«Ho capito cosa vuoi dire. È una specie di trappola. Uno non dice le cose alle persone a cui vuole bene. Invece io penso che più vuoi bene a qualcuno, più dovresti dirgli tutto, anche le cose brutte. Credo che dirsi le cose sia il più grande gesto d'amore»
I Cazalet sono finalmente tornati. Dopo Gli anni della leggerezza, infatti, è approdato ieri in libreria, sempre con Fazi editore e con la traduzione di Manuela Francescon, Il tempo dell’attesa, secondo volume della saga della scrittrice inglese Elizabeth Jane Howard.
Una saga che, grazie al cielo, si compone di ben cinque libri. Dico grazie al cielo, perché, dopo aver terminato questo nuovo capitolo ho subito sentito la mancanza della grande famiglia Cazalet. Come se avessi salutato qualcuno della mia, di famiglia, sapendo che per mesi sicuramente non l’avrei potuto rivedere.
Il tempo dell’attesa riparte un anno dopo Gli anni della leggerezza. Il volume precedente si era concluso con il discorso di Chamberlain del 1938, che garantiva che l’Inghilterra non sarebbe entrata in guerra. Un anno dopo, la Germania ha invaso la Polonia e gli uomini della famiglia Cazalet sono pronti ad arruolarsi e partire, se fosse necessario.
A partire in realtà saranno sono solo in due: Edward, che coglie l’occasione al volo per allontanarsi dalla moglie Viola e poter finalmente essere più libero di vedere le sue mille amanti, e Rupert, costretto a lasciare la moglie Zoë e gli altri due figli, Clary e Neville, che patiscono tantissimo questa grande assenza. A casa resta solo Hugh, per occuparsi dell’azienda di famiglia, ma soprattutto della moglie e della figlia Polly, che da questa guerra è proprio terrorizzata. Tutti in qualche modo, comunque, cercano di darsi da fare, di aiutare come possono in questa precaria situazione: cucendo divise, accogliendo malati e bisognosi, o anche semplicemente aiutando tutti gli altri ad andare avanti.
Sono tanti i personaggi della famiglia Cazalet. Tanti sono gli intrecci, che ruotano attorno a Home Place. C’è chi è solo di passaggio, e chi invece è destinato a fermarsi più a lungo. La guerra c’è e si vede e si sente, eppure la vita deve comunque continuare e a Home Place effettivamente sembra non fermarsi mai, tra malattie, nuovi amori, sogni da inseguire, speranze e segreti.
È difficile fare un vero e proprio riassunto di questo libro, come lo è, secondo me, un po’ di tutte le grandi saghe famigliari. Il lettore segue i personaggi nel corso degli anni, attraverso i racconti delle donne della famiglia, Loiuse Clary e Polly principalmente, ma anche tutte le altre, e partecipa alla loro vita, proprio come se ne facesse parte lui stesso. E quindi sì, proprio come mi era successo con Gli anni della leggerezza, anche in questo caso è come se fossi stata a Home Place, insieme a tutta la famiglia Cazalet, a seguire alla radio le notizie sulla guerra, a temere quando suonava la sirena per annunciare i bombardamenti, a mangiare cibo razionato e a oscurare vetri, a pormi domande, sulla guerra e sulla vita, ma anche a cercare comunque, per quanto possibile, di andare avanti con la quotidianità.
Il tempo dell'attesa mi è forse piaciuto ancor di più di Gli anni della leggerezza, libro che avevo già amato tantissimo. Non è semplice riuscire a tenere in piedi una storia con tutti questi personaggi, a farli incastrare perfettamente senza creare confusione, a coinvolgere così tanto il lettore da non riuscire a metter più giù il libro. Ed Elizabeth Jane Howard ci riesce invece in maniera incredibile, caratterizzando bene e andando bene a fondo di ogni singolo personaggio che introduce sulla pagina.
Certo, per amare questi volumi dovete sicuramente essere degli appassionati di saghe famigliari, o comunque avere la pazienza di aspettare che si crei la giusta famigliarità con i personaggi (occorre leggere un po' di pagine, ma l'albero genealogico a inizio libro aiuta tantissimo), per non rischiare di perdervi tra queste mille storie intrecciate. Io le saghe famigliari le adoro e Il tempo dell'attesa ha confermato quello che già avevo iniziato a sospettare con Gli anni della leggerezza: ovvero che quella della famiglia Cazalet è una delle più belle saghe famigliari che io abbia mai letto in vita mia.
E ora non mi resta che aspettare con ansia il terzo volume...
Titolo: La saga dei Cazalet - Il tempo dell'attesa
Autore: Elizabeth Jane Howard
Traduttore: Manuela Francescon.
Pagine: 640
Editore: Fazi editore
Anno: 2016
Acquista su Amazon:
formato brossura:Il tempo dell'attesa. La saga dei Cazalet: 2
formato ebook: Il tempo dell'attesa: La saga dei Cazalet 2
L'ho già detto che è una lettura fantastica? Sì, l'ho già detto... ma non mi stancherò mai di ripeterlo! :)
RispondiEliminaIo ti farò compagnia nel ripeterlo! :) Non vedo l'ora arrivi il terzo *____*
EliminaLa veste grafica di questa saga mi ispira molto.
RispondiEliminaSì, visivamente sono molto molto belle! All'altezza del contenuto :)
EliminaIl primo volume mi era stato regalato per il compleanno e mi era piaciuto (anche se le attenzioni di Edward per la figlia mi avevano sconvolta O_O)
RispondiEliminaNon sapevo fosse già uscito il secondo volume... devo recuperarlo!!
Ho appena appena uscito eh... non sei tanto in ritardo :)
EliminaFammi poi sapere se ti piacerà anche questo!