È lunedì, nel ristorante di Lillian è giorno di chiusura, e come ogni settimana si tengono le lezioni del corso di cucina. Circondata dagli allievi, Lillian muove delicatamente le mani, sta per aggiungere l'ultimo tocco, l'ingrediente segreto, e poi la torta sarà pronta. Nessuno meglio di Lillian conosce la magia degli ingredienti, nessuno meglio di lei sa che a volte basta una tazza di cioccolata per cambiare un po' la vita. Era solo una bambina quando, grazie a una misteriosa ricetta donatale da Abuelita, la donna della bottega delle spezie, ha salvato sua madre. Sono passati anni da allora, anni in cui ha combattuto, ha sofferto, si è ribellata, a volte ha perso ogni certezza, tranne una: la fiducia nella magica alchimia del cibo. È per questo che il suo ristorante è un luogo speciale, dove si ritrovano ricordi perduti, si stringono promesse d'amore o nasce un'amicizia. Lo sanno bene gli allievi del corso di cucina, tutti alla ricerca dell'ingrediente segreto che ancora manca alla loro vita. Come Claire, giovane madre insicura, o Tom, che ha appena perso la moglie; Chloe, ragazza maldestra e vitale; Isabelle, che non ricorda nulla tranne le ricette. Per tutti loro Lillian ha la soluzione: sa che le tortillas restituiscono il gusto piccante dell'avventura, che una soffice glassa può far dimenticare un tradimento e che un ragù schiude le porte di un nuovo amore.
Era da un bel po' che volevo leggere questo libro. Sarà perchè amo molto i libri che parlano di cibo e che fanno del cibo il filo conduttore delle vicende narrate.
Qui si parte da un corso di cucina, tenuto da una cuoca che odia le ricette e che ha la straordinaria capacità di trovare l'ingrediente giusto ed essenziale che da troppo tempo manca nella vita dei suoi allievi. Ogni capitolo è dedicato a uno degli allievi del corso, di cui viene svelato il passato o il presente, più o meno triste, più o meno doloroso, ma che li ha portati per i motivi più disparati a partecipare a questo corso. L'idea è molto bella, così come sono belli i rapporti che a poco a poco nascono tra questi personaggi, grazie anche alle golose pietanze che vengono insegnate.
L'ho trovato però a volte un po' troppo ampolloso, con un uso un po' troppo artificioso e pesante di similitudini pseudopoetiche, e a volte anche un po' troppo superficiale: l'autrice aveva materiale per un romanzo molto più lungo e ben sviluppato, avrebbe potuto approfondire e utilizzare meglio le vicende di tutti i personaggi. Invece a volte, troppo spesso, si limita a una narrazione sommaria di certi eventi, che quindi perdono parte del loro significato.
Resta comunque un libro carino e leggero, non troppo impegnativo e molto, molto goloso.(spettacolare la descrizione della preparazione del tiramisù nel capitolo finale)
Nota alla Traduzione: qualche scelta traduttiva un po' cacofonica (ricavò un incavo, ad esempio, l'ho trovata terribile, ma ce ne sono altre) e qualche calco dall'inglese. Da rivedere sicuramente.
Era da un bel po' che volevo leggere questo libro. Sarà perchè amo molto i libri che parlano di cibo e che fanno del cibo il filo conduttore delle vicende narrate.
Qui si parte da un corso di cucina, tenuto da una cuoca che odia le ricette e che ha la straordinaria capacità di trovare l'ingrediente giusto ed essenziale che da troppo tempo manca nella vita dei suoi allievi. Ogni capitolo è dedicato a uno degli allievi del corso, di cui viene svelato il passato o il presente, più o meno triste, più o meno doloroso, ma che li ha portati per i motivi più disparati a partecipare a questo corso. L'idea è molto bella, così come sono belli i rapporti che a poco a poco nascono tra questi personaggi, grazie anche alle golose pietanze che vengono insegnate.
L'ho trovato però a volte un po' troppo ampolloso, con un uso un po' troppo artificioso e pesante di similitudini pseudopoetiche, e a volte anche un po' troppo superficiale: l'autrice aveva materiale per un romanzo molto più lungo e ben sviluppato, avrebbe potuto approfondire e utilizzare meglio le vicende di tutti i personaggi. Invece a volte, troppo spesso, si limita a una narrazione sommaria di certi eventi, che quindi perdono parte del loro significato.
Resta comunque un libro carino e leggero, non troppo impegnativo e molto, molto goloso.(spettacolare la descrizione della preparazione del tiramisù nel capitolo finale)
Nota alla Traduzione: qualche scelta traduttiva un po' cacofonica (ricavò un incavo, ad esempio, l'ho trovata terribile, ma ce ne sono altre) e qualche calco dall'inglese. Da rivedere sicuramente.
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