E se un giorno uno di noi scegliesse la libertà assoluta, abbandonando tutto e tutti? Se uno di noi, improvvisamente, rifiutasse le sicurezze e le frustazioni, gli affetti e le incomprensioni, il lavoro e il divertimento forzato? Il protagonista di "Bla bla bla" decide di perdersi nel flusso della metropoli, nel caos ruvido della realtà. Intraprende un viaggio alla scoperta del lato oscuro del mondo dove viviamo, verso il buio dove sprofondano le illusioni. Come un urlo, come un lungo mormorio solitario, come un fiotto di sangue, la sua voce racconta la propria silenziosa e allucinata ribellione.
Eppure avrei dovuto saperlo che questo romanzo di Culicchia non mi sarebbe piaciuto. Perché questo autore mi aveva già dimostrato di appartenere a quella categoria di autori in grado di scrivere un solo capolavoro nella loro vita. E quello di Culicchia è indiscutibilmente "Il Paese delle Meraviglie". Tutti gli altri che ho letto, da "Tutti giù per terra" a "Un'estate al mare" mi hanno lasciato un senso di insoddisfazione e inutilità.
Eppure il titolo di questo (che per fortuna non ho comprato ma trovato per caso in una libreria non mia) mi aveva attirato un sacco. "Bla, bla, bla", gente che parla, parla, parla ma non dice niente. Gente che finge di ascoltare ma non sente nulla. Che l'autore si sia immedesimato troppo nel titolo?
Perché è esattamente questo: un libro insulso che si trascina per pagine (poche e veloci da leggere per fortuna) senza dire niente, senza lasciare niente, in un delirio incomprensibile senza capo nè coda. O forse sono io che non ho capito dove voleva arrivare il protagonista, che fugge dalla moglie in un supermercato e diventa un barbone. Libertà assoluta, come recita la copertina? Scoperta del lato oscuro del mondo? O semplicemente i deliri di un autore che a parte l'exploit del già citato "Il paese delle meraviglie" non è riuscito e non riuscirà più a scrivere un bel libro?
Scusami Culicchia (e mi scusino anche i suoi fan) ma questo libro fa proprio pena.
Eppure avrei dovuto saperlo che questo romanzo di Culicchia non mi sarebbe piaciuto. Perché questo autore mi aveva già dimostrato di appartenere a quella categoria di autori in grado di scrivere un solo capolavoro nella loro vita. E quello di Culicchia è indiscutibilmente "Il Paese delle Meraviglie". Tutti gli altri che ho letto, da "Tutti giù per terra" a "Un'estate al mare" mi hanno lasciato un senso di insoddisfazione e inutilità.
Eppure il titolo di questo (che per fortuna non ho comprato ma trovato per caso in una libreria non mia) mi aveva attirato un sacco. "Bla, bla, bla", gente che parla, parla, parla ma non dice niente. Gente che finge di ascoltare ma non sente nulla. Che l'autore si sia immedesimato troppo nel titolo?
Perché è esattamente questo: un libro insulso che si trascina per pagine (poche e veloci da leggere per fortuna) senza dire niente, senza lasciare niente, in un delirio incomprensibile senza capo nè coda. O forse sono io che non ho capito dove voleva arrivare il protagonista, che fugge dalla moglie in un supermercato e diventa un barbone. Libertà assoluta, come recita la copertina? Scoperta del lato oscuro del mondo? O semplicemente i deliri di un autore che a parte l'exploit del già citato "Il paese delle meraviglie" non è riuscito e non riuscirà più a scrivere un bel libro?
Scusami Culicchia (e mi scusino anche i suoi fan) ma questo libro fa proprio pena.
Hahahaha mi hai fatto ridere! A me invece è piaciuto! ;)
RispondiEliminaEhm... ops... :P Vabbè dai, i miei commenti sono decisamente soggettivi :P
RispondiEliminaIo lessi Tutti giù per terra quando avevo la stessa età del protagonista e Blablabla in un momento in cui desideravo ardentemente perdermi. Ne conservo un buon ricordo , forse perchè furono funzionali a dei particolari momenti. Immagino che possa anche capitare il contrario...mi riferisco alla severità della tua recensione. Però ti ringrazio perchè leggerò sicuramente il libro di Culicchia che consigliavi.
RispondiEliminaAlberto