A me, i libri questo mandano fuori di testa. Davvero. Mi arrabbio fin dal primo momento in cui li apro e vedo che sono scritti con carattere quattordici e più margine che testo. Sono libri che si leggono in un'ora al massimo e che starebbero tanto bene in una raccolta di racconti. Come testi singoli, no, mi spiace.
Mi chiedo sempre cosa ci sia dietro a queste operazioni commerciali. "Pubblichiamo qualcosa di questo autore, che sicuramente vende ,in attesa che esca il prossimo romanzo". E' questo il ragionamento che viene fatto in casa editrice? Comprensibilissimo eh, tant'è che, sebbene non l'abbia comprato direttamente, anche io mi sono ritrovata a leggerlo, questo libro. Però ecco, poi arrivo alla fine e mi viene il nervoso.
A farmi innervosire ancora di più in questo Il mondo non mi deve nulla, è il fatto che avrebbe tanto, tantissimo potenziale per essere una storia indimenticabile, se non fosse stata così frettolosa.
Un ladro, Adelmo, ex operaio da poco rimasto senza lavoro, scorge una finestra aperta in una lussuosa villa della Rimini bene. Ci entra, convinto che non ci sia nessuno, e trova, quasi ad attenderlo, una bellissima donna, Lise. Ex croupier che ha perso quasi tutti i suoi soldi dopo un investimento sbagliato in banca e che non aspetta altro che qualcuno metta fine alle sue sofferenze.
Tra Adelmo e Lise si crea uno strano legame, fatto di attrazione e repulsione, di schiettezza e sincerità, come né l'uno né l'altra provavano da anni.
Non posso dire che la storia non mi sia piaciuta, anzi! Mi ha divertita e catturata, con la sua comicità (soprattutto grazie ad Adelmo e sua moglie, che ha il vizio di chiamarlo proprio quando svaligia le case) e la sua profondità (la crisi, la disperazione, l'amore che non c'è più). Solo che è tutto troppo rapido, frettoloso, al punto che si arriva alla fine quasi delusi, per il modo in cui la trama è stata sviluppata. Mi sarebbe piaciuto saperne di più del passato di Lise e di quello di Adelmo, e dello strano legame che si è creato tra i due.
Come dicevo prima, forse il mio giudizio sarebbe stato diverso, se questo racconto fosse comparso all'interno di una raccolta e non come opera a sé. Avrei compreso di più la sua velocità, il suo non detto, le cose lasciate in sospeso.
Forse è ora che di Carlotto legga anche un romanzo vero, di quelli lunghi. Ho conosciuto questo autore per il suo racconto pubblicato nella raccolta Cocaina, scritta insieme a De Cataldo e Carofiglio, ed ero rimasta delusa. Il mondo non mi deve nulla mi ha delusa molto meno, per fortuna. Ma qualcosa ancora non ha funzionato.
Come dicevo prima, forse il mio giudizio sarebbe stato diverso, se questo racconto fosse comparso all'interno di una raccolta e non come opera a sé. Avrei compreso di più la sua velocità, il suo non detto, le cose lasciate in sospeso.
Forse è ora che di Carlotto legga anche un romanzo vero, di quelli lunghi. Ho conosciuto questo autore per il suo racconto pubblicato nella raccolta Cocaina, scritta insieme a De Cataldo e Carofiglio, ed ero rimasta delusa. Il mondo non mi deve nulla mi ha delusa molto meno, per fortuna. Ma qualcosa ancora non ha funzionato.
Autore: Massimo Carlotto
Pagine: 108
Anno di pubblicazione: 2014
Editore: e/o
ISBN: 9788866324553
Prezzo di copertina: 9.50 €
Acquista su amazon:
formato brossura: Il mondo non mi deve nulla
formato ebook:Il mondo non mi deve nulla
Questo racconto (o traccia mai sviluppata per un romanzo?) ha deluso anche me, che leggerei anche l'esegesi degli elenchi telefonici, se mai Carlotto decidesse di scriverne una, perché sono convinta che da quello che per noi è un arido e monotono elenco di nomi e numeri tirerebbe fuori trame inaspettate...
RispondiEliminaMa per me Carlotto resta quello della saga dell'Alligatore (l'incipit de "Il maestro di nodi" mi fa sempre rabbrividire, anche se lo leggessi cento volte), con i suoi personaggi dal passato equivoco, o di Arrivederci amore, ciao - con un protagonista odioso, ma così odioso, viscido, ingannatore, che non riesci a staccartene...
Poi, per carità, ogni scrittore ha diritto di divertirsi come vuole, ma almeno evitare di pubblicare ogni pensierino che fa...
E' davvero ora che legga qualche romanzo di Carlotto, perché leggendo solo questo e il racconto presente nella raccolta Cocaina, non sono del tutto convinta che questo autore mi piaccia. "Arrivederci, amore ciao" è in assoluto quello che mi ispira di più (canto, ogni volta che leggo il titolo :P)
EliminaConcordo con te comunque, sul non dover pubblicare ogni pensiero che ogni autore fa (e vale per molti autori, vedi l'ultimo libro dei fratelli Carofiglio...)
Se Arrivederci Amore Ciao ti fa cantare, cerca anche Niente, più niente al mondo; ma solo se sei in un periodo roseo e senza pensieri, perchè è una terribile storia di disadattamento (si dice?) e di incomprensioni/incomunicabilità familiari come poche, condensata in poco più di cinquanta pagine... ma Carlotto non è particolarmente incline a sorridere e far sorridere, è anche vero che ha una storia complicata alle spalle (e magari che io adoro le vite tormentate e quello che producono...)
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