bene, ho appena scoperto di adorare Carofiglio. E pensare che fino a un mese fa non avevo mai letto nulla di suo e per qualche bizzarro motivo me ne tenevo piuttosto alla larga.
Ora, invece, vorrei avere già tra le mani un altro dei suoi romanzi, per poter continuare a leggere questo suo stile incredibile e avvincente.
Avevo già scoperto il suo potenziale poco tempo fa, con "Il Silenzio dell'Onda", un libro molto intenso e riflessivo. Ora, con questo giallo, che ho scoperto essere in realtà il quarto con protagonista il grande avvocato Guido Guerrieri, la sua bravura mi è stata confermata.
La trama in sé forse non è nemmeno delle più originali. Guido Guerrieri è un avvocato penalista a cui un suo amico chiede il piacere di fare qualche ulteriore indagine sulla scomparsa di una ragazza, Manuela, prima che il fascicolo venga chiuso definitivamente. Un po' reticente all'inizio, Guido si trasformerà in un novello Sherlock Holmes della Bari vecchia, complice anche effettivamente la sua grande passione per la lettura. L'avvocato inizierà quindi ad indagare, conoscerà le amiche di Manuela e riuscirà piano piano a ricomporre tutti i tasselli mancanti e a scoprire la verità.
La forza di questo romanzo però sta soprattutto nel suo protagonista. Guido è a mio avviso un personaggio incredibile. Ha come migliore amico un sacco da pugile, al quale confessa tutte le sue angoscie e i suoi turbamenti, ha il vizio di lasciarsi travolgere improvvisamente dai ricordi senza quasi rendersene conto. E' poi circondato da una serie di personaggi altrettanto ben riusciti, suoi ex clienti ora diventati suo amici, suoi colleghi che odia con tutto il cuore, poliziotti con cui ha collaborato e che ancora spesso si ricordano di lui.
E' un personaggio dal passato amoroso un po' tormentato e con una forte autoironia e coscienza di sé, che emerge grazie alla narrazione in prima persona, che lo rende ancora più credibile e umano.
Potrebbe ricordare a tratti l'avvocato Malinconico di Diego De Silva, ma, oltre alle diverse città, Bari per Carofiglio e Napoli per De Silva, Guido Guerrieri sembra un tantino più credibile nei panni di avvocato, oltre ad essere sicuramente mentalmente più stabile.
Non so se l'aver iniziato dall'ultimo romanzo con protagonista questo "investigatore della domenica" sia stato un vantaggio o uno svantaggio. Sicuramente ora vedrò di procurarmi anche tutti gli altri (e per fortuna, chi mi ha prestato questo e anche "Il Silenzio dell'Onda", si è innamorato come me di questo scrittore).
Assolutamente da leggere!
Nota all'edizione: volevo solo farvi sapere che mi irritano i libri pubblicati da Mondolibri, che cambiano copertina e hanno un formato proprio. Così, giusto per fare un po' la pignola.
Per acquistare: Le perfezioni provvisorie (La memoria)
anch'io adoro Carofiglio, li ho letti tutti i suoi romanzi, eccetto gli ultimi due che sono diversi rispetto allo stile abituale.
RispondiEliminaTe li consiglio tutti!
ciao
Provvederò a procurarmeli! :)
RispondiEliminaElisa sono felice che ti sia decisa a leggere qualcosa dell'avvocato Guerrieri, ero certa che ti sarebbe piaciuto. E' un personaggio molto intrigante per ciò che mi riguarda. Ti consiglio anche "Testimone inconsapevole" e "Ragionevoli dubbi".
RispondiEliminaSaluti!
Ciao.
RispondiEliminaHo avuto modo di leggere le precedenti avventure dell'avvocato Guerrieri e mi sono piaciute molto.
E' qualche giorno che leggo le tue recensioni, e le condivido in maniera impressionante circa i libri che ho già letto ^-^
Invece, ti ho usata come suggerimento di lettura per la "trilogia della città di K." e lì mi discosto un pò dalla tua opinione, a dire il vero.
Posso comunque farti i comlimenti per la chiarezza delle tue analisi?
Mi piace molto il modo in cui riporti le tue impressioni sui testi che leggi.
Non ti è piaciuto la "Triologia della città di K."?
RispondiEliminaGrazie mille per i complimenti, mi fanno sempre un immenso piacere :)
No.
RispondiEliminaTrovo stupenda la resa dell'assurdità della guerra ed il senso di inevitabilità che schiaccia chi vive sotto dittatura; niente dettagliate descrizioni, ma con sapienti pennellate ti sembra di "sentire" che solo così può essere.
Come ad esempio il dolore sempre vivo di Clara, dolore e follia come unica possibilità di evoluzione l'uno nell'altro.
Un'atmosfera che nel primo libro si sente in ogni pagina, e quello infatti è quello che preferisco.
Ma poi, secondo me, si perde, scema...
Oltre, non ho trovato nulla.
La storia parte in un modo tale che mi aspettavo un'evoluzione, invece alla fine, cosa c'era? Solo una banalissima "cosa" (non mi spiego meglio per chi legge qui e non ha ancora letto il libro, ma sai di che parlo), nascosta sotto qualche velo onirico.
Ovviamente, è solo il parere non professionale di una lettrice come tante ^-^