
Era da un bel po' che volevo leggere questo libro. Sarà perchè amo molto i libri che parlano di cibo e che fanno del cibo il filo conduttore delle vicende narrate.
Qui si parte da un corso di cucina, tenuto da una cuoca che odia le ricette e che ha la straordinaria capacità di trovare l'ingrediente giusto ed essenziale che da troppo tempo manca nella vita dei suoi allievi. Ogni capitolo è dedicato a uno degli allievi del corso, di cui viene svelato il passato o il presente, più o meno triste, più o meno doloroso, ma che li ha portati per i motivi più disparati a partecipare a questo corso. L'idea è molto bella, così come sono belli i rapporti che a poco a poco nascono tra questi personaggi, grazie anche alle golose pietanze che vengono insegnate.
L'ho trovato però a volte un po' troppo ampolloso, con un uso un po' troppo artificioso e pesante di similitudini pseudopoetiche, e a volte anche un po' troppo superficiale: l'autrice aveva materiale per un romanzo molto più lungo e ben sviluppato, avrebbe potuto approfondire e utilizzare meglio le vicende di tutti i personaggi. Invece a volte, troppo spesso, si limita a una narrazione sommaria di certi eventi, che quindi perdono parte del loro significato.
Resta comunque un libro carino e leggero, non troppo impegnativo e molto, molto goloso.(spettacolare la descrizione della preparazione del tiramisù nel capitolo finale)
Nota alla Traduzione: qualche scelta traduttiva un po' cacofonica (ricavò un incavo, ad esempio, l'ho trovata terribile, ma ce ne sono altre) e qualche calco dall'inglese. Da rivedere sicuramente.
Nessun commento:
Posta un commento