Per qualche strano motivo, nella mia testa sto scrivendo questa recensione in spagnolo. Quello argentino, per essere precisi, con la sua cadenza cantilenata e le sue sfumature lessicali che ben lo differenziano dal castellano. Parole come pasión, corazón, dolor, amor mi stanno rimbalzando nella mente da quando ho iniziato a leggere questo libro. Ed è strano, perché Di lama e d'ocarina parla sì di tango e di tangueros, di milongas e di amor, ma è scritto da uno scrittore, Francesco Scarrone, italianissimo.
Eppure, questa raccolta di racconti d'amore, di morte, di passione, di dolore e di musica, riesce a prendere il lettore, ovunque lui sia, e portarlo laggiù, nella Pampa. Prima, per conoscere Diego Alvaro de Marenquio Manasnero y Gregorio, che suona l'ocarina ma sogna di diventare tanguero. Un sogno che potrà realizzare solo quando riuscirà ad avere un'ombra sul volto (difficile, per un ottimista di natura), un cerotto sul cuore (ancor più difficile quando l'unica donna nei paraggi non è esattamente una bellezza) e una pallina in tasca. Il lettore parte con Diego Alvaro verso il cielo della Pampa, che si tinge di un rosso tramonto, come fa il cielo della Pampa quando qualcuno si allontana verso di lui, e lo accompagna a Buenos Aires, per diventare un vero tanguero.
Abbandonado Diego Alvaro, il lettore si ritrova poi un altre piccole storie d'amore, di lame affilate e spine nel cuore, di amori passati e ormai disillusi, di passioni future e di baci al cioccolato, di onori da difendere e di musica, tanta, tanta musica.
Francesco Scarrone ha scritto un piccolo gioiello, in cui mescola alla perfezione ironia (il racconto di Diego Alvaro è spettacolare) e poesia, e che, per quanto mi riguarda, ha come unico difetto quello di essere un po' troppo corto. Si arriva alla fine del libro e si avrebbe voglia di leggere ancora e ancora. La lettura dura il tempo di una serata in una milonga, di un tango appassionato, di una spina che affonda piano piano nel cuore e di un bacio saporito, che vorresti non finisse, ma che invece, a un certo punto, ti abbandona.
Già dalla prefazione dell'autore si capisce la sua grande passione per il tango e per le sue struggenti e appassionati canzoni, ed è stato davvero bravo a riuscire a trasmettere questa sua passione al lettore che, se non leggesse il nome sulla copertina, nemmeno si renderebbe conto di non stare leggendo un libro scritto da un argentino. Consigliatissimo!
-Ti amo - , dice Antón
- Anche io -, risponde una donna; poi chiude gli occhi, gli appoggia la testa sulla spalla e di lì non si muove; ballando, ballando, ballando.
Titolo: Di lama e d'ocarina
Autore: Francesco Scarrone
Pagine:122
Editore: Gorilla Sapiens edizioni
Anno: 2013
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formato brossura: Di lama e d'ocarina. Storie di tango
Uhm... titolo interessante e in genere ciò che scovo sul tuo blog poi mi piace. Me lo segno ;)
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