mercoledì 28 gennaio 2015

Due titoli, un solo libro: ma perché? #105


Per la puntata di questa settimana ringrazio tantissimo Chiara per avermi scritto e avermi segnalato un ennesimo, e ancora una volta sconvolgente, cambio di titolo, accompagnato questa volta anche da uno sconcertante cambiamento di copertina.

"Ciao! Volevo segnalarti un libro che ho appena letto in originale: "Tell the wolves I'm home" di Carol Rifka Brunt.Oltre a essere un romanzo che personalmente ho apprezzato molto, si tratta di un meraviglioso esemplare di "due titoli, un solo libro". Infatti in italiano è stato tradotto con "Promettimi che ci sarai", con copertina altamente fuorviante, dal momento che protagonisti della storia sono una ragazzina di 14 anni e due persone speciali nella sua vita: lo zio e il suo compagno, omosessuali e malati di AIDS. I tema dei lupi è ricorrente, e il titolo del libro ha anche un significato preciso... che non ti anticipo nel caso decidessi di leggere il libro".
Dalle parole di Chiara, il romanzo sembra molto forte, almeno nell'argomento. E cosa fa la Piemme (sì, di nuovo lei)? Anziché tradurre letteralmente l'originale con un fattibilissimo e sensatissimo "Dì ai lupi che sono a casa", opta per un titolo, Promettimi che ci sarai, che non c'entra nulla e che, soprattutto, non attira per nulla. Non contenta, lo piazza su una copertina decisamente fuorviante, oltre che già vista, che richiama l'originale solo perché le foglie dell'albero formano un lupo.
Se avessi visto questo libro su uno scaffale di una libreria, con questo titolo e questa copertina, lo avrei classificato immediatamente come un romanzo rosa, magari per ragazzi. Mai avrei potuto pensare che trattasse temi tanto importanti (che poi magari li tratta comunque male, anche se stando a quanto mi ha detto Chiara direi di no, ma in ogni caso non sembra un libro leggero e spensierato, ecco).


Titolo originale: Tell the wolves I'm home
Titolo italiano tradotto in modo assai bislacco: Promettimi che ci sarai 
Autore: Carol Rifka Brunt
Traduttore italiano: L. Piussi, L. Prandino
Editore italiano: Piemme

8 commenti:

  1. LO ammetto? Ebbene sì, lo avevo schivato perchè, proprio come hai detto tu, mi sembrava una storia d'amore come tante altre. Adesso l'ho rivalutato.

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    1. Ma temo che per molti sia stato così, sai? Probabilmente la Piemme aveva un target ben preciso e ha confezionato il libro apposta per quel target.

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  2. Bello il titolo originale, ma stupenda la copertina O_O
    Non che quella Piemme sia pessima, però non è nulla di che e di certo non richiama quanto l'originale. Terrò pure presente il titolo, la trama promette bene.
    Peccato che non l'abbiano valorizzata, davvero.

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    1. Pessima forse no, ma anche queste copertine più o meno stilizzate, con un colore in rilievo stanno diventando un po' di moda (tutti quelli di Jojo Moyes ad esempio, sono così). Buh, è completamente fuorviante secondo me :/

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  3. Il libro è davvero delicato. Ne conservo un ricordo bello e pure un po' straziante.
    All'inizio non lo digerivo, ma la fine tocca. Tanto. Anche se c'è una sottotrama rompipalle e del tutto superflua che distrae. Il titolo originale è bellissimo, ma mi piace la nostra copertina. E la traduzione a dir poco libera, banale e tutto, non la trovo così fuori luogo. Ha comunque un senso, se inserita nel contesto della storia :)

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    1. Effettivamente non avendolo letto non so dire se il titolo italiano sia proprio così fuori luogo... però se uno non legge la quarta e si affida solo a titolo e copertina secondo me rimane un po' fregato. Poi boh, io odio quando cambiano senza alcun motivo! :P

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  4. Io gli ho dato 2 stelline su Anoobi...la cosa che mi è piaciuta di più e' la copertina! 😂😂😂😂

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