E poi, non si sa bene come, ti ritrovi a leggere un libro che ha come protagonista una mucca. Un gruppo di mucche, in realtà, a cui fanno compagnia anche un gatto spagnolo e un toro smemorato. Ed è strano perché, sebbene direttamente solo da poco, io ci lavoro persino nel campo dei bovini e degli animali da reddito. Eppure, mai mi era venuto in mente che potessi leggere un romanzo che ha come protagoniste delle mucche e che con loro mi portasse a immedesimarmi.
Ci voleva David Safier, autore di cui avevo già letto L'orribile attesa del giudizio universale, per farmelo fare e, devo ammettere, è stato molto più divertente di quanto mai avrei potuto immaginare.
La fattoria in cui vive Lolle con le sue amiche Gilda e Ravanella sta per essere venduta e, se non vogliono finire in un panino di McDonald, devono fuggire da lì prima che sia troppo tardi. E quale posto migliore per una mucca dell'India, paese in cui sono sacre e venerate? A convincerle di ciò è Santiago, gatto spagnolo dal passato oscuro (e terribilmente simile al Gatto con gli stivali di Shrek) che piomba nel vita di Lolle per caso, mentre sta fuggendo dal temibile Old Dog che se lo vuole mangiare. Lolle lo aiuta a salvarsi ma, così facendo, attira su di sé la terribile minaccia del perfido cane che l'accompagnerà per tutto il viaggio. Perché sì, Lolle riesce a convincere un paio di sue amiche a seguirla: Ravanella e Gilda proprio solo per il legame che le unisce, e Susi, invece, per fuggire dalla delusione d'amore con Champion, in realtà fidanzato di Lolle, che l'ha lasciata dopo che quest'ultima li ha colti sul fatto. Inizia così un lungo viaggio che porterà le mucche in giro per il mondo, alla ricerca della felicità.
Il romanzo è sicuramente molto divertente, soprattutto grazie alle sue protagoniste, la mucca Ravanella fra tutte, ma offre anche diversi spunti di riflessione. Oltre a quello, abbastanza prevedibile, sul mangiare la carne e su come vivono gli animali destinati all'alimentazione, ci sono tanti aspetti umani riportati in chiave bovina: il tema dell'accettazione del diverso e di come questa presunta diversità faccia sentire chi la vive, il tema dell'amore e del tradimento e, soprattutto, tanta, tanta amicizia.
Certo, il punto di vista è in realtà totalmente umano (e non potrebbe essere altrimenti), ma l'autore riesce a immaginare in modo molto divertente e quasi credibile come potrebbe essere il mondo visto dagli occhi di una mucca.
Unica pecca è forse l'eccessiva somiglianza del gatto Santiago con il Gatto con gli Stivali di Shrek: spagnolo, un po' malizioso e un po' sboccato. Ma se avete adorato il felino spadaccino della Dreamworks adorerete anche questo.
Unica pecca è forse l'eccessiva somiglianza del gatto Santiago con il Gatto con gli Stivali di Shrek: spagnolo, un po' malizioso e un po' sboccato. Ma se avete adorato il felino spadaccino della Dreamworks adorerete anche questo.
Sicuramente non smetterò di mangiare carne dopo aver letto questo libro (mi spiace, ma non ci riuscirei mai), però è stata davvero una lettura piacevole, che mi ha fatta ridere, sorridere, riflettere e un po' anche commuovere, e che quindi mi sento caldamente di consigliare se si è in cerca di un libro leggero ma non banale.
Titolo: L'insostenibile leggerezza della mucca innamorataAutore: David Safier
Traduttore: L. Bortot, S. Camatta
Pagine: 275
Anno di pubblicazione: 2013
Editore: Sperling Kupfer
ISBN: 978-8820054199
Prezzo di copertina: 18,90 €
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formato brossura: L'insostenibile leggerezza della mucca innamorata
Ricorda anche un po' "la fattoria degli animali" di Orwell?
RispondiEliminaNo no, assolutamente! Questo non è così profondo!
EliminaQuesto non l'ho letto ma mi fa pensare a Glennkill, come genere, di Leonie Swann in cui le protagoniste sono delle pecore che indagano sulla morte del loro pastore. Mi era piaciuto parecchio.
RispondiEliminaMe lo segno!!
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