L'ordine in cui compaiono i racconti all'interno di una raccolta, secondo me, è fondamentale. Che sia cronologico o che sia casuale, che sia scelto dall'autore stesso o dall'editore, per me l'ordine influenza molto la lettura, la percezione da parte del lettore di quello che sta leggendo. Può aiutarlo a capire meglio, a entusiasmarlo, e, perché no, a volte anche a fregarlo un po', generando alte aspettative.
E' un po' quello che ho provato leggendo questi racconti di Christian Raimo, un autore che ho conosciuto di persona ma mai tramite la sua penna e che, quindi, mi incuriosiva parecchio. E il racconto posto in apertura, Ricorrenze, è uno racconto molto bello, molto intenso, che mi ha fatto subito pensare "cavolo, se sono tutti così, sono di fronte a un grande, grandissimo libro". Poi ho letto il secondo e l'entusiasmo è un pochino scemato, non tanto eh, ma comunque non hai livello del primo. Dal terzo in poi, ho iniziato davvero a perdermi. A non capire cosa l'autore volesse dire, cosa volesse raccontare. E lo stesso mi è successo con il quarto, il quinto, il sesto e il settimo. E poi l'ottavo è arrivato e, come il primo, mi è piaciuto tantissimo.
Insomma, la lettura di Latte è stata un po' demoralizzante. Nel senso che non ho capito se il problema è mio, se sono io a non avere le capacità di capire e apprezzare questo stile e questo modo di raccontare, o se il problema fosse dell'autore e dei suoi racconti. E odio questa sensazione, odio leggere e non capire, leggere e sentirmi imbecille perché sicuramente c'è qualcosa che non colgo e che non mi permette di apprezzare ciò che sto leggendo, di coglierne le sfumature. Però poi penso anche che forse è voluto, che lo scopo era proprio quello di farsi capire solo ed esclusivamente da chi ne è in grado.. E gli scrittori che si divertono a far sentire cretini i lettori non è che mi stiano poi così simpatici.
Per carità, Raimo sa scrivere e lo sa fare molto bene. Sa giocare con la lingua e con le parole. E non perde occasione, in ognuno dei racconti, per ribadire queste sue capacità e questa sua bravura. E forse è proprio questo che mi ha dato più fastidio, che mi ha reso la lettura così tanto ostica e difficoltosa.
Certo è che non posso dire di essere totalmente delusa, perché la raccolta si apre e si chiude in modo egregio, con due racconti che difficilmente si possono dimenticare. E quindi complimenti a chi li ha messi proprio lì, in quella posizione.
Titolo: Latte
Autore: Christian Raimo
Pagine: 183
Editore: minimum fax
ISBN: 978-8875213305
Prezzo di copertina: 9 €
Acquista su amazon:
formato ebook:Latte (Nichel)
Insomma, la lettura di Latte è stata un po' demoralizzante. Nel senso che non ho capito se il problema è mio, se sono io a non avere le capacità di capire e apprezzare questo stile e questo modo di raccontare, o se il problema fosse dell'autore e dei suoi racconti. E odio questa sensazione, odio leggere e non capire, leggere e sentirmi imbecille perché sicuramente c'è qualcosa che non colgo e che non mi permette di apprezzare ciò che sto leggendo, di coglierne le sfumature. Però poi penso anche che forse è voluto, che lo scopo era proprio quello di farsi capire solo ed esclusivamente da chi ne è in grado.. E gli scrittori che si divertono a far sentire cretini i lettori non è che mi stiano poi così simpatici.
Per carità, Raimo sa scrivere e lo sa fare molto bene. Sa giocare con la lingua e con le parole. E non perde occasione, in ognuno dei racconti, per ribadire queste sue capacità e questa sua bravura. E forse è proprio questo che mi ha dato più fastidio, che mi ha reso la lettura così tanto ostica e difficoltosa.
Certo è che non posso dire di essere totalmente delusa, perché la raccolta si apre e si chiude in modo egregio, con due racconti che difficilmente si possono dimenticare. E quindi complimenti a chi li ha messi proprio lì, in quella posizione.
Titolo: Latte
Autore: Christian Raimo
Pagine: 183
Editore: minimum fax
ISBN: 978-8875213305
Prezzo di copertina: 9 €
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