mercoledì 23 aprile 2014

Due titoli, un solo libro: ma perché? #76

La puntata di oggi della rubrica dei titoli è dedicata a un classico. E probabilmente molti di voi già conoscono la storia che c'è dietro al titolo italiano. Io non me la ricordavo, ma poi dopo la segnalazione e le ricerche mi sono resa conto di averla già sentita in passato, all'Università probabilmente, quando ci parlavano degli errori di traduzione e di come questi possano influenzare in modo irreparabile il destino del libro che li subisce. Già, perché ai tempi in cui è uscito il romanzo erano ancora i traduttori a decidere i titoli, e ci si basava solitamente su una traduzione letterale.

Ma bando agli sproloqui! Oggi vi parlo di DELITTO E CASTIGO di Fëdor Dostoevskij:


E' uno dei pochi romanzi russi che ho letto e, onestamente, non mi è piaciuto molto. Credo che per leggere i russi ci vada una mente particolare, che io non possiedo (così come per leggere qualunque altra letteratura classica).

Ma parliamo del titolo! Il titolo originale è Преступление и наказание, che in italiano significa "Il delitto e la pena". Il rimando al trattato Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria è abbastanza evidente (trattato che era stato tradotto in Russo nel 1803). La prima versione italiana del romanzo di Dostoevskij è datata 1889 ed è stata tradotta però partendo dalla versione francese del 1884 e non da quella originale russa. Il traduttore francese aveva reso il titolo originale con Le crime et le châtiment. Il problema è che, mentre probabilmente "châtiment" in francese può voler dire sia pena sia castigo, in italiano può essere però tradotto solo con "castigo", parola che, a differenza di "pena" non ha però la valenza giuridica che c'era nell'originale e che era voluta da Dostoevskij, per indicare il percorso compiuto dal protagonista all'interno del romanzo.
Insomma, il titolo italiano, così conosciuto e famoso, nasce in realtà da un errore traduttivo, che però si è consolidato nel tempo e che quindi non poteva più essere corretto.
Però dai, stiamo parlando della fine dell'800, i mezzi per tradurre erano molto diversi e c'erano anche meno possibilità di contatto e confronto. E poi "Il delitto e la pena" suona davvero male...
(sì, lo so, è perché siamo abituati a sentirlo diverso... ma lasciatemi difendere quel povero traduttore ignoto!) 

12 commenti:

  1. Pensa che io l'ho studiato al corso di letteratura russa del secondo anno e questa cosa del rimando a Beccaria non la sapevo mica!
    Hаказание, però, da quello che so, può tradursi sia con pena sia con castigo/ punizione così come il verbo corrispondente наказать che può voler dire punire ma anche castigare/ far scontare (una pena)/ far(la) pagare...
    Comunque interessante il tuo post di oggi: per contollare mi hai fatto tirare fuori il dizionario di russo dopo tanto tempo! ;-)

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    1. Io non riesco più a ricordarmi in quale corso me ne avessero parlato! Ma credo fosse davvero in uno di traduzione "generale", nell'analizzare gli errori traduttivi.
      Per le traduzioni può essere! Magari negli anni i significati della parola si sono ampliati... oppure ho scritto un post di cavolate :P

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  2. Interessante l'oggetto della puntata di oggi!
    Non conosco il russo ed è affascinante leggere voi che ne parlate come se vi raccontaste che cosa avete mangiato ieri sera!!! Quanto mi piacerebbe conoscere meglio le lingue...nella vita ho proprio sbagliato tutto!
    Ma veniamo al libro. Io il traduttore lo scuserei...se pensiamo ai titoli osceni che sono capaci di tirare fuori ai giorni d'oggi e lo fanno pure consapevolmente pensando di aver fatto la genialata! Pena/castigo sicuramente hanno due significati diversi e se il richiamo del libro è Beccaria pena è più corretto ma non mi sento di giudicare più di tanto negativamente la questione!! ;)
    Complimenti davvero per questa rubrica, la adoro sempre più!

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    1. Ahaha ma il russo non lo nemmeno io eh :P Però avendo frequentato una laurea specialistica in traduzione, queste cose mi fanno letteralmente impazzire (o forse l'ho frequentata perché mi facevano già impazzire prima :P).

      Diciamo che vista l'epoca, visti i mezzi diversi da quelli di oggi, un errore di traduzione nel 1890 mi sembra mooolto più giustificabile dei titoli scemi di oggi :P

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  3. Ormai siamo troppo abituati a sentirlo chiamare 'Delitto e castigo' perché 'Delitto e pena' possa suonare decentemente... via, traduttore perdonato ù_ù
    Comunque io l'ho piantato a metà xD
    Non sono proprio fatta per Dostoevskij, sono riuscita a finire Le notti bianche solo perché era cortissimo...

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    1. Eh ma infatti, ormai è un errore talmente tanto consolidato che non sembra nemmeno più tale.

      Io l'ho finito, perché in tanti mi dicevano che era uno di quei libri che avrei dovuto assolutamente leggere... ma è stato un parto :P

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  4. Bellaaaaa ... questa puntata di "Due titoli...." !
    Non ne sapevo nulla nemmeno io del riferimento a Beccaria! :-)
    Queste son proprio le curiosità che piacciono a me! Spero ne tirerai fuori altre :-) !
    Di D. ho letto solo "I fratelli Karamazov" che mi è piaciuto tantissimo!
    Stavo pensando di legger "Delitto e Castigo" nella nuova traduzione dell'Einaudi della Guercetti dicono sia molto fluida e che faccia ben abbordare al romanzo... vedremo... rimando tutto a questa estate :-)
    Dalia

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    1. Anche io mi diverto a scoprirle :)

      Curiosa di sapere com'è la nuova traduzione e se riuscirai davvero a leggerlo... tienimi aggiornata!

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  5. E' esistita un'epoca in cui i titoli originali venivano tradotti e decisi (magari anche con scelte filologiche sensate) dai traduttori?
    Ah, che bei tempi! :D Che sono finiti -_- e non solo qua in Italia, anche se qui si dà il peggio.
    Eli con questo post hai fatto un altro salto in avanti, la rubrica invece che indebolirsi è sempre più interessante :) Poi io adoro le questioni di traduzione, tornassi indietro farei scelte universitarie diverse.

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    1. E' esistita sì! bei tempi quelli :P

      GRazie mille, davvero! Non è sempre facile trovare titoli interessanti... ma quando si trovano è davvero una soddisfazione :)

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  6. Io adoro i romanzi russi e ho amato delitto e castigo ahahha :D
    quindi questo è stato per me davvero un post interessante! Non sapevo di questa "chicca" ed è stato un piacere leggerla!

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    1. Ahahah ma penso proprio sia solo davvero una questione di affinità mentale! C'è chi legge il Chisciotte e lo abbandona dopo un centinaio di pagine mentre io l'ho divorato :)

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