domenica 19 gennaio 2014

Riflessioni casuali e, forse, senza senso sul perché arrivo sempre tardi a certi libri.

C'è poco da fare, noi lettori siamo persone strane. Cioè, tutte le persone sono un po' strane, e la maggior parte delle volte è proprio questa stranezza a renderle uniche e belle. Però secondo me, noi lettori a volte raggiungiamo dei livelli tali di stranezza che sorge spontaneo farsi delle domande.
Questa mia considerazione nasce dal fatto che sto leggendo, alla veneranda età di 28 anni e mezzo, il mio primo Murakami. Ancora non so dire se mi stia piacendo o meno (per ora ho letto solo una cinquantina di pagine), ma comunque, finalmente, anche io, lo sto leggendo. Era una mancanza che mi disturbava un po', devo essere sincera, perché tutti ne parlano benissimo, tutti, persino i lettori meno accaniti, hanno letto almeno un libro di Murakami nella vita, e sarebbe forse uno dei premi Nobel più popolari della storia, se mai si decidessero di assegnarglielo (secondo me, sia lui sia Roth, non lo vedranno mai).
Eppure, non riuscivo a decidermi di leggerlo. Non mi veniva proprio voglia. E non era la profondità o i temi trattati a non ispirarmi (non ho mai avuto particolari problemi a leggere libri seri o "mattoni"), c'era dell'altro, che onestamente non riesco a spiegarmi.
Paura forse? Non tanto di non capirlo (se è così famoso e diffuso, vuol dire che non è scritto in modo poi troppo criptico), quanto di non capire il perché del suo successo. Non vi capita mai? Vi tenete lontani da autori, anche quelli che tutti vi dicono che "dovete" (il "dovete" tra lettori accaniti non è un dovere di imposizione ma un dovere da "non sai che cosa ti perdi") assolutamente leggere. A me succede spesso, spessissimo e con diversi autori.
© Dan Casado
Con i classici, ad esempio, il mio rapporto è più o meno lo stesso. So che dovrei leggerli (e vorrei anche, davvero), ma allo stesso tempo qualcosa mi ci tiene lontana. E' l'universalmente riconosciuto come bello, che un po' mi spaventa forse. "Ecco, e se poi a me non piace?". Non cascherebbe il mondo, lo so. Ma un po' di soggezione mi rimarrebbe comunque. Onde evitarla, evito questi libri.

Non è assolutamente una questione di pregiudizi. O meglio, in alcuni casi sì. "Non mi ispira per niente". "Mi sta talmente antipatico lui/lei che non mi vien voglia di leggere i suoi libri" (ogni riferimento a Baricco è puramente casuale). Pregiudizi difficili da superare e che so che spesso mi precludono la lettura di bei romanzi. E' che i libri sono un po' come le persone secondo me, il primo impatto, anche superficiale, è importante e può condizionare, nel bene o nel male, il nostro rapporto con loro.

La stessa cosa che provo per Murakami mi era capita anche con Jonathan Franzen. Ho rimandato la lettura di Le Correzioni talmente tanto a lungo, che credo il libro abbia lasciato la sua impronta indelebile sul comodino. Poi è arrivato il momento giusto, ho messo da parte tutte le mie paure e, come volevasi dimostrare, ho letto uno libro bellissimo, che mi è piaciuto tantissimo, dandomi della stupida per aver aspettato così tanto (poi ho fatto più o meno la stessa cosa con Libertà, anche se alla fine mi è piaciuto un po' meno).
Tornando un attimo a Murakami, posso anche dire a mia discolpa di non essere una grande fan della letteratura giapponese e orientale. Non che abbia mai letto molto, eh. Però, ad esempio, la Yoshimoto mi annoia tantissimo. Credo sia una questione di predisposizione mentale. La stessa, ad esempio, che mi porta  a preferire e a leggere i classici della letteratura spagnola e non quelli della letteratura russa, o a non amare molto la narrativa francese contemporanea e il suo modo un po' altezzoso di esprimersi.  E' una cosa, questa sorta di personale selezione "naturale", che reputo abbastanza normale. Non si può leggere tutto od obbligarsi a farlo, anche se si è accaniti lettori. Si deve provare, certo, ma nemmeno poi insistere così tanto se alla fine uno genere, o uno stile, o un'epoca proprio non ci aggradano. E insistere non fa che peggiorare le cose, secondo me. "Non puoi non leggere i russi". Sì che posso, invece.
Anche perché, pensandoci bene, questo vale anche fuori dal mondo dei libri. C'è chi sogna di vivere in Giappone e chi in Argentina (io! io! io!). Chi di fare il coast to coast degli Stati Uniti e chi perdesi sull'Himalaya. Poi certo, c'è anche chi vorrebbe fare tutte le cose, visitare tutti i posti possibili. Ma per mancanza di tempo, di soldi, o di quel che volete, alla fine viene naturale fare delle scelte, delle "selezioni". Inizio con il fare questo, poi se avanzo tempo faccio anche altro. Inizio con leggere tutti i sudamericani che mi capitano a tiro, poi quando ho tempo provo anche i giapponesi.

Non so bene cosa proverò andando avanti con la lettura di Norwegian Wood di Murakami: mi piacerà, non mi piacerà? Arriverò alla fine entusiasta o farò parte di quella minoranza a cui non è piaciuto (ripeto, non è che questo mi cambi poi la vita, ho adorato libri che altri hanno odiato e viceversa)? Però ecco, non posso dire di non averci almeno provato, di aver tentato di superare uno scoglio, forse immaginario, che immaginavo di avere nella mia vita di lettrice.

Uhm, rileggendo il post non so bene quanto senso abbia. M'è venuto così, per sfogare e in qualche modo festeggiare la lettura del mio primo Murakami. D'altronde, che noi lettori siamo un po' strani l'ho detto fin dall'inizio. Figuriamoci i lettori blogger.

30 commenti:

  1. Ti capisco benissimo Elisa perché io ho il fenomeno opposto ( ma come dici tu uguale) riesco a leggere solo i classici e per lo più ottocenteschi.Ho avuto per sei anni nello scaffale "L'Amore ai tempi del Colera" senza aver mai letto una pagina,mi vergognavo da morire,non aver mai letto un Marquez! Ebbene verso la fine del 2013 mi sono decisa a leggerlo e l'ho amato.Ma ci sono tantissimi libri che mi aspettano e forse aspetteranno ancora e invano anche.Bisogna seguire il cuore anche lì,sperimentare se si ha voglia,ma non angustiarci se non abbiamo mai letto "I Miserabili".A presto!

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    1. Hai ragione! E' che un po' mi spiace, non riuscire sempre a superare questi miei "limiti".
      Quella dei classici, poi, è una cosa che mi scoccia un sacco... Ne ho letti in passato eh, e ogni tanto qualcuno lo recupero. Ma ogni volta è un parto decidersi a leggerli! Anche se poi magari li adoro!

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  2. Posso solo dire che con Baricco ti perdi una genialità che non immagini :-)

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    1. Di Baricco ho letto solo Novecento, parecchi anni fa. Mi era piaciuto un sacco eh, quindi so che qualcosa mi sto davvero perdendo. Ma ogni volta che prendo in mano un suo libro mi viene in mente la sua faccia, e proprio non riesco ad andare avanti :P

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    2. Io l'ho iniziato a leggere proprio per la sua faccia! :-D
      Tieni conto che io sono un po' più vecchietta di te e l'ho conosciuto quando conduceva in tv la trasmissione "Pickwick", che per me, allora ventenne, era davvero geniale (e lui un gran bel ragazzo!).
      L'ho talmente amato che mi sono portata nel trasloco internazionale i suoi romanzi e quando l'anno scorso ha presentato il suo ultimo libro tradotto in spagnolo e catalano in biblioteca a Bcn mi son presentata per farmi autografare una copia di "Oceano Mare" del 1994! :-)

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  3. E come non comprendere queste perplessità? Io ho una predilezione quasi totalizzante per i classici di ogni tempo e nazione, spesso anche per influenza di quella già citata aria del "caposaldo della letteratura mondiale" che si portano dietro... che a volte esalta, altre delude, altre ancora lascia indifferenti. Ecco perché sono un po'fredda nei confronti della letteratura contemporanea: non la snobbo a priori, ma ho spesso la sensazione che quello che acquisterò e leggerò non sia all'altezza della mia passione per il sapore passato dei classici. Si tratta, però, di un'impressione del tutto immotivata, che sto limando e, a poco a poco, eliminando: frequentando blog letterari, leggendo recensioni di persone competenti e avulse dalla pubblicità e sbirciando qua e là le tendenze dei lettori (in rete e in libreria), sono arrivata prima a prendere in considerazione, poi ad appassionarmi ad autori che, per il solo e vago sentito dire, non mi avrebbero mai attratta. E' stato così con Murakami (La fine del mondo e il Paese delle meraviglie fu un vero e proprio salto nel vuoto), che mi ha catturata nelle atmosfere oniriche e incredibili dei suoi romanzi (Norwegian Wood mi è piaciuto molto meno dei racconti fantastici) e la stessa cosa mi sta accadendo con Paul Auster. Insomma, è naturale avere delle preferenze e delle esclusività, anche perché, nel momento in cui si decide di evaderle temporaneamente, scoprire che qualche altro autore o genere ci affascina è ancora più bello! Sono proprio curiosa di leggere le tue impressioni su Murakami! :)

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    1. Ma come so che è immotivata la mia impressione verso i classici! Mi spaventano tantissimo, eppure poi quando ne leggo uno la maggior parte delle volte me ne innamoro perdutamente! E'idem vale per certi altri autori (vd Murakami... anche se ancora non so se mi piacerà), nei confronti dei quali ho degli strani pregiudizi che mi portano ad aver quasi paura (una paura metaforica, ovvio) di provare a leggerli. E mi dispiace davvero un sacco! Soprattutto quando scopro autori fantastici con così tanto ritardo

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  4. Io invece vado quasi sempre sui classici, sono le letture che prediligo.
    Gli asiatici non li conosco bene. Mi sono dedicata, solo con qualche racconto, alla Yoshimoto, e non mi è piaciuta poi così tanto. Invece uno di quelli che ti dicono tutti che devi leggere è Grossman; ecco, lui l'ho scoperto da poco e credimi, ancora non ho capito bene che cosa mi ha lasciato. Devo rifletterci ancora molto.
    Comunque ognuno ha il suo percorso personale, non ci sono delle tappe che devi seguire in una sequenza prestabilita. Io ad esempio ho letto "Il gattopardo" solo l'anno scorso a 23 anni, che per una palermitana da sempre amante della lettura è tardissimo. Ma alla fine siamo giovani, abbiamo tutta una vita davanti per scoprire tanti altri autori, segui la tua strada, chè non è mai tardi per niente.

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    1. Grossman a me è piaciuto molto, anche se per ora ne ho letti solo tre o quattro e ogni volta, anche con lui, mi ci va un po' per decidermi a leggere qualcosa di nuovo. (A parte "Qualcuno con cui correre", che scorre che è una meraviglia, si tratta sempre di letture pensati, difficili, impegnative... devo essere nella mentalità giusta per leggerli).

      Poi alla fine è ovvio che seguo abbastanza il mio istinto e di tappe stabilite non ne seguo, o almeno non con ordine. Però a volte non posso fare a meno di chiedermi cosa mi sto perdendo.

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  5. "[...] la Yoshimoto mi annoia tantissimo. Credo sia una questione di predisposizione mentale. La stessa, ad esempio, che mi porta a preferire e a leggere i classici della letteratura spagnola e non quelli della letteratura russa, o a non amare molto la narrativa francese contemporanea e il suo modo un po' altezzoso di esprimersi". Che dire? Ho trovato una certa somiglianza con me, non tutte le letterature si possono amare. Sono dubbi che ci assalgono sempre. Purtroppo siamo costretti a selezionare letture e il tempo può essere amico e nemico.

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    1. Il discorso sulle letterature lo porto avanti già da un po', anche se in silenzio. Quando mi dicono "Ma come, non hai letto Anna Karenina?" io rispondo solitamente con un "E tu il Chisciotte lo hai letto?". Però dall'altro lato questa lacuna un po' mi disturba... E il tempo proprio non aiuta! :/

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  6. Ma sai che nemmeno io ho mai letto un Murakami? E anch'io alla veneranda età di 28 anni e mezzo, più, uhm, qualche altro anno e mezzo, stavo cominciando a pensare che sarebbe il caso di cominciare ad avvicinarlo; solo che da parte mia entra in gioco anche una totale estraneità e indifferenza verso la cultura / letteratura asiatica. A questo punto aspetto il tuo parere su questo e mi regolo. Del resto, la mia lista di "Classici Da Leggere Assolutamente Che Non Ho Mai Letto" è pressoché infinita (per dire, la Spagna nella mia geografia letteraria mentale non l'hanno ancora scoperta).

    Concordo anche sulla parentesi "Le correzioni meglio di Libertà"; sono anni che vorrei scriverci qualcosa sopra, per cercare di mettere ordine in questo assurdo fenomeno che pensavo di essere l'unico a vivere...

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    1. "Le correzioni" rispetto a "Libertà" l'ho trovato più plausibile, più reale, come se fosse più facile identificarsi. In Libertà a un certo punto mi sono un po' persa... E' comunque un bel libro, questo innegabile, ma Le correzioni rimane sicuramente il mio preferito.

      A me il non aver letto mai nulla di Murakami stava iniziando a pesare un po'... ma so che se non mi avessero prestato Norwegian Wood, di sicuro non avrei comprato nulla di suo ancora per un bel po' (e per ora ho letto poco, quindi non so se poi leggerò altro).
      Diciamo che il fatto di provarci mi farà essere in pace con la mia coscienza :)

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  7. Ciao Elisa, hai presente i diritti imprescrittibili del lettore stilati da Daniel Pennac? Il diritto di non leggere, Il diritto di saltare le pagine, Il diritto di non finire il libro… questi i primi tre, solo per citarne alcuni. A mio parere è giustissimo accostarsi ad un autore solo nel momento in cui scatta quella molla interiore, al di là di quello che dicono gli altri o le mode del momento, ci mancherebbe altro! E poi è giustissimo giudicare con la propria testa, a seconda dell’affinità o meno che sorge durante la lettura. Per quanto mi riguarda non ho sopportato oltre la metà Norwegian Wood, lo trovavo noioso e insignificante, non mi trasmetteva nulla, e quando l’ho chiuso ho provato un senso di liberazione e sollievo. Può darsi che abbia iniziato con il libro sbagliato, forse gli altri suoi romanzi di carattere “fantastico” potrebbero farmi ricredere, ma per ora preferisco attenermi al primo principio di Pennac. ;-) A proposito, anche la Yoshimoto mi annoia: ma per fortuna al mondo siamo tutti diversi, ognuno con i suoi gusti… così ogni scrittore può sempre sperare di trovare dei fans.

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    1. Hai perfettamente ragione sì! Anche se con i diritti dei lettori di Pennac non mi trovo sempre del tutto d'accordo... o meglio, credo che ogni lettore abbia i suoi personalissimi diritti :) (tipo, io è raro che abbandoni un libro ed è altrettanto raro che salti le pagine).
      Forse a disturbarmi maggiormente (e a spingermi quindi a leggerlo) era il fatto di non averci mai nemmeno provato. "Hai mai letto Murakami?" "No" "Perché?"... già, perché? Spero così di riuscire a trovare una risposta a questo perché :)

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  8. Guarda, posso citare Il Processo e Finzioni di Borges come libri che ho tenuto lontani per anni e che sono subito entrati fra i miei preferiti, il che significa che non li ho apprezzati solo per il valore letterario ma che mi sono proprio piaciuti! Però c'era un indubbio fattore psicologico che mi allontanava, una sorta di molla ma nel verso opposto che mi faceva preferire altro. Però non mi cruccerei di questo: significa solo che sugli scaffali ho tanti altri bei libri (e qualche capolavoro) che mi aspettano. :)

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    1. Come io con 1984, che adoro alla follia e non di certo solo per il suo valore letterario :)
      Il fattore psicologico a me personalmente blocca tantissimo! Certo, alla fine so di aver letto tanti libri belli e di averne ancora altrettanti da leggere e che alla fine ci sarà una sorta di selezione "naturale" del tutto personale verso quelli che leggerò, di cui non dovrò dar conto a nessuno

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  9. Oggi pomeriggio ho letto il tuo post, adesso stavo sistemando un post sulle frasi dell'ultimo libro di Chiara Gamberale e ho trovato questa, che mi ha fatto pensare alle tue parole:
    "In effetti, il meglio della vita sta in tutte quelle esperienze interessanti che ancora ci aspettano: con il gioco dei dieci minuti lo sto imparando.
    Dunque sta anche nei libri che tutti hanno letto, ma che per qualche imprecisato motivo noi ancora no."
    :)

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    1. Queste coincidenze mi fanno impazzire :)
      E la frase è davvero molto, molto bella!

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  10. ...bel post! io ti appoggio in pieno, perche' sono completamente l'opposto: interesse verso la Spagna zero, Sud America qualcosa (Garcia Marquez, Machado, ok, ma poi anche basta), ammmmore per la Russia, cinesi / asiatici in genere pochi, ma finora tutti belli, francesi e italiani comunque sempre in pole position, giapponesi solo Murakami, tanto ammore anche per USA e scrittori israeliani (Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra, un libro che mi ha lasciato una piccola Puntura Del Lettore) ma poi infine, se qualcosa mi piace...pensa che io di JK Rowling ho letto solo Il seggio vacante e ho sul comodino Robert Galbraith, per dire, ma non ha mai letto nessun Harry Potter: semplicemente, per me non era il momento. Ora sto pianificando la maratona, quando avro tutti i volumi insieme.
    Insomma, nessun DEVI e "ma come non lo hai letto": un tempo per ogni cosa.

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    1. Di Oz ho letto pochissimo e non sono ancora riuscita a capire se mi piace o meno :/

      Comunque è vero, alla fine ogni lettore ha le sue tendenze e i suoi gusti da seguire, e tutto non si può leggere. Cercherò di sentirmi meno in colpa per le mie gravi lacune in certe letterature (anche di quella tedesca, per dire, non so assolutamente nulla!).

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  11. Io dico solo una cosa: manca il tempo. Altrimenti leggerei pure tutto. E mancando il tempo mi getto prima di tutto su titoli che mi ispirano al momento. La fortuna vuole che, a volte, molte poche volte, riesca a beccare un autore di cui tutti parlano e che mai ho affrontato. Ma mi mancano un botto di classici e un botto di contemporanei super qualificati, come Roth! XD
    Forse sì, è un po' 'paura'... forse... boh!
    Ma son curioso di sapere la tua su Murakami.

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    1. La mancanza di tempo è sicuramente una grande discriminante, che alla fine (e giustamente direi, o comunque comprensibilmente) ci porta a indirizzarci verso quei libri con cui sentiamo di avere più affinità.
      Anche a me mancano tantissimo classici e tanti contemporanei (un po' meno, rispetto ai classici in realtà), ma credo sia impossibile trovare un lettore che abbia letto qualcosa di tutto!

      Sono circa a metà di Norwegian Wood (complice una notte insonne) e, ti dirò, ancora non lo so...

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    2. Da quel che so, però, Norvegian è un po' atipico. Nel senso che lo stesso Murakami mi pare abbia detto che l'aveva scritto per raggiungere molti lettori, mentre gli altri suoi libri sono... diversi.
      E bon, io lo amo, per quel poco che ho letto, ma Kafka sulla spiaggia e La fine del mondo e il paese delle meraviglie sono stupendevoli!

      Eh, uffa! Perché non si riesce a leggere tutto? :(

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    3. Sì effettivamente anche sulla quarta viene detto che è diverso da tutti gli altri suoi libri. Che abbia iniziato da quello sbagliato? -.-'

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    4. Dipende se ti piacerà oppure no. :)

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  12. Grazie a questo post posso finalmente confessare di non aver letto ancora nessun libro della saga di Harry Potter, non so neanche io il motivo… anche perché adoro le ambientazioni in terra d’Albione. Ma poi ripensandoci mi sono detta: e quindi? E’grave? No, semplicemente penso anche io che ci sia tempo per ogni cosa e se poi quel tempo non arriva pazienza, ho sempre in mente la frase di Jules Renard “Quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza di essere ancora felice” e penso sia azzeccatissima.
    E tra l’altro mi ritengo fortunata perché posso leggere “Il seggio vacante” e “il richiamo del cuculo” senza avere troppe aspettative!

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    1. Hai perfettamente ragione! :) Non è assolutamente grave, come non lo è non aver letto i russi o arrivare a certi autori solo dopo tanto tempo. Però ogni tanto ci penso e mi chiedo "perché anziché iniziare questo non ho iniziato quell'altro?".
      Prima o poi arriverà il momento di tutti, o forse no... vedremo! :)
      (PS: penso che sulla Rowling senza aver letto Harry Potter riuscirai a essere molto più obiettiva e onesta di quanto non lo possa essere io o altri fan accaniti del maghetto!)

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  13. Ciao Elisa ^^ Bellissimo post *.* Una riflessione così vera che mi ha fatto rimanere a bocca aperta...hai ragione! Anche a me capita di rimandare libri così tanto acclamati per tanto -troppo- tempo, forse ho paura che deludano solo e solamente me :/ ma in effetti non so il vero motivo :D E' l'inconscio di noi lettori che agisce! :D
    Sono una nuova follower <3 Ti seguirò con taaanto piacere: amo gli angolini che parlano di libri :3
    Se prima o po ti andasse di fare un salto nel mio piccolo spazio mi farebbe tanto piacere...se no fa niente ;) Continua a gestire così bene questo bel blog :D
    Francy

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    1. Ciao! Credo che l'inconscio dei lettori, quando vuole, sa essere proprio una brutta bestia XD

      Passo volentieri da te! :) A presto!

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