C'è una vecchia libreria, a Shelter Island, dove ad aggirarsi in cerca di compagnia e buone letture non sono solo gli affezionati clienti. Qui, tra stanze in penombra, riccioli di polvere e parquet scricchiolanti, i libri hanno davvero un'anima e, quasi godessero di vita propria, sanno farsi scegliere dal lettore giusto al momento giusto... Che non si tratti di una libreria come le altre Jasmine lo capisce subito: in fuga da Los Angeles e da un ex marito che le ha spezzato il cuore, non si aspetta certo che ad accoglierla, accanto all'eccentrica Zia Ruma, siano gli spiriti della Grande Letteratura. E quando la zia parte, affidando proprio a lei la guida del negozio, saranno Shakespeare ed Edgar Allan Poe a svelarle a poco a poco i segreti del mestiere. E se Beatrix Potter la aiuterà a sedare orde di bambini scatenati e Julia Child le consentirà di accontentare anche le signore più esigenti in cucina, come potrà Jasmine resistere alle suadenti parole di Neruda, deciso, a quanto pare, a spingerla tra le braccia di un affascinante sconosciuto? "La libreria dei nuovi inizi" è una commedia romantica, e insieme un omaggio lieve e incantato al potere della letteratura. Perché in un buon libro c'è tutto: le emozioni, gli incontri e le risposte che possono anche cambiarci la vita.
Sto cercando di trattenermi dallo scrivere un commento troppo negativo su questo romanzo, ma devo ammettere che la cosa mi costa fatica.
Perché non puoi avere un'idea così geniale e poi sprecarla così.
Non puoi creare una libreria così magica, dove i libri vivono di vita propria e dove, se si ha il dono, è possibile incontrare e interagire con gli scrittori del passato, e poi costruirci attorno una storia così banale, scontata e prevedibile da romanzetto rosa.
La protagonista del romanzo, Jasmine, fugge dalla sua vita e dal suo matrimonio fallito per andare in aiuto di sua zia, che deve partire per l'India per "aggiustarsi il cuore" e non sa a chi lasciare in mano la sua libreria.
Jasmine è la classica donna in carriera di città, che ha in qualche modo rifiutato il suo passato indiano, che non si ferma un attimo, che non sa vivere senza il suo cellulare e la sua connessione ad internet e che non riesce inizialmente a cogliere la bellezza e la semplicità della libreria che le viene affidata: troppa polvere, troppi romanzi vecchi, troppi clienti che non sanno quello che vogliono. E' una donna con il cuore spezzato, che non crede più nell'amore e nella possibilità di amare senza soffrire.
A poco a poco però si abituerà a questi nuovi ritmi, alla vita in libreria e agli strani personaggi, reali o fittizi, che la popolano. Delle presenze che la accompagnano sempre, di cui all'inizio avrà paura ma che poi comincerà a conoscere e ad amare.
Ovviamente si innamorerà anche, e scoprirà che è possibile avere di nuovo fiducia in sé stessi e nelle altre persone.
Ripeto, l'idea non sarebbe per niente malvagia. Se non fosse che è tutto così estremamente prevedibile. I problemi al cuore della zia, l'uomo di cui si innamora, il lieto fine scontato. Tutte cose che si riescono a prevedere e indovinare ben prima che si verifichino.
La protagonista, poi, l'ho trovata parecchio antipatica, sia appena arrivata nei panni di donna di città, sia poi nel suo progressivo integrarsi con la vita dell'isoletta e della libreria. C'è un'evoluzione, certo, ma a mio avviso è marcata troppo poco e va avanti proprio grazie al fatto che è ciò che il lettore sa che succederà. Non ci sono clamorosi punti di svolta, né spiegazioni del perché questa svolta si è verificata.
Per carità, è sicuramente un libro leggero senza nessuna pretesa, e per passare qualche ora va assolutamente bene.
E' che quando sprecano le belle idee (pensare di avere una libreria in cui è il libro che sceglie il lettore e in cui si può interagire con gli spiriti degli scritto è semplicemente fantastico) in modo così banale, mi viene il nervoso.
Nota alla traduzione: qualche refuso qua e là, ma niente di particolare da segnalare.
Per acquistare: La libreria dei nuovi inizi (Rizzoli best)
Sto cercando di trattenermi dallo scrivere un commento troppo negativo su questo romanzo, ma devo ammettere che la cosa mi costa fatica.
Perché non puoi avere un'idea così geniale e poi sprecarla così.
Non puoi creare una libreria così magica, dove i libri vivono di vita propria e dove, se si ha il dono, è possibile incontrare e interagire con gli scrittori del passato, e poi costruirci attorno una storia così banale, scontata e prevedibile da romanzetto rosa.
La protagonista del romanzo, Jasmine, fugge dalla sua vita e dal suo matrimonio fallito per andare in aiuto di sua zia, che deve partire per l'India per "aggiustarsi il cuore" e non sa a chi lasciare in mano la sua libreria.
Jasmine è la classica donna in carriera di città, che ha in qualche modo rifiutato il suo passato indiano, che non si ferma un attimo, che non sa vivere senza il suo cellulare e la sua connessione ad internet e che non riesce inizialmente a cogliere la bellezza e la semplicità della libreria che le viene affidata: troppa polvere, troppi romanzi vecchi, troppi clienti che non sanno quello che vogliono. E' una donna con il cuore spezzato, che non crede più nell'amore e nella possibilità di amare senza soffrire.
A poco a poco però si abituerà a questi nuovi ritmi, alla vita in libreria e agli strani personaggi, reali o fittizi, che la popolano. Delle presenze che la accompagnano sempre, di cui all'inizio avrà paura ma che poi comincerà a conoscere e ad amare.
Ovviamente si innamorerà anche, e scoprirà che è possibile avere di nuovo fiducia in sé stessi e nelle altre persone.
Ripeto, l'idea non sarebbe per niente malvagia. Se non fosse che è tutto così estremamente prevedibile. I problemi al cuore della zia, l'uomo di cui si innamora, il lieto fine scontato. Tutte cose che si riescono a prevedere e indovinare ben prima che si verifichino.
La protagonista, poi, l'ho trovata parecchio antipatica, sia appena arrivata nei panni di donna di città, sia poi nel suo progressivo integrarsi con la vita dell'isoletta e della libreria. C'è un'evoluzione, certo, ma a mio avviso è marcata troppo poco e va avanti proprio grazie al fatto che è ciò che il lettore sa che succederà. Non ci sono clamorosi punti di svolta, né spiegazioni del perché questa svolta si è verificata.
Per carità, è sicuramente un libro leggero senza nessuna pretesa, e per passare qualche ora va assolutamente bene.
E' che quando sprecano le belle idee (pensare di avere una libreria in cui è il libro che sceglie il lettore e in cui si può interagire con gli spiriti degli scritto è semplicemente fantastico) in modo così banale, mi viene il nervoso.
Nota alla traduzione: qualche refuso qua e là, ma niente di particolare da segnalare.
Per acquistare: La libreria dei nuovi inizi (Rizzoli best)
C'è un altro libro ambientato in una libreria, dove i libri sono..."vivi": "i libri di Luca", di Mikkel Birkegaard, l'hai letto?
RispondiEliminaIntendi, non è la Divina Commedia, ma dato che a me piacciono i libri che parlano di libri...e poi si svolge si in Danimarca, ma il libraio è italiano.
Sono campanilista, si ^-^
Peccato,era un libro che mi interessava molto...magari lo leggerò comunque, non è detto che le nostre idee combacino alla fin fine, però mi ritengo avvisata!
RispondiEliminaNo, forse non mi sono spiegata, non volevo dire che è brutto, non lo è, solo che forse mi aspettavo di più.
RispondiEliminanon è detto che le nostre idee combacino alla fin fine
Per fortuna; sai che noia se la pensassimo tutti allo stesso modo?
Sarebbe come se in una biblioteca ci fosse un solo unico libro, in milioni di copie
lo sto leggendo adesso e mi piace, mi affascina! e intanto gli ho dedicato un post sul mio blog, appena pochi minuti fa :)
RispondiEliminaciao, Gaia
uhm. ho capito più o meno cosa intendi... ma non ti è piaciuto perché si da troppa importanza alla love story e si accantonano i libri parlanti, o perché tutto è arraffazzonato e alla fine non convincono né l'una né l'altra?
RispondiEliminami è venuta voglia di leggerlo, ma dopo questo tuo commento partirei un po' prevenuta... però se mi capita tra le mani un'occhiata gliela do, l'idea dei libri parlanti eccetera in effetti è proprio carina!