venerdì 2 maggio 2014

Di formati di libri e di cosa vogliono davvero i lettori forti.

Era un po' che non mi mettevo a sproloquiare di qualcosa qui sul blog. E probabilmente voi non ne sentivate nemmeno poi così tanto la mancanza, ma, come ormai avrete capito, quando qualcosa mi frulla in testa l'unico modo che ho per avere un po' di quiete è buttare giù i miei pensieri, provare a scriverne e vedere se così, nero su bianco, hanno effettivamente un senso.

Un paio di giorni fa su Affari Italiani è uscita un'intervista ad Antonio Riccardi, direttore letterario della Mondadori, in cui ha presentato in anteprima i Flipback, ovvero un nuovo rivoluzionario formato di libri tascabili.
Libri grandi 1/6 dell'edizione normale, che si leggono in verticale, che si sfogliano con una sola mano e che stanno in tasca.
I primi titoli, tutti già usciti nei formati tradizionali per la Mondadori, arriveranno in libreria l'8 di maggio, con un prezzo che dovrebbe aggirarsi intorno ai 10€.
Ora, lo so che per parlarne, bene o male che sia, sarebbe meglio aspettare di vederli dal vivo. Provarne magari uno, aspettare di vedere se si diffondono o meno e se sono davvero così rivoluzionari. Però non posso fare a meno di dar voce al mio pensiero di primo impatto. Quello che mi dice che si tratta di una boiata pazzesca. 
I motivi sono diversi: il fatto che si tratti di titoli già pubblicati (me l'immagino uno che si è comprato Inferno di Dan Brown a 25€ che ora se lo ricompra a 12 per provare il nuovo formato... visto che volendo trova anche il tascabile tradizionale a 5€), il fatto che per essere di così piccole dimensioni significa che sono necessariamente scritti con carattere 8 quando va bene (avete mai aperto una Bussola della Guanda? Anche lì, nuovo fantastico formato tascabile, che costa comunque una cifra non proprio da tascabile e, soprattutto, illeggibile se non si ha una vista decisamente buona). Il fatto che non non si parla di quanto siano spessi. E ancora il fatto che debbano essere rilegati molto, molto, molto bene, per non distruggersi come un qualunque block notes che ha lo stesso sistema di apertura e chiusura.

Ma tutte queste obiezioni potranno essere smentite una volta visto uno di questi libricini dal vivo. 
Ciò che però più di tutto mi lascia basita è il fatto che si pensi che basta cambiare il formato per avvicinare potenziali lettori alla lettura. Chiedete a un non lettore perché non legge. In quanti vi risponderanno che è perché il libro si apre a sinistra e non in alto? In quanti vi risponderanno che non leggono perché fanno fatica a tenere un libro in mano? Magari qualcuno c'è davvero eh... però dai, un romanzo tascabile pesa poco di più del telecomando della tv (dipende dalla copertina, se è cartonata o meno). 
Non riesco quindi a capire come, in tempi di crisi, economica certo, ma anche culturale e di lettori, la soluzione possa essere quella di cambiare il formato dei libri.
Prima di preoccuparsi del formato, secondo me, bisognerebbe pensare al contenuto. Alla qualità di quello che si pubblica. Al costo, anche, con cui i libri nuovi vengono messi in commercio. Il formato conta, certo, ma fino a un certo punto.
Nell'intervista Riccardi dice che il nuovo formato si rivolge soprattutto ai lettori forti. Quelli che leggono tanto, tantissimo e ovunque si trovino. E che probabilmente, visto che leggono tanto, tantissimo e ovunque si trovino hanno già un ereader.
Oltre al fatto che un lettore forte, spesso è anche un po' maniaco e ama avere una libreria in ordine. Così, di colpo, oltre alle ovvie differenze di formato tra una casa editrice e l'altra (differenze che, sia chiaro, adoro perché caratterizzano e identificano ogni casa editrice), si ritroverà anche ad avere libri che, senza una mensola apposita, non stanno da nessuna parte.

Mi chiedo se qualcuno abbia mai davvero chiesto ai lettori forti di che cosa hanno bisogno, prima di sfornare novità. Avessero chiesto a me, avrei risposto ciò che ho già detto prima. Libri belli nel formato certo, che lo so anche io che anche l'occhio vuole la sua parte, ma soprattutto libri belli nel contenuto e a prezzi umani.

Sicuramente all'inizio questi libri venderanno (e sicuramente uno lo comprerò anche io, o almeno lo sfoglierò), perché le novità attirano sempre. Quindi le sue casse Mondadori forse un pochino le sistemerà.
Però da una casa editrice così grande, con così tanto "potere" mi aspetto qualcosa di diverso, qualcosa di più, per diffondere la voglia di leggere. Non semplici operazioni commerciali per guadagnare soldi.

Perché se metto le luci di Natale a un water, per quanto più colorato, rimane sempre un water.

(Ovviamente, mi riservo di cambiare idea una volta visti i libri dal vivo... e scriverò un post di  mea culpa). 

17 commenti:

  1. O_O
    Ma... io credevo si trattasse di un nuovo formato per ereader, tipo che scorreva verso il basso come una pagina web... per un cartaceo mi pare una boiata. Ma tanto. Che...?
    Non so cosa commentare, sono basita xD

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    1. Eh... per un e-reader forse avrebbe anche avuto senso (anche se si perderebbe l'effetto libro). PEr un cartaceo onestamente sono proprio scettica...

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  2. Non ho idea di cosa si tratti, ma la tua argomentazione non fa una piega: il formato non conta, anzi, sembra proprio una mera trovata per attrarre i curiosi... purtroppo è ormai più che dimostrato che le case editrici puntano sempre più ai leggitori occasionali che ai veri appassionati di lettura.
    ps. Bella l'immagine del water con le lucine di Natale, rende molto bene il concetto! :)

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    1. Non sono tutte così le case editrici per fortuna... E stranamente sono sempre di più le grandi, quelle all'apparenza con più mezzi, a fare questo cose

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  3. Sembra che questa 'forma di lettura' sia nata in Olanda nel 2009 di cui pare siano state vendute 1 milione di pezzi, poi sperimentata in Inghilterra nel 2011, dove addirittura hanno messo titoli come Cloud Atlas che contano oltre 800 pagine , la particolarità oltre al formato è la carta sottile tipo Meridiani, e la costola che si deve adattare alla nuova piegatura. Francamente ho qualche dubbio su questi libri, che poi appunto come ha accennato Elisa il carattere deve essere molto piccolo e chi già come me ci vede poco non sarà il massimo, però come oggetti di nicchia e la curiosità che li avvolge, potrebbero lanciarli magari evitando le ristampe, e puntare a opere poco conosciute di classici.

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    1. Sì, sapevo che non era nata in Italia ma che è un sistema brevettato all'estero... credo Mondadori si sia presa l'esclusiva per la distribuzione.
      Ripeto, magari poi funziona e scriverò un post stracolmo di scuse... ma i presupposti per essere una boiata secondo me ci sono davvero tutti :P
      Concordo sulla tua idea di utilizzarlo come sistema per rilanciare certi libri, i classici o libri che non hanno avuto la giusta attenzione. Pubblicare così libri che hanno già pubblicato in edizione normale, tascabile, ebook, etc etc non mi sembra davvero tanto furbo

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  4. Anche io ho qualche dubbio su questa trovata della Mondadori. Come hai detto tu, un lettore forte (che legge ovunque) ha già capito da tempo i vantaggi di avere un e-reader (o almeno un tablet) per leggere in mobilità. Inoltre dieci euro, a parer mio, sono oltre la soglia di un tascabile.

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    1. E proprio pochi 10 € per un tascabile non sono (l'articolo dice che andranno dai 9 ai 12, ho fatto una media)... soprattutto se poi non è ben chiaro quanto comodo sia effettivamente. Bah...

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  5. Più che altro non mi sembra eccessivamente comodo, al di là delle dimensioni.
    Mah.

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    1. Un po' curiosa di provarli lo sono eh, proprio per capire se è davvero comodo leggere così. A pelle mi verrebbe da dire di no però...

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  6. Diversi studi dimostrano che si fa meno fatica leggendo in verticale poiché in orizzontale gli occhi sono costretti a spostarsi troppo. In verticale invece il movimento è minimo, e perlopiù verso il basso.

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    1. Buono a sapersi!
      Però il problema rimane, secondo me. E' cambiando formato, pubblicando libri già pubblicati in altre forme, che si risolve il problema dei non lettori?

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    2. ma scusate, le righe le scorriamo sempre in orizzontale...cosa cambia?

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  7. Sono curiosa di vedere i titoli che hanno scelto, se c'è qualcosa che mi interessa e mi manca magari lo provo , tipo reperto particolare su cosa gli editori tiran fuori... se i libri italiani fossero tutti ben tradotti e ben rilegati ( col filo) , fatti con buoni materiali sarebbe una trovata divertente , così come stiamo messi è non voler guardare e riparare le evidenti carenze , tirar fuori la solita trovata che si ridurrà a fuoco di paglia ...o magari no, vedremo...
    Dalia :-)

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    1. Io anche sono curiosa di provarli eh! Però, come dici tu, tirare fuori un'idea del genere ora è cercare di nascondere gli altri problemi anziché provare a risolverli... e questo mi fa proprio arrabbiare!

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  8. Io spesso leggo tenendo il libro solo con una mano, come credo facciano in molti. Il risultato è un crampo al mignolo per lo sforzo tensivo di tenere aperte le pagine. Se quel formato risolverà i miei crampi, bene, altrimenti non vedo altri motivi per usarlo.

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    1. Dovrebbe essere un po' più leggero, sì! E poi lo tieni di lato e non sotto... Non so se sarà effettivamente più comodo, di sicuro non risolve i problemi dell'editoria di oggi!

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